di Stefano Biasioli – martedì 10 marzo 2020
Abbiamo fatto il liceo classico e siamo medici. Abbiamo fatto parecchi lavori scientifici e abbiamo quindi dovuto elaborare alcune statistiche delle casistiche raccolte. Ma non siamo statistici di professione. Comunque sia, ci siamo dilettati a fare alcuni calcoli sul COVID 19, in Italia e in Veneto.
PREMESSA
Poiché siamo in Italia, non c’è certezza dei dati. Ad esempio, Borrelli – 09/03/20, ore 18 – diceva che in Veneto i casi positivi erano 744 mentre per Zaia erano 771.
Noi, i conti, li abbiamo fatti sui dati di Zaia. 771 positivi, 221 ricoverati- di cui 61 in rianimazione- 21 deceduti, 529 a domicilio.
RISULTATI
In Veneto, sono stati effettuati 16.041 tamponi, con una positività del 4,8%.
I soggetti in terapia intensiva (T.I.) sono il 7,91% dei positivi e lo 0,38% dei testati (dei sottoposti a tampone).
L’aumento % medio dei positivi (ultimi 3 gg) è del 15% giornaliero.
Se questo andamento si confermasse, in Veneto, tra 6 gg si raggiungerebbe il valore massimo dei soggetti positivi : circa 1.466 positivi, su una popolazione veneta di 4,9 milioni di abitanti.
In altri termini, se la positività dei tamponi è pari al 4,8% su 16.041 tamponi e se l’aumento percentuale dei positivi è pari al 15% giornaliero,
l’equazione 16.041: 4.900.000 = 4,8: x da come risultato 1.466.
Tetto teorico massimo di veneti infettati, raggiungibile in 6 gg (1466-771=695 soggetti in più); (+ 90% : +15% = 6 giorni).
Se questi conti fossero corretti (ma la teoria confermerà la prassi o no ?) in Veneto il PICCO della virosi avverrebbe Domenica 15 Marzo 2020.
Sarà cosi ?
CONSIDERAZIONI FINALI
Se i dati fossero corretti, se il comportamento dei veneti fosse “corretto”, se in virus in Veneto fosse danneggiato dalle nostre abitudini alimentari (quelle che Toscani ha voluto mettere alla berlina) e dalla nostra efficienza sanitaria-ivi incluso il decisionismo di Zaia, allora ci aspetterebbero solo pochi giorni per arrivare al picco di infettati e poi tornerebbe, un po’ alla volta, il sereno.
Sarà così ?
Lo vedremo. Mi piacerebbe che i nostri vescovi – invece di usare le chiese come se fossero “stadi chiusi”- facessero tridui contro questa pestilenza e chiedessero l’intercessione della Madonna. Come si è sempre usato fare nei secoli dei secoli, in Veneto e non solo in Veneto.
Ma, si sa, oggi la religione è marginale, anche tra i preti.
Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario APS-Leonida
Past President CIMO