Il Presidente del Consiglio, in carica da circa 3 mesi, ha un mucchio di problemi da risolvere.
Il suo tappeto verde a Palazzo Chigi è pieno di “rogne e rognette”: dall’inflazione che non cala, alla ricerca di energia da zone non sovietiche, agli scioperi dei benzinai, alle “strane” direttive della UE in tema di alimenti e di bevande “salutari”, all’assenza di una vera industria farmaceutica italiana (con la carenza da mesi di farmaci brand in Farmacia) e, per finire, alla disfatta della sanità territoriale.
Problemi su problemi. Ma ne aggiungiamo uno. Quello del TAGLIO ALLA RIVALUTAZIONE delle PENSIONI superiori a 4 volte il minimo INPS, ossia superiori a 2102 euro lordi/mese.
Noi, che siamo ottimisti fino a prova contraria, pensiamo che la scrittura dei c. 309-310 della legge di bilancio 2023 (197/2022, in due gazzette ufficiali, quella 303/SO n°43 del 29/12/22 e quella in GU n° 12/2023 del 16/01/23) non sia stata fatta da esponenti del centro-destra ma dai soliti burocrati del Ministero guidato oggi da Giorgetti…
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