I FURTI DEL GOVERNO GIALLO VERDE

20 maggio 2019 – testo redatto da APS-Leonida
Come era prevedibile ed abbiamo più volte detto noi di APS Leonida il Governo in carica non è migliore dei precedenti, tutt’altro!
È un Governo addirittura più calcolatore e ingannatore, elettoralmente parlando, come sta a dimostrare una recente intervista smargiassa del Sottosegretario al Lavoro Durigon secondo il quale a tutti i pensionati viene assicurato nel 2019 un importo superiore a quello dell’anno precedente!!!???.
Alla luce di questa deplorevole ed ennesima fake news tutti i pensionati devono valutare con la dovuta attenzione i fatti di questi ultimi mesi.
A fine dicembre 2018 l’INPS emana la circolare 122 con la quale impartisce disposizioni per la rivalutazione delle pensioni secondo la legge 388/2000 finalmente: ripristino della perequazione “ordinaria” (100% per le pensioni fino a 3 volte il TM, 90% per le pensioni tra 3 e 5 volte il TM, 75% per le pensioni superiori a 5 volte il TM); ripristino assicurato dal Ministro del Lavoro del tempo, Poletti, per la data dell’1 gennaio 2019, dopo ben cinque anni di non applicazione della stessa.
Così non è stato, in quanto dall’1 gennaio 2019 è entrata in vigore la Legge Finanziaria 145/2018 che fissa diverse percentuali a scendere e più penalizzanti di rivalutazione: non più tre, ma ben sette fasce (dal 100% fino al 40%).
Nonostante ciò i cedolini delle pensioni di gennaio-febbraio-marzo hanno erogato/pagato i trattamenti rivalutati secondo la predetta L. 388/2000, ignorando totalmente le disposizioni della Legge Finanziaria 145/2018.
Soltanto dal mese di aprile 2019 l’INPS ha applicato quest’ultima legge con la circolare n. 44/2019, così continuando nel mese di maggio.
Oggi però, 20 maggio 2019, abbiamo finalmente la prova provata del comportamento subdolo e truffaldino del Governo giallo-verde.
Infatti il cedolino di pensione del mese di giugno, rinvenibile/estraibile dal sito on line dell’INPS, è una mazzata vera e propria:
  1. RECUPERO/CONGUAGLIO dei primi tre mesi del 2019 relativamente agli importi di perequazione erogati/pagati in più del dovuto in applicazione della circolare n. 122/2018;
  2. RIDUZIONE della PENSIONE superiore a 100.000 euro lordi su base annua, con determinazione/trattenuta dell’importo/taglio mensile fino al mese di dicembre 2019 compresa la tredicesima mensilità;
  3. RECUPERO/CONGUAGLIO/TRATTENUTA dell’importo/taglio dei primi cinque mesi del 2019, con articolazione/suddivisione del relativo importo complessivo in tre rate nei mesi di giugno, luglio e agosto.
PENSIONATI svegliatevi tutti!
Non rimanete inerti, subendo un’ingiustizia per il triennio 2019-2021 che Vi sottrarrà/ruberà oltre 2,2 miliardi di euro. Chi non è in grado di accedere al sito on line dell’INPS chieda al proprio Sindacato di categoria l’importo del recupero/conguaglio dei primi tre mesi del 2019.
Il Governo ha furbescamente aspettato di applicare queste rivalutazioni ridotte e di tagliare le pensioni c.d. d’oro, con l’intendimento voluto in piena coscienza di farlo soltanto dopo il 26 maggio 2019 giorno di elezioni europee, e ciò al fine di non compromettere le proprie aspettative elettorali.
L’INPS ha oggi, 20 maggio 2019, smascherato questo inconfessabile e nascosto disegno. Il Governo pertanto è nudo.
Mancano 5 giorni al voto: meditate e ricordate che la riduzione della perequazione significa un DANNO IRREVERSIBILE, una perdita per sempre dei relativi importi: è una ferita che non si rimarginerà più.
Chi si vede ridotte/tagliate le pensioni mensili superiori a 100.000 euro lordi su base annua, sappia che si tratta di un prelievo forzoso che durerà cinque anni e che si protrae dopo i primi tre prelievi forzosi del 2000-2002/2011-2013/2014-2016. Dopo nove anni, altri cinque 2019-2023: fanno ben quattordici annialla faccia della temporaneità ed eccezionalità più volte affermata dalla Corte Costituzionale.