a cura di: Prof. Marco Perelli Ercolini, Dott. Stefano Biasioli, Dott. Pietro Gonella
In teoria, il 31/12/2021 dovrebbero cessare i tagli iniqui perpetrati anche dal governo Conte, in piena sintonia con tutti i governi (più o meno parlamentari) che si sono succeduti da Monti (2011) in poi.
Al proposito, il testo attuale del DDL bilancio “bollinato” nei giorni scorsi non prevede nulla. Anche se molti “amici” ci suggeriscono di non “muovere le acque chete”, Noi siamo preoccupati. Perché abbiamo forti sospetti che il maxiemendamento che chiederà (come di consueto) la sessione di bilancio veda inserito – nei giorni attorno al 28 Dicembre – un piccolo comma che preveda nuovi tagli pensionistici “perché ce lo chiede l’Europa” (!!)
Siamo preoccupati perché il clima pandemico di “democrazia sospesa”, “il torpore delle coscienze” e “la rassegnazione circolante, soprattutto tra i pensionati terrorizzati” potrebbero indurre governo e parlamentari ad un ennesimo colpo di mano, sapendo che – comunque- le elezioni nazionali si terranno (forse) nel 2023 e che memoria collettiva è scadente.
Chi scrive e gli amici di Federspev, Confedir e APS-Leonida non la pensano così e continueranno a “tenere in caldo” il tema delle pensioni attuali e future, il tagli delle pensioni di reversibilità, i ritardi nell’erogazione del TFR/TFS, la mancata separazione dell’assistenza dalla previdenza, nei bilanci INPS.
Di seguito, perciò, riportiamo alcune informazioni essenziali su questi temi….
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