E allora… chi aveva ragione?

Pubblicato su Startmag.it il 3 ottobre 2021

Pur non essendo virologi/microbiologi/igienisti NOI L’AVEVAMO DETTO.

Modestamente è dall’inizio della pandemia che il Sottoscritto e l’amico Renzo Schiavon (autori di un recente libro sulla Senescenza e sulla Medicina Anti-aging) l’avevamo detto. La patologia da COVID-19 è caratterizzata da un’infiammazione generalizzata multi-organo + vasi.

Da almeno 15 mesi abbiamo detto e scritto che l’approccio del M. Salute e  del CTS  “osservazione e tachipirina” era sbagliato, dal punto di vista concettuale e pratico. Perché? Perché la tachipirina ha una bassa attività antinfiammatoria e non riduce la produzione delle interleuchine.
Nonostante una campagna mediatica (evidentemente orchestrata nel ministero e nei suoi dintorni) che per lunghi mesi ha bocciato come negazionista la posizione di chi era contrario alla tachipirina, adesso – poco per volta- emerge la verità.
Le nostre convinzioni sono oggi supportate da alcuni lavori scientifici, che elenchiamo:
  1. Pandolfi S. e Ricevuti G., sul J. Of Medical Virology hanno dimostrato che il paracetamolo è DANNOSO PERCHÉ RIDUCE IL GLUTATIONE CORPOREO, uno dei principali antiossidanti naturali.Ridurre il glutatione significa compromettere le difese naturali (antiossidanti) contro il virus, ovvero favorirne la  propagazione.
  2. Sestili P. e Fimognari C. erano anch’essi arrivati alle stesse conclusioni: la tachipirina abbassa drasticamente il glutatione;
  3. Remuzzi G. e Suter F. (Aprile 2021, tynyurl.com/42f3w7y…) avevano già dimostrato scientificamente che l’uso dei FANS e dell’aspirina riduceva del 90% la ospedalizzazione, rispetto ai soggetti trattati con tachipirina.
  4. Ebbene, nonostante questi studi, solo il 26 Aprile 2021 le linee guida ministeriali hanno incluso – nelle cure – anche gli antinfiammatori non steroidei (NSAIDs), senza però togliere la tachipirina !
Da ultimo, ricordiamo il farmaco ANAKINRA (finora usato contro l’artite reumatoide) sdoganato da Remuzzi come anti-COVID (riduzione del 55% della mortalità negli ospedalizzati)  ma attaccato con una serie di sceneggiate TV contro Remuzzi e contro  chi lo  proponeva come farmaco attivo contro il COVID. Tant’è….
Martedì sera l’AIFA ha finalmente diffuso un comunicato in cui afferma che, a breve,  l’ANAKIRNA  + 2 immunomodulanti (Baricinitib e Sarilumab) potranno essere usati anche contro il COVID.
E che dire dei monoclonali, usati per Trump e per Monsignor Gristina?
Pochi giorni fa l’OMS ha codificato che funzionano: si tratta di almeno 5 monoclonali dai nomi difficili e di un paio di antivirali. Uno di questi (prodotto dalla Lilly) era stato offerto dalla Ditta – circa un anno fa-  in fornitura gratuita all’Italia, senza essere accettato.
Qualcuno, in Italia, dovrà un giorno rendere conto di queste scelte “ingiustificate”. Oggi, anche se la campagna mediatica continua a mandare segnali diversi, esistono cure appropriate. Adesso ci aspettiamo che il ministero consenta l’utilizzo di tutti questi farmaci, in modo adeguato e tempestivo, nei nuovi ammalati sintomatici. Ma, finora, quante morti sono avvenute, a domicilio, “grazie alla tachipirina e a chi l’ha lungamente supportata” ?