Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che la Commissione europea ha accolto con un favore superiore alle aspettative di numerosi osservatori ed analisti, sarà una «una tantum» od una strategia che verrà perseguita per diversi lustri, ed anche decenni, sino a quando non si saranno ridotti gli squilibri che rendono l’Unione europea (Ue) ed in particolare l’eurozona non ancora un’«area ottimale»?
Se lo chiedono in molti. È ovviamente una domanda prematura perché al fine di convincere gli Stati maggiormente scettici sulla capacità di quelli più fragili di fare bene i loro compiti, questi ultimi dovranno dare prova di saper attuare riforme ed investimenti in modo efficiente ed efficace. Il Premio Nobel Robert Mundell, recentemente scomparso nella sua residenza nei pressi di Siena, ammoniva che sarebbero stati necessari, a lungo, trasferimenti ai più fragili per fare funzionare la moneta unica ed averne i benefici.
Tuttavia, è buon segno avere The Long View (ossia sapere guardare lontano) come è intitolata da anni una rubrica di Rob Long sul settimanale americano The National Review…