Giuseppe Pennisi: economista e “signore”

Economista eclettico, editorialista, cultore di musica classica. Chi era Giuseppe Pennisi, deceduto l’8 aprile.

Il mio ricordo di Giuseppe Pennisi – Stefano Biasioli, 11 aprile 2023

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Giuseppe Pennisi. Per Lui parla il suo curriculum prestigioso: economista, giornalista, musicofilo.

No, non ha preso il Nobel né in economia né in campo musicale. Ma è stato un uomo vero, un “signore”: nel comportamento, nei tratti e nei rapporti con le persone.

L’ho conosciuto nel 2010, quando entrambi siamo stati nominati consiglieri del CNEL, IXa legislatura. Io, in quel consesso rappresentavo (e rappresento) la Confedir, di cui allora ero Segretario generale. Lui era stato nominato dal Presidente della Repubblica, in qualità di esperto. Devo dire che – per mesi – non lo ho apprezzato: una leggera balbuzie e interventi assembleari troppo tecnici, per un medico-sindacalista quale ero (e sono) io. Poi, un po’ alla volta, ho cominciato ad apprezzarlo, per la competenza economica e per il modo di fare. Un modo che mia nonna Pierina avrebbe definito “signorile”, ovvero impeccabile nei comportamenti e nel rapportarsi con le persone.

Da allora sono passati 13 anni. Non ci siamo mai frequentati molto, di persona, ma ci siamo sentiti frequentissimamente, per telefono e per mail. Almeno 4-5 volte alla settimana. Dovete sapere che Lui scriveva tantissimo, non solo sui giornaloni italiani ma anche su una serie di giornali elettronici. Soprattutto “Formiche”, il cui direttore di allora era anche in contatto con me. Articoli di economia e non solo. È stato naturale che, un giorno, Io abbia cominciato a mandargli i miei articoli relativi alla organizzazione della pubblica amministrazione e della sanità, con ovvie implicazioni economiche. Giuseppe li leggeva, mi dava il Suo parere e mi consigliava – spesso – di modificare le parti più scottanti, per una maggior efficacia.

Passato Arnese a dirigere Start Magazine, le mie “epistole” sono passate al nuovo magazine, mentre Giuseppe ha continuato con Formiche. Articoli quotidiani di economia e di politica, scritti con garbo, con puntualità e con bonomia. Molte volte mi ha aiutato, inserendo spunti dei miei articoli nei suoi, dando così rilievo alle mie (alle nostre) idee liberali. Quante volte, al telefono, abbiamo discusso di sanità, di organizzazione e spesa sanitaria, sia prima che dopo il Covid!

Con Giuseppe abbiamo condiviso la guerra per “salvare il CNEL”, inteso come unica struttura italiana in cui – al di fuori di problemi contingenti – le parti sociali potessero discutere tra loro e con il parlamento su un nuovo modo di gestire l’Italia. Riforma sanitaria, riforma dell’INPS, archivio dei contratti di lavoro (pubblici e privati), riforma del fisco. Infine il PNRR…

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