Il tavolo riforma resta aperto
Duecentodiecieuro. È la stima media annua del vantaggio fiscale per i pensionati dalla rimodulazione dell’Irpef prevista dalla legge di Bilancio 2022. A precisarlo è la risposta del ministero dell’Economia in commissione Finanze alla Camera a un question time del Pd (primo firmatario Gian Mario Fragomeli).
Dei 6.79 miliardi impegnati a regime nella riduzione delle imposte, circa un terza (2,17 miliardi) sono stati destinati ai contribuenti con reddito prevalente da pensione (10,3 milioni di soggetti): l’82% di questa cifra è attribuibile alla rimodulazione delle aliquote. Nella fascia di reddito 15-28 mila euro (la più numerosa con 4,9 milioni di contribuenti) il beneficio medio annuo è stimato in 167 euro. Mentre il vantaggio più corposo è di 744 euro medi annui nella fascia 50-55 mila euro, dove però i contribuenti sono poco meno di 96 mila.
Il capitolo pensioni è stato al centro ieri di alcune dichiarazioni del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha precisato che il tavolo sulla riforma non è stato affatto accantonato, aggiungendo che però in questo momento nell’agenda del governo ci sono altre priorità «sul fronte dell’accoglienza e del contenimento degli effetti della guerra» in Ucraina «su alcune filiere in particolare».
In altre parole il confronto con i sindacati per individuare le soluzioni più idonee per rendere maggiormente flessibile la legge Fornero, che si è interrotto a metà febbraio, non può che restare congelato in attesa di ripartire nelle prossime settimane. Anche se a questo punto l’orizzonte non sembra essere quello del Def in arrivo a fine mese.
Articolo pubblicato su Sole24Ore_17.3.22_pag_14 di G. Par. e M. Rog.