Graffio felino…

Paese virtuale e Paese reale

Stefano Biasioli, 19/01/2022

Credo che la coesistenza tra pandemia (fase quarta), riapertura teorica delle scuole, influenza di stagione (da tutti sottovalutata ma presente) e la solita sceneggiata pre-elezioni presidenziali abbia creato un mix esplosivo, che testimonia platealmente come sia ridotto questo paese.
L’OMICRON ha dato il colpo finale al SISP (servizio igiene-sanità pubblica) già gravemente ferito dal DELTA e dalle misure raffazzonate con cui la pandemia è stata affrontata dal suo esordio a oggi.
Alcune pubblicazioni testimoniano le carenze del sistema, non solo sanitario, ma soprattutto politico, con l’incapacità assoluta di generare (nonostante le decine di DPCM) regole diagnostiche, cliniche e lavorative chiare, semplici e utili.

Regole vecchie e assurde, che non tengono conto dell’impossibilità di tracciare la diffusione del virus. Se il contagio cresce a colpi di 6.000 positivi ogni 800.000 abitanti (es. ULSS di VERONA, 823 classi) come si riuscirà mai a identificare tutti i contatti degli studenti “casualmente positivi” (familiari, compagni di scuola), dei colleghi di lavoro (e dei parenti e amici vari)?
Hanno messo in piedi (chi?) una normativa che non tiene conto dei tempi di infezione dell’Omicron rispetto al Delta (3 giorni e non 5) e, soprattutto, considera malati tutti gli infetti, quando non è così. Per correre dietro agli infetti, si abbandonano i malati e si ritarda la ripresa lavorativa di chi (positivo ma non malato) potrebbe tornare al lavoro, dopo aver fatto un nuovo tampone, ovviamente risultato stavolta negativo!

Tutto facile? Siamo in Veneto, secondo Voi è facile, oggi, trovare un posto dove effettuare un tampone valido a chiudere uno stato di malattia o di infezione? Soprattutto infezione, perché l’80% dei veneti risulta vaccinato e la % dei malati è bassissima.
Facciamo un esempio semplice, semplice:

  1. Trattasi di chiunque sia privo o non abbia dimestichezza di computer. Come potrà ottenere facilmente una ricetta per effettuare un tampone? Il MMG non va a domicilio e, il nostro, quindi dovrà andare in farmacia.
  2. Ottenuta la ricetta, andrà recuperato un posto dove effettuare il tampone; dovrà essere entro la provincia e il risultato dovrà essere inserito elettronicamente nel fascicolo sanitario, in modo che il MMG possa fare la “chiusura di malattia” (più correttamente, infezione).
  3.  Ma recuperare un “posto tampone” presso una struttura autorizzata a questo (le farmacie sono state escluse dai tests alla “guarigione”) richiede un amico fornito di computer, che abbia il tempo (ore) e la voglia di trovare e fissare quel posto (anche se distante 50 Km da Verona e dintorni), posto che potrebbe essere libero non tra 3 giorni (come dovrebbe essere, dati i tempi di Omicron) ma magari tra 10-15 giorni lavorativi, persi.

In caso contrario quel povero italiano dovrà andare a farsi, a pagamento, un tampone molecolare presso una struttura convenzionata, che sia però autorizzata a inserire il referto sul fascicolo sanitario del poveretto.
Fatto ciò, il MMG, ricevuto il referto informatico, deciderà la chiusura della “malattia” e farà tornare il soggetto al lavoro. Ebbene, quell’operaio, quante giornate di lavoro avrà perso per colpa di una burocrazia (veneta e romana) incapace di far tornare rapidamente al lavoro (e a scuola) di infettati non malati?
Ci voleva tanto a dare l’OK al mondo delle farmacie e del laboratori privati per fare/ottenere test validi per il ritorno scolastico e lavorativo, senza caos, incavolature e maledizioni diffuse verso i politicanti di turno?

CONCLUSIONI “AMARE”
Non sappiamo chi sarà il prossimo presidente della repubblica. Ma dovrebbe essere un  GENIO DELLA LAMPADA, in grado – con un tornado magico – di cacciar  via tutta la genia politica responsabile di questo sconquasso pandemico e di questa cronica approssimazione nell’affrontare problemi pubblici/privati ma a valenza generale.