di Stefano Biasioli, 29/07/2022, ore 10:00
Da una settimana i giornali sono pieni di pagine dedicate alla politica – ossia – alla continua ricerca di un’intesa pre-elettorale tra i partiti e partitini di centro-sinistra, tra i partiti e partitini di centro-destra e tra i cespugli di una imprecisata zona di centro.
Centro-destra, centro-sinistra e spezzatini vari, sono alle prese col drammatico crollo del numero dei parlamentari (da circa 1000 a 600) e dalla necessità di riuscire ad ottenere la maggioranza relativa dei voti degli elettori votanti.
- Nessuno di costoro si pone il problema di come convincere il 50% dei renitenti al voto a recarsi al proprio seggio elettorale.
- Nessuno dei politici e dei politicanti si è reso conto delle condizioni drammatiche della sanità italiana, definitivamente stravolta dall’accoppiata micidiale Covid + Inflazione.
- Nessuno dei politici e politicanti ha finora pensato che, per attrarre al seggio i renitenti al voto, occorra presentare in campagna elettorale una “decente” proposta per superare i gravi problemi (strutturali e organizzativi) della sanità.
Sembra che tutti costoro siano convinti che il PNRR abbia un effetto taumaturgico sulla Sanità italiana e che non si rendano conto che è relativamente facile ipotizzare un nuovo assetto edilizio della Sanità territoriale mentre il problema fondamentale (lo scriviamo e lo diciamo da anni!) è legato alla drammatica carenza di personale: medico, infermieristico, ausiliario e tecnico. Per non citare anche la cronica carenza di figure altamente tecniche, come gli ingegneri gestionali e informatici.
In sintesi, di questi aspetti nessuno parla, neppure quei politici che si riempiono la bocca di attenzioni al sociale e poi nulla fanno per garantire ai “vecchiotti”, a tutte le persone con patologie croniche invalidanti e a tutti i soggetti a basso reddito, un corretto accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di milioni di italiani che, oggi, non sono adeguatamente assistiti, a differenza di quanto succedeva nei decenni precedenti.
Dobbiamo ringraziare per questo – tutti coloro che hanno voluto la “famosa” modifica regionalistica del Titolo V° della Costituzione, che hanno sotto-finanziato per almeno 12 anni il SSN e che si sono rifiutati di attuare una riforma sostanziale delle regole del Servizio Sanitario Nazionale, datate 1978!
(articolo pubblicato su StartMagazine il 30 luglio 2022)