ZAIA NON FA POLEMICHE MA LE CANTA CHIARE…

Sia chiara una cosa. Non siamo fan di Zaia e non abbiamo mai fatto parte della coorte dei “laudatores” della Giunta  regionale veneta, da Lui governata.

Ma, da quando è scoppiato il bubbone COVID-19 in Lombardia e poi subito dopo, in Veneto, abbiamo maturato e continuiamo a maturare  un profondo rispetto per quanto il Governatore ( con il suo gruppo) sta facendo nel tentativo , assai temerario, di contenere la virosi con atti e con decisioni dure, antipopolari ma necessarie.

Prima decisione, dura ma indispensabile: dichiarare zona off-limits Vo’ Euganeo, con i suoi 3.000 abitanti.

Seconda decisione: ampliare immediatamente gli spazi delle rianimazioni e dei reparti di malattie infettive.

Terza decisione: allestire tende di screening all’esterno degli ospedali, per separare i percorsi dei potenziali infettati da quelli dei malati ordinari.

Quarta decisione: tamponare a tappeto.  VO’ Euganeo, i ricoverati, i nuovi malati, i sanitari impegnati sul fronte. Tamponare tutti i possibili soggetti, pur con i limiti legati alla carenza di tamponi.

Quinta decisione: metterci la faccia, con una conferenza stampa quotidiana per raccontare i numeri del contagio, i progetti e le difficolta quotidiane. Per ribadire 100 -mille volte – la necessità di stare in casa, di uscire solo per necessità assolute, bardati a tutto punto.

Sesta decisione: la creazione di ospedali COVID, attrezzati a tutto punto, e la riapertura di ospedali dismessi (almenon 7)  ove far affluire i pazienti guariti in quarantena e i pazienti piu’ lievi.

Settima decisione: comperare direttamente i presidi sanitari mancanti (mascherine, letti per rianimazione, ossigenatori, tamponi, kits per la diagnostica rapida, analizzatori automatizzati etc)  senza aspettare lo arrivo dei fondi governativi o della protezione civile nazionale.

Risultati parziali?

1) Un contenimento, in Veneto , dell’infezione, anche se la battaglia è ancora lunga;

2) 100.000 tamponi effettuati, nonostante le difficoltà logistiche;

3) 20.064 veneti in isolamento e seguiti a domicilio, evitando (nei limiti del possibile) l’accesso all’ospedale;

4) Produzione di milioni di mascherine “venete”, ad opera di industriali veneti, per tamponare la carenza di un fondamentale presidio difensivo individuale;

5) Un lavoro magnifico da parte di medici, infermieri, volontari, alpini, protezione civile …guidati da Zaia, Lanzarin, Bottacin, sulla base delle indicazioni di uno staff scientifico.

QUESTI I FATTI VENETI

Spiace allora dover registrare le parole “offensive” del ministro Boccia che ha affermato – ieri – che “..le regioni da sole sarebbero crollate…senza lo stato non ci sarebbe stato nulla…”

Oggi, pacatamente (Conferenza stampa delle 12,30) ad una domanda su questo, ZAIA ha pacatamente risposto, piu’ o meno cosi’ :

« …Non siamo accattoni…abbiamo una chiara idea di quanto il Veneto ha speso per questa battaglia e di quanto il Veneto abbia ricevuto da Roma…Non siamo stati riempiti di mascherine, da Roma…ma la polemica la faremo a guerra finita…I 700.000 tests rapidi li abbiamo comperati Noi, non il Governo…Abbiamo bisogno di 200.000 mascherine PF3 al giorno, il Governo ce ne ha mandate 3.210 in tutto… Abbiamo bisogno di 550.000 mascherine chirurgiche al giorno ma il governo ce ne ha date 682 in tutto…..Debbo ringraziare i veneti che ci stanno dando tanti soldi, perché le spese sono tante….

…Debbo ringraziare gli industriali veneti, che ci hanno regalato mascherine e attrezzature…

NO, NON ENTRO IN POLEMICA con BOCCIA, ma ha fatto un grosso scivolone…»

QUESTO, Luca ZAIA.

Un uomo che ha fatto errori, come tutti noi, ma che si sta rivelando un UOMO di POLSO, un uomo con i “controc…”, come diciamo noi Veneti.

Un uomo ben diverso dai ministri di questo governo. Gente che se ne sta in panciolle a sentenziare, senza aver passato un giorno al fronte.

TERQUE QUATERQUE TESTICULIS TACTIS

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Presidente FEDERSPeV Provincia di Vicenza.

Articolo pubblicato su StartMagazine il 30.3.20