CHI VOTERANNO I PENSIONATI TRA 15 gg ?

Articolo di Stefano Biasioli

CHI VOTERANNO I PENSIONATI , TRA 15 GIORNI ?
Dopo un anno di governo giallo verde, i cui soci propongono contemporaneamente tutto e il contrario di tutto, sono in arrivo le elezioni europee.
Lo sappiamo, non si tratta delle elezioni politiche italiane, ma di rinnovare il parlamento europeo, ossia una assemblea largamente succube di una Commissione Europea, da nessuno eletta ma che tutto decide, guidata dall’accoppiata franco-tedesca.
Elezioni europee, ma test molto importante per l’attuale maggioranza e per le attuali opposizioni italiane.
Da un lato, Di Maio & C. vorrebbero contrastare l’ascesa della Lega di Salvini, che finora ha raddoppiato il consenso rispetto a un anno fa, ma che ora (comunali in Sicilia) appare in stallo, se non in lieve caduta.
Tante pantomime, tanti  fatti e fattacci.
Un sottosegretario leghista cacciato dai 5S, una politica sui migranti distonica tra Conte, Di Maio e Salvini. Porti chiusi, porti aperti, marina militare usata come “ONG militare” in acque internazionali; conflitto di interesse; lavori pubblici; autonomie……Qualcuno li ha contati:  sono 32 i motivi e i temi di contrasto tra 5S e Lega.
Ma la Lega ( e Salvini in primo luogo) ha, oggi, un grosso problema, al NORD.
Pensa di stare al governo (con questa alleanza scalcagnata) per altri 4 anni, ma non ha fatto i conti con il LOMBARDOVENETO, con quei suoi milioni di elettori del Nord-Est che si sentono da Lui traditi.
Traditi per molti motivi: l’aver Lui (Salvini) accettato il diktat (“NO !”) di Di Maio sulle opere urgenti (TAV, pedemontana, autostrade…) e sull’autonomia delle regioni del nord. La Brescia-Padova è nel limbo.  La “tassa piatta” è solo fonte di imprecazioni “nordiste”…
L’ Autonomia, pur liberamente votata da milioni di veneti (2,2 milioni) e di lombardi (1,5 milioni) è  lasciata marcire da DI MAIO & C. nei cassetti polverosi di Palazzo Chigi. Con Salvini che la ricorda malvolentieri, quando Giorgetti gli tira uno dei tanti giubbotti.
Un Ministro dovrebbe avere un suo decoro, anche nel vestire. Un suo decoro anche nel parlare. Una sua coerenza tra parole e fatti. Nè Gigino né  Matteo sono in linea con questi parametri.
 Tante parole, pochi fatti: poche regole sono state cambiate; non c’è stata una semplificazione amministrativa; l’economia non è stata sorretta con provvedimenti facili (riduzione del costo del lavoro, in primis) ma con regalie populistiche (e provvedimenti da sanculotti).
IL BENALTRISMO REGNA SOVRANO.
Ma su una cosa 5S e Lega sono stati d’accordo: I TAGLI PENSIONISTICI. In Agosto, il DDL gialloverde sui tagli, DDL poi bloccato a Settembre, per manifesta distonia tra le sue premesse e il testo legislativo.
TAGLI PENSIONISTICI poi riproposti addirittura con la Legge di Stabilità per il 2019 (Legge 145/2018), in modo da garantirsi l’approvazione dei FURTI ai PENSIONATI, furti attuati sia attraverso la parziale/parzialissima rivalutazione rispetto al dato inflattivo che attraverso il contributo di solidarietà per le pensioni over 100.000 euro lordi/mese.
Da alcuni mesi il governo (Salvini, Durigon, Di Maio in primis) cercano di far passare la falsa notizia che la parziale rivalutazione produrrebbe ai pensionati un danno di pochi spiccioli. FAKE NEW….FAKE NEW.   Falsità, falsità, per dirla in italiano. Balle colossali.  “Boiata pazzesca”, per dirla alla Grillo.
Perché ?
Perché  si tratta di un furto fatto solo ai pensionati e non a tutti i contribuenti, pensionati o attivi che siano.
Perché  le pensioni sono frutto di contributi versati, per decenni, e non un regalo dello Stato o dell’INPS, passibile di tagli  “casuali” ad opera del potente di turno.
Perché , si tratti di tanti o di pochi euro, i TAGLI COSTITUISCONO UN DANNO IRREVERSIBILE e IRRECUPERABILE, che inciderà sul valore della pensione per tutto il resto della vita del titolare e del/della superstite.
Perché  si tratta di TAGLI A CAPOCCHIA (fatti con l’accetta) che non tengono realmente conto delle 2 componenti pensionistiche: la fase retributiva e quella contributiva.
Perché  NON SI TRATTA DI QUATTRO DENARI, ma di molto di più.
C’è un certo sottosegretario leghista che, non sapendo far di conto, dice e ridice che “si tratta di pochi centesimi”. Ebbene costui dovrebbe imparare a memoria le TABELLE fatte dall’APS-LEONIDA e quelle diffuse, ad esempio, dalla UIL.  In sintesi, per la PARZIALE RIVALUTAZIONE, un pensionato con pensione lorda di 2.500 euro perde 131,32 euro nel triennio 2019-2021. Uno con pensione lorda di 3.000 euro perde 470,37 euro….Uno con pensione lorda di 3.500 euro perde 538,59 euro. E via crescendo.
Vi pare poco? A NOI pare molto, considerando cio’ che abbiamo scritto sopra e il fatto che IL FURTO COMPLESSIVO ai PENSIONATI (3,2 milioni di euro) avrà destinazioni discutibili: servirà a pagare il 32% del reddito di cittadinanza e a coprire alcuni buchi legati alla assistenza e non alla previdenza.
Hanno colpito i pensionati, pensando che questi non reagissero.
HANNO SBAGLIATO I CALCOLI.
Per primo si è mosso il FORUM PENSIONATI d’ITALIA, che raccoglie 18 Associazioni PENSIONISTICHE AUTONOME, per un totale di 800.000 aderenti. Si tratta di sanitari, di dirigenti, di militari (di ogni arma), di bancari, di amministrativi, di professionisti della pubblica amministrazione. Da mesi, il FORUM ha lanciato l’allarme contro i tagli pensionistici. Da mesi, il Presidente del Forum (Prof. Michele Poerio) batte il suolo italico per diffondere il verbo pensionistico, contro i tagli gialloverdi.
In tutta Italia, migliaia di pensionati stanno raccogliendo ( entro il 15/07/19) la documentazione necessaria per le azioni legali di tutela, da presentare alle Corti dei Conti Regionali (se pensionati INPS pubblici) o ai Tribunali Civili (se pensionati INPS privati).
Sabato scorso (11/05/19) anche  l’Assemblea dell’APS LEONIDA ha deciso di partire con le AZIONI LEGALI di TUTELA : ad oggi, 350 pensionati APS-LEONIDA del TRIVENETO faranno causa, ricorrendo alle C. Conti di Venezia, Trieste, Trento, Bolzano. 
DATI CERTI, CERTEZZE. Non fake-news !
Certezze, come quella che ha visto depositare alla C.Conti di Trieste una denuncia contro i tagli della legge 145/2018. Da parte di chi ? Da parte di MAGISTRATI IN PENSIONE…..
Molte le motivazioni dei ricorsi. Oltre a quelle sopra citate (che dimostrano la incostituzionalità delle norme sui tagli) anche  la  ” ciliegina sulla torta”: l’evidente distonia tra le norme (Art. 1, c. 261-263 della legge citata) e la circolare applicativa dell’INPS (n° 62 del 7/05/19).
Ma, su questi ultimi aspetti, ci riserviamo di scrivere tra alcuni giorni.
PER IL MOMENTO, INVITIAMO I PENSIONATI A NON VOTARE PER IL GOVERNO GIALLO-VERDE  che li penalizza e li penalizzerà fino al 2021-2023.
INVITIAMO I PENSIONATI a dare una botta elettorale a Salvini e a Di Maio. Non solo, ma ricordiamo loro che – questi tagli – si aggiungono a quelli proposti dai precedenti governi PD….
PENSIONATI, VOTATE PENSANDO AI DANNI CHE COSTORO VI HANNO FATTO e VI STANNO FACENDO……!
Per una volta, lasciate da parte i princìpi e difendete le vostre tasche e il vostro welfare, ottenuto con il vostro impegno e il vostro sudore !