1 – Stop – fino al 15/4- agli interventi chirurgici programmati, che prevedano un passaggio in rianimazione;
2 – Aggiunta di posti letto aggiuntivi, negli ospedali pubblici, sia di terapia intensiva che semi-intensiva;
3 – STOP ALLE ATTIVITA’ AMBULATORIALI, tranne quelle urgenti (U) e a 10 gg (B) e per quelle analoghe sui bambini e sugli oncologici;
4 – Avviso agli utenti (NB: da parte di chi? Regione o ASL/Presìdi osp.?);
5 – Le donazioni di sangue continuano;
6 – Vanno chiusi al pubblico TUTTI gli UFFICI SANITARIO-AMMINISTRATIVI OSPEDALIERI/TERRITORIALI con potenziamento della risposta telefonica;
7 – Va assolutamente favorito l’invio della refertazione VIA INTERNET;
8 – Le FARMACIE ESTERNE dovranno assumersi il compito della distribuzione dei farmaci, finora dati ai pazienti dalla farmacia ospedaliera;
9 – L’attività pscichiatrica resta immodificata;
10 – L’attività DISTRETTUALE VIENE SOSPESA, tranne il caso di vaccinazioni o di certificazioni urgenti;
11 – La Regione aumenterà i posti letto di terapia intensiva da 494 a 700;
12 – Gli esperti veneti prevedono che il “picco” del COVID-19 avvenga verso la metà di maggio, in assenza di un rigido rispetto delle regole di autoisolamento.
(A cura di Stefano Biasioli).
I DATI DI OGGI per il VENETO…
… aggiornati a ieri sera (13.3.20) ore 20:00
Commento all’articolo di Luca Gerotto…
COMMENTO all’articolo:
1) IN UN PAESE CIVILE, qual’è il costo del SSN, in rapporto al PIL?
Non certo il valore attuale (6,5% PIL, dice costui). Ma questo 6,5% è tutto a spese dello stato (NOI) o comprende anche la spesa out-of-pocket (circa 35 miliardi/anno)?
Secondo noi sanitari un paese civile (UE + etc) dovrebbe spendere circa il 7,2% del PIL per avere una sanità decente.
Ce accorgiamo in tempi di Coronavirus: mancano letti di degenza, mancano letti di terapia intensiva, mancano medici e sanitari vari.
2) Nei fatti, i tagli economico-sanitari che avrebbero dovuto toccare le 7 Regioni in deficit, sono ricaduti anche sulle regioni virtuose (Veneto, Lombardia, E. Romagna, Toscana, Friuli-V.G., TN-BZ..) con le conseguenze odierne.
3) Dice costui che i ..”servizi sanitari non sono peggiorati…”…evidentemente non conosce i tempi di attesa…
4) Non sa leggere i dati: se la spesa per il lavoro dipendente nel SSN è passata dal 35% del totale (anno 2002) al 30% del totale (anno 2019) ci sono almeno 2 motivi, che costui non sa.
IL GOVERNO NON HA STIPULATO 4 contratti collettivi della Sanità (buco nel 2005, buco nel 2008, contrattino nel 2009, buco nel 2012 e nel 2015, contrattino nel 2018 con postumi nel 2019) e NON HA RIMPIAZZATO I SANITARI ANDATI IN PENSIONE (10.000 medici e 25.000 infermieri).
5) L’aumento dei consumi intermedi (2002=20,3% della spesa totale; 2018= 29,8% della spesa totale) è certamente legato ai farmaci costosi (che sono necessari, per l’esplosione delle malattie oncologiche e infettive) ma anche ad un aumento di altri consumi, che mi piacerebbe venissero precisati.
Nel frattempo un mucchio di farmaci già “gratuiti” è diventato a pagamento, passando dalla Fascia A alla Fascia B.
Tutto questo ci dice che ora, dopo la buriana del Coronavirus, dovremo RISTRUTTURARE IL SSN DALLE FONDAMENTA.
Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)
I DATI di OGGI per il VENETO…
… aggiornati a ieri sera ore 20:00
LINK MOLTO UTILE sulla SITUAZIONE del COVID-19 in ITALIA
Crediamo Vi sia utile vedere sul link che alleghiamo del “Dipartimento Protezione Civile” nella quale potrete vedere la situazione in Italia del COVID-19 – puntualmente aggiornato ogni giorno – regione per regione – provincia per provincia… VEDI QUI
I DATI DI OGGI, PER IL VENETO…
…aggiornati a ieri sera ore 20:00
I DATI SUL COVID-19 BALLANO… 11 marzo 2020
NON SO QUANTI SE NE SIANO ACCORTI, MA….. i dati relativi a questa maledetta infezione dovuta al COVID 19 ballano.
Capita da alcuni giorni che i dati ufficiali del Ministero Salute o dell’ISTITUTO SUPERIORE di SANITÀ siano diversi da quelli diffusi ufficialmente da Zaia e C.
Oggi è successo nuovamente, sui dati del 10/03/20.
Secondo i saloni centrali, le infezioni venete – alla data del 10/03/20, ore 18:00 – erano 856.
Invece i giornali veneti di oggi dicono che erano 913.
Ciò ovviamente modifica il totale nazionale degli infettati, che salirebbe infatti dall’ufficiale 10.149 al “nostro” 10.206.
Ci si chiede : ” …quanti altri dati regionali saranno/sono errati” ?
Comunque sia, valutando l’andamento dei dati veneti, che allego, si osserva un progressivo aumento dei guariti e una progressiva riduzione della percentuale quotidiana di crescita dell’infezione.
Un piccolo segnale di speranza?
TERQUE, QUATERQUE, TESTICULIS TACTIS….
Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)
GENTE di ALTRA TEMPRA
di Stefano Biasioli – mercoledì 11 marzo 2020
Mi sono chiesto, da giorni, come si sarebbero comportati, in presenza del COVID-19, alcuni personaggi che non ci sono più, purtroppo.
GIOVANNI XXIII, non avrebbe di certo chiuso le Chiese, ma avrebbe invocato, quotidianamente e pubblicamente, la Vergine Maria e i Santi, per una protezione contro questa piaga virale.
Nei secoli passati, le pestilenze venivano combattute anche con le energie positive, spirituali, generate dal richiamo alla fede, alle pratiche religiose, alla lotta individuale contro i pericoli.
Si invocavano Dio, la Madonna e i Santi : in particolare San Rocco, patrono contro le pestilenze, a partire da quelle nel Lombardo-Veneto (Gemona, Venezia, Brescia), negli anni 1476-1479.
Pochi lo ricordano, in questi giorni. Tra questi, Marcello Veneziani (Libero, 10 marzo, pag.14), un vescovo francese (Pascal Roland), l’Abate di San Zeno di Verona (monsignor Gianni Ballarini).
Ma non il Papa attuale, che se ne sta rinchiuso in Vaticano.
Giovanni XXIII ha fatto cadere il muro di Berlino. Il Papa attuale ha solo creato confusione, con il suo populismo anti-frontiere e con la sua prassi, ben lontana da quella della “chiesa, una, santa, cattolica, romana”. Per questo, invito a leggere il volumetto scritto dal Cardinale Robert Sarah (Dal profondo del nostro cuore), un Cardinale che viene dall’Africa e non dai palazzi romani.
SANDRO PERTINI, Francesco Cossiga, Bettino Craxi
Un presidente dal passato “inquieto” ma decisionista. Un altro presidente, sopravvissuto alle brigate rosse e a Gladio. Infine Bettino, “cazzuto” per Sigonella ma poi distrutto (!?) dalla frenesia di quelli di mani pulite.
Tutti costoro, avrebbero affrontato il COVID-19, dando carta bianca a UN COMPETENTE, trasformandolo in COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA.
Avrebbero scelto, insomma, uno comeGUIDO BERTOLASO, medico infettivologo, esperto in catastrofi.
L’ATTUALE PRESIDENTE della REPUBBLICA, cosa farà ?
Resterà inerte come papa Francesco o SI BATTERÀ PERCHÉ QUESTO GOVERNO PASTICCIONE SI AFFIDI TOTALMENTE A GUIDO BERTOLASO ?
Ah, saperlo ! Intanto “i buoi sono usciti dalla stalla”…..Ma si può ancora mettere una pezza a questa catastrofe sanitaria, chiamando al capezzale le persone giuste.
NB) Passata la buriana, Qualcuno si renderà conto che il modello del SSN (datato 1978) è VECCHIO ????
COVID-19 ALCUNE RIFLESSIONI
di Stefano Biasioli – martedì 10 marzo 2020
Abbiamo fatto il liceo classico e siamo medici. Abbiamo fatto parecchi lavori scientifici e abbiamo quindi dovuto elaborare alcune statistiche delle casistiche raccolte. Ma non siamo statistici di professione. Comunque sia, ci siamo dilettati a fare alcuni calcoli sul COVID 19, in Italia e in Veneto.
PREMESSA
Poiché siamo in Italia, non c’è certezza dei dati. Ad esempio, Borrelli – 09/03/20, ore 18 – diceva che in Veneto i casi positivi erano 744 mentre per Zaia erano 771.
Noi, i conti, li abbiamo fatti sui dati di Zaia. 771 positivi, 221 ricoverati- di cui 61 in rianimazione- 21 deceduti, 529 a domicilio.
RISULTATI
In Veneto, sono stati effettuati 16.041 tamponi, con una positività del 4,8%.
I soggetti in terapia intensiva (T.I.) sono il 7,91% dei positivi e lo 0,38% dei testati (dei sottoposti a tampone).
L’aumento % medio dei positivi (ultimi 3 gg) è del 15% giornaliero.
Se questo andamento si confermasse, in Veneto, tra 6 gg si raggiungerebbe il valore massimo dei soggetti positivi : circa 1.466 positivi, su una popolazione veneta di 4,9 milioni di abitanti.
In altri termini, se la positività dei tamponi è pari al 4,8% su 16.041 tamponi e se l’aumento percentuale dei positivi è pari al 15% giornaliero,
l’equazione 16.041: 4.900.000 = 4,8: x da come risultato 1.466.
Tetto teorico massimo di veneti infettati, raggiungibile in 6 gg (1466-771=695 soggetti in più); (+ 90% : +15% = 6 giorni).
Se questi conti fossero corretti (ma la teoria confermerà la prassi o no ?) in Veneto il PICCO della virosi avverrebbe Domenica 15 Marzo 2020.
Sarà cosi ?
CONSIDERAZIONI FINALI
Se i dati fossero corretti, se il comportamento dei veneti fosse “corretto”, se in virus in Veneto fosse danneggiato dalle nostre abitudini alimentari (quelle che Toscani ha voluto mettere alla berlina) e dalla nostra efficienza sanitaria-ivi incluso il decisionismo di Zaia, allora ci aspetterebbero solo pochi giorni per arrivare al picco di infettati e poi tornerebbe, un po’ alla volta, il sereno.
Sarà così ?
Lo vedremo. Mi piacerebbe che i nostri vescovi – invece di usare le chiese come se fossero “stadi chiusi”- facessero tridui contro questa pestilenza e chiedessero l’intercessione della Madonna. Come si è sempre usato fare nei secoli dei secoli, in Veneto e non solo in Veneto.
Ma, si sa, oggi la religione è marginale, anche tra i preti.
Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario APS-Leonida
Past President CIMO
COVID-19
Il Covid-19 ha fatto gioire il presidente Inps, Tridico e fatto piangere la consorteria dei ladri e degli zingari.
Perché?
Perché muoiono tanti pensionati.
E perché con la gente in casa si riducono i furti.
Anche i ladri chiederanno la cassa di integrazione?
” Lenin”