PREMESSA
Avendo fatto il medico per tutta la vita passata e presente, non sono un esperto di diritto amministrativo. Quel poco che so è legato alle regole fondamentali della P.A., con tutte le implicazioni contrattualistiche della pubblica amministrazione e della dirigenza sanitaria in particolare.
Nel mio piccolo, da sindacalista nazionale (prima per la dirigenza medica e poi per la Confederazione autonoma CONFEDIR) ho partecipato ai contratti pubblici dal 1992 fino al 2009. Non sono quindi uno sprovveduto e, da medico e dirigente pubblico, mi sono ripetutamente posto alcuni quesiti che, fino ad ora, non hanno avuto una risposta chiara.
Da mesi sentiamo il “ritornello pensionistico”:…” la riforma Fornero non va toccata, per evitare sfondamenti dei conti pensionistici e del bilancio statale”….” La riforma Fornero può essere ritoccata, consentendo un anticipo pensionistico (APE o simili) a categorie di lavoratori usurati…”. “L’APE va allargata a molti lavori usuranti includendo anche quelli oggi non valutati come tali…”
“ Vanno inclusi nell’APE anche gli infermieri, oggi esclusi (ed i medici, che passano anni della loro vita di guardia o di reperibilita’ ? NdR)”.
Insomma un balletto di posizioni “ballonzolato” da esperti-veri (Boeri, vertici della Banca d’Italia, sindacalisti confederali, Brambilla, Fornero) e da pseudo-esperti, tra cui – purtroppo- siamo costretti ad inserire Giuliano Cazzola, dopo la sua triste sceneggiata di ieri sera (Di Martedì, LA7).
I FATTI
Che il debito dello stato italiano superi i 2200 miliardi di euro, è noto. Che esso cresca continuamente e che sia cresciuto di circa 170 miliardi con gli ultimi governi (tecnici e renziani) è altrettanto noto. Che il bilancio dell’INPS sia “in rosso” e che il suo patrimonio si stia depauperando è altrettanto noto. Meno noto è – tuttavia- il dato che il BILANCIO PREVIDENZIALE INPS sia in pareggio mentre quello ASSISTENZIALE sia negativo, per insufficiente finanziamento delle attività assistenziali INPS.
Da almeno 2 anni, il presidente INPS cerca di assumere/esercitare un ruolo politico, dedicandosi non tanto alla gestione dell’istituto previdenziale piu’ importante del mondo, ma a proposte politiche sulle “politiche sociali” (e non previdenziali) diffondendo così inquietudini tra i pensionati, per la sua idea (non esplicitata ma sottointesa) di una socializzazione comunistoide delle pensioni in essere. E’ sufficiente leggere le dichiarazioni del bocconiano, negli ultimi 24 mesi, per darmi ragione.
Infine sul tema si sono pronunciate anche le altre istituzioni- Banca d’Italia e dintorni, Consulta e dintorni, UE e dintorni – sproloquiando sulla sostenibilità dei costi previdenziali e sui loro effetti sul debito pubblico.
DOMANDE da IGNORANTE
Una volta per tutte, gradiremmo allora avere risposte motivate, chiare e definitive su alcuni quesiti oggi insoluti.
Poiché il bilancio dell’INPS è “esterno” al bilancio statale, qual’è la natura giuridica dell’INPS e qual è l’autonomia reale del bilancio INPS, rispetto alle mutevoli decisioni governative?
Forse che il bilancio INPS è “esterno” al bilancio dello Stato (come quello della Cassa depositi e prestiti…) e sfugge quindi alle rigide regole U.E. sul debito italico?
Quale ruolo “in vigilando” ha la Banca d’Italia sull’INPS?
Può la Corte Costituzionale (decisione del 25/10/17) legittimamente (non politicamente) negare ai pensionati in essere la certezza dei diritti previdenziali acquisiti, consentendo da un lato il persistere di pluriennali “tasse improprie” a carico di qualche milione di pensionati e creando le premesse giuridche per un futuro previdenziale legato alla situazione annuale delle finanze pubbliche ?
Quale ORGANO COSTITUZIONALE può controllare che le innumerevoli spese assistenziali non vengano (come è ora) messe a carico dell’INPS, senza adeguato finanziamento dello Stato, come sta avvenendo almeno dal 2014 ?
La domanda non è oziosa, perchè anche il recente bilancio INPS non separa nettamente le numerose voci/spese assistenziali da quelle previdenziali e perchè lo stesso Boeri ha dichiarato al Parlamento che, oggi, le voci assistenziali INPS sono almeno il doppio di quelle previdenziali INPS. Chiedendo poi – il bocconiano- al Governo di cambiare la dizione dell’INPS da Istituto della Previdenza Sociale ad Istituto della Protezione Sociale !
Noi, che curiosi siamo, abbiamo dato l’incarico ad un magistrato amministrativo di studiare l’intera questione. Vi informeremo…
Nel frattempo, chiediamo agli ESPERTI di dare una prima risposta ai nostri quesiti. Per ISCRITTO e non con le solite “ciacole violente” a Di Martedì !
Stefano Biasioli
Past President CONFEDIR – uno dei Leonida e dei “Pensionati Esasperati”
pubblicato su formiche.net : http://formiche.net/2017/11/08/inps-boeri-previdenza/