Pubblichiamo l’articolo di Pietro Gonella, che ha integrato la tabella allegata, inserendo altre fasce di pensione lorda…. Testo integrato di P. Gonella_7.11.18
Pensioni Quota 100 e finestre: accordo Lega-M5S – Torna l’Ape social
Ultimissime novità, oggi 07 novembre, in materia di pensionamento anticipato (quota 100 e finestre di uscita…) in attesa del DDL e/o Decreto Legge da confezionare ed emanare in appoggio alla legge di Bilancio 2019…Pensioni news_07.11.2018
Lettera inviata al Foglio di Giuliano Cazzola
Al direttore –
Oltre all’incarico di ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, a Luigi Di Maio stanno per conferire la delega alle Smargiassate e alle Parole in libertà: un ruolo che, in via di fatto, sta esercitando fin dalla formazione del governo Giuseppe Carneade Conte.
Senza perdere tempo a ricordare i casi delle tabelle apocrife, dei delitti perfetti commessi all’Ilva, dei commi virali in materia fiscale, basterebbe ricordare le sue ultime performance.
A suo avviso, grazie alle quote in tema di pensioni, per ogni lavoratore che esce anticipatamente entreranno due o tre giovani. Come se le aziende decidessero di gonfiare gli organici. Poi, di fronte all’aumento della disoccupazione (avrebbe potuto legittimamente chiamare in causa la frenata dell’economia) ha attribuito la responsabilità al Jobs Act. Come fanno i ragazzini quando danno la colpa agli altri per il vetro dell’oratorio che hanno rotto con un calcio al pallone.
Giuliano Cazzola
ATTENZIONE ATTENZIONE !!!
… CI HANNO HACKERATA LA E-MAIL DI LIBERO !!!
VI INFORMIAMO CHE 2 GIORNI FA GLI HACKER SONO ENTRATI NELLA NOSTRA E-MAIL (leonidapensioni@libero.it) INTERFERENDO CON LA NOSTRA POSTA ELETTRONICA.
PERTANTO:
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la Segreteria
Confedir e Forum Pensionati contrari alla proposta di legge sui tagli alle pensioni perché iniqua ed illegittima
La CONFEDIR ed il FORUM PENSIONATI hanno ribadito in audizione alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati la propria contrarietà alla proposta di legge D’Uva – Molinari che interviene sui trattamenti pensionistici….CONTINUA A LEGGERE
Boeri: “Con quota 100 il debito aumenta di 100 Mld: penalizzate donne e giovani”
(Sintesi dell’audizione del Presidente INPS, presso le Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato in merito alla Nota di aggiornamento al DEF, questa mattina 11 ottobre 2018 )
Il presidente dell’Inps in audizione alla Camera: “Dal disegno di legge sul taglio alle pensioni d’oro risparmi inferiori a 150 milioni di euro”
– Il ripristino della cosiddetta quota 100 rischia di portare ad un aumento del debito pensionistico di 100 miliardi di euro e di penalizzare giovani e donne. È il giudizio espresso dal presidente dell’Inps Tito Boeri, nell’audizione alla Commissione Lavoro della Camera secondo cui il pericolo “è quello di minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico”. “E’ un’operazione che fa aumentare la spesa pensionistica mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali anche nel caso ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro”, ha aggiunto.
“Cento miliardi di maggior debito pensionistico”
“Uscite consentite con un minimo di 38 anni di contributi e 62 di età oppure abolendo l’indicizzazione alla speranza di vita dei requisiti contributivi minimi per la pensione anticipata (a tutte le età) portano ad un incremento nell’ordine di 100 miliardi del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future e, già nel 2021 a un incremento ulteriore (oltre la famosa gobba) di circa un punto di pil della spesa pensionistica”.
Inoltre secondo Boeri il ripristino di quota 100 premierebbe gli uomini e i dipendenti pubblici a scapito come detto di donne e giovani. La misura, ha detto, “premia quasi in 9 casi su 10 gli uomini, quasi in un caso su tre persone che hanno un trattamento pensionistico superiore a quello medio degli italiani (e un reddito potenzialmente ancora più alto, se integrato da altre fonti di reddito). Si tratta nel 40% dei casi di dipendenti pubblici che, in un caso su 5, hanno trattamenti superiori ai 35.000 euro all’anno (in più di un caso su 10, superiore ai 40.000 euro)”.
“Donne e giovani penalizzati”
La riforma voluta dal governo “porterà ad avvantaggiare soprattutto gli uomoni, con redditi medio alti e i lavoratori del settore pubblico. Penalizzate invece le donne tradite da requisiti contributivi elevati (quando hanno carriere molto più discontinue degli uomini) e dall’aver dovuto subire sin qui, con l’opzione donna, riduzioni molto consistenti dei trattamenti pensionistici, quando ora per lo più gli uomini potranno andare in pensione prima senza alcuna penalizzazione”. “Pesanti sacrifici – ha aggiunto Boeri – imposti anche ai giovani su cui pesa in prospettiva anche il forte aumento del debito pebnsionistico”.
“Pensioni d’oro, dal ddl risparmi inferiori a 150 milioni”
Il presidente Inps si è soffermato anche sul tema del disegno di legge sulle pensioni d’oro. Il risparmio che potrebbe arrivare dal ddl sarebbe inferiore a 150 milioni e riguarderebbe una platea di circa 30.000 persone. Secondo Boeri questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui facesse riferimento all’intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni. La riduzione massima sarebbe del 23% mentre quella media sarebbe dell’8%.
Pensioni d’oro, la Camera accelera l’iter per il taglio
articolo di Bernardo Diaz – Pensioni Oggi
Approvata ieri, 2 ottobre, la dichiarazione di urgenza per l’iter legislativo della Proposta di Legge nr. 1071 presso la Camera dei Deputati.
L’ Aula della Camera ha approvato ieri la dichiarazione d’urgenza per la proposta di legge che incide le pensioni superiori a 4.500 euro netti al mese… CONTINUA A LEGGERE
Per i distratti: depositato il ricorso alle Sezioni Riunite della C. dei Conti di Roma
A Tutti i distratti… Vi ricordiamo che in data 13.09.18 lo Studio Angiolini di Milano ha depositato il nostro ricorso, alle Sez. Riunite della Corte dei Conti di Roma, contro la Sentenza nr. 31 della Corte dei Conti di Venezia (21.02.18).
A questa ulteriore azione legale hanno aderito nr. 179 pensionati Veneti e nr. 39 pensionati del Friuli V.G.
Per quanto riguarda il ricorso alla CEDU, lo stesso è stato depositato ma non possediamo ancora il numero del relativo repertorio.
Appena possibile Vi aggiorneremo
Def e Manovra, ecco i numeri imposti da Di Maio e Salvini a Tria. Fatti, numeri, retroscena e commenti
di Michele Arnese – StartMag.it
Che cosa è stato deciso ieri sera a Palazzo Chigi sul Def? Ecco numeri, fatti, approfondimenti e indiscrezioni.
Alzare l’asticella del deficit fino al 2,4% del Pil per tre anni nella Nota di aggiornamento al Def libererà circa 27 miliardi di euro per la manovra (partendo dal dato tendenziale dello 0,8% inserito nel Def di aprile) e consentirà di portare a casa gran parte delle misure annunciate nel contratto di governo, a partire dalla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva che pesano per 12,5 miliardi sul bilancio del prossimo anno.
Il reddito di cittadinanza vale invece 10 miliardi, poco più di quanto dovrebbe richiedere la revisione della legge Fornero con l’introduzione di quota 100 per andare in pensione, quotata al momento dalla Lega tra i 6 e gli 8 miliardi.
La flat tax sugli autonomi dovrebbe invece valere 1,5 miliardi (proiettati però in gran parte nel 2020), così come lo stanziamento a favore dei risparmiatori colpiti dai crac bancari.
Secondo Luigi Di Maio, alle coperture in deficit dovrebbero anche affiancarsi tagli di spesa, con una “riorganizzazione della spesa pubblica improduttiva”.
Ecco schematicamente il valore a spanne delle misure annunciate oggi da Lega e Movimento 5 Stelle come punti cardine della prossima legge di bilancio.
CLAUSOLE IVA 12,5 miliardi
PENSIONI A QUOTA 100 6-8 miliardi
REDDITO DI CITTADINANZA 10 miliardi
FLAT TAX PER AUTONOMI 1,5 miliardi
RISPARMIATORI BANCHE 1,5 miliardi
TOTALE 33,5 miliardi
IN DEFICIT 27,2 miliardi
Un regime pensionistico speciale (e punitivo)
il BLOG di Giuliano Cazzola – 27.09.2018
Ho sempre ritenuto più onesta la linea di condotta di un tribunale rivoluzionario che fa eseguire le sentenze dai plotoni di esecuzione su persone responsabili soltanto di appartenere ad un’altra classe sociale, a una diversa etnia, a un’altra religione o ideologia politica. Almeno i condannati sanno perché dovranno morire.
Ancorché spietate, sono quelle le regole del gioco. Considero molto più ingiusto restare vittima di una sanzione ingiusta, nel contesto di un sedicente Stato di diritto, derivante da un’applicazione settaria e strumentale di una norma apparentemente legittima. Certo, tra i due casi c’è una differenza non da poco: il plotone di esecuzione ti fa la pelle; l’abuso della giurisdizione o di un processo decisionale deviato al massimo ti ospita nelle patrie galere o ti mette alla gogna o si limita a colpirti nel portafoglio….. CONTINUA A LEGGERE