Al direttore –
Oltre all’incarico di ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, a Luigi Di Maio stanno per conferire la delega alle Smargiassate e alle Parole in libertà: un ruolo che, in via di fatto, sta esercitando fin dalla formazione del governo Giuseppe Carneade Conte.
Senza perdere tempo a ricordare i casi delle tabelle apocrife, dei delitti perfetti commessi all’Ilva, dei commi virali in materia fiscale, basterebbe ricordare le sue ultime performance.
A suo avviso, grazie alle quote in tema di pensioni, per ogni lavoratore che esce anticipatamente entreranno due o tre giovani. Come se le aziende decidessero di gonfiare gli organici. Poi, di fronte all’aumento della disoccupazione (avrebbe potuto legittimamente chiamare in causa la frenata dell’economia) ha attribuito la responsabilità al Jobs Act. Come fanno i ragazzini quando danno la colpa agli altri per il vetro dell’oratorio che hanno rotto con un calcio al pallone.
Giuliano Cazzola