La guerra ci ricorda perché hanno tolto il Colle a Draghi

Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
23/05/2022

Con la guerra in Ucraina, la “friggitoria” della politica italiana nei confronti di Draghi è ripartita: a molti partiti non sembra chiaro che un’eventuale fine prematura dell’attuale governo significherebbe dire addio anche al Next Generation EU

Il prologo… Per comprendere la complessità e i rischi per il governo dell’attuale fase politica, è utile fare un salto all’indietro nel tempo e tornare a sabato 29 gennaio, quando dopo 5 giorni in cui i nomi dei possibili presidenti della Repubblica venivano espressi e bruciati nel breve volgere di poche ore da una classe politica che, per unanime giudizio, non ha certo brillato, Sergio Mattarella è stato rieletto tredicesimo Presidente della Repubblica italiana per un secondo mandato, all’ottavo scrutinio, con 759 voti. Ovviamente si sapeva da settimane, mesi e anni che, a gennaio del 2022, il mandato di Mattarella sarebbe scaduto e peraltro lo stesso Presidente aveva avvertito per tempo di essere indisponibile per un secondo mandato, giudicandolo giustamente inopportuno anche con una raffinata interpretazione costituzionale. Eppure i partiti che, nel simbolo elettorale, hanno il nome del capo come fosse lo stemma araldico del feudatario (Grillo, Salvini, Berlusconi), spesso chiusi al “merito”, non sono stati in grado di accordarsi né prima né durante…

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