Errori su importi pensioni erogate, in arrivo numerose lettere da INPS

di Chiara Compagnucci pubblicato il

Succede anche all’Inps di sbagliare e come insegnano gli errori del passato, a pagare il prezzo più salato sono i pensionati. Questa volta il caso è ancora più singolare perché gli sbagli del principale istituto di previdenza italiano sono all’eccesso. Proprio così: ha erogato assegni previdenziali più alti del dovuto.

Di per sé l’impatto dovrebbe essere limitato perché è sufficiente recuperare la differenza tra la cifra esatta e quella effettivamente corrisposta per risolvere il disguido.

Peccato solo che l’errore è stato ripetuto mese dopo mese fino ad accumulare anni su anni per arrivare a importi fuori misura.

E allo stesso tempo non si tratta di pochi casi isolati perché sarebbero numerosi i pensionati coinvolti in questa vicenda tragicomica. A tutti loro è stata naturalmente chiesta e pretesta la restituzione.

Di per sé nulla di legalmente scorretto, se non che il disorientamento provocato non può che essere molto diffuso poiché questi ex lavoratori si trovano al centro dell’attenzione a distanza di tantissimi anni e per cifre di diverse migliaia di euro. Vediamo tutto.

Pensioni sbagliate, arrivano le lettere dell’Inps

Succede che da un giorno all’altro i pensionati si vedono recapitare dall’Inps una lettera con cui viene chiesta la restituzione di somme indebitamente percepite.

E non si tratta di cifre di poco conto ovvero di poche decine di euro, ma di importanti variabili che possono essere ben maggiori di 10.000 euro.

Dipende dall’errore di calcolo commesso dall’Istituto di previdenza, ma anche dal numero delle mensilità in cui lo sbaglio è stato rinnovato e ripetuto. Il numero dei pensionati coinvolti in questa vicenda di restituzione di soldi da pensione è imprecisato ma la richiesta di tutela e di spiegazione agli studi legali è in aumento.

Di certo c’è che, sulla base dei casi resi pubblici, sono i pensionati con assegni dall’importo contenuto a trovarsi nel bel mezzo di questa storia. Pensionati per cui anche una minima variazione della cifra percepita tutti i mesi può fare la differenza.

Resta da chiedersi fino a che punto l’iter dell’Inps sia perfettamente corretto considerando una recente sentenza della Corte di Cassazione secondo cui l’istituto di previdenza può rettificare in ogni momento le pensioni per via di errori di qualsiasi natura, ma non potrebbe recuperare le somme già corrisposte, a meno che l’indebita prestazione sia dipesa dal dolo dell’interessato.

Errori Inps diffusi sugli assegni di pensione

A confermare la diffusione degli errori da parte dell’Inps è l’avvocato Celeste Collovati che al taccuini del Giornale ricorda il caso di un pensionato che si è rivolto a uno studio legale perché si è visto arrivare una comunicazione in cui l’Istituto nazionale della previdenza sociale gli chiedeva la restituzione di 14.000 euro con la motivazione di aver scoperto una variazione del reddito da pensione negli ultimi tre anni.

Ricorda anche il secondo episodio di una pensionata di 90 anni che ha ricevuto una richiesta di versamento da parte dell’Inps di 2.200 euro con l’Inps che contesta un aumento di reddito negli ultimi 7 anni. Ma, fa ancora presente l’avvocato, è una “cosa del tutto impossibile”.

STORIA DEL CORONAVIRUS

STORIA del CORONAVIRUS (a cura di Stefano Biasioli)

COVID-19: Errori – omissioni – ipotesi (articolo di Stefano Biasioli)

L’epidemia non parte a Gennaio ma molto prima (Stefano Merler, esperto di modelli matematici della Fondazione Bruno Kessler, conferenza stampa ISS di venerdì 24/04/20; La Verità del 26/4, pag. 4)

Infatti nell’OTTOBRE 2019 WUHAN (provincia di Hubei, Cina) ospita i Military World games (100 paesi, 10.000 atleti). Il 18-22/10, 5 atleti vengono ricoverati in ospedale per una sintomatologia imprecisata.

Comunque sia, NON VIENE IDENTIFICATO il PAZIENTE ZERO, che presumibilmente risale all’inizio di Novembre 2019.

08/12/19 viene ufficialmente registrato, a Wuhan, il PRIMO CASO di una POLMONITE MISTERIOSA.

30/12/19: il Dr. LI WENLANG, oculista all’Ospedale di Wuhan, con una chat personale avvisa i Colleghi di proteggersi perché è in atto una infezione  misteriosa che assomiglia alla SARS (2003, 8.000 contagi e 800 morti in Cina). Il Dr. Verrà “censurato” dalle autorità e morirà il 7/02/20.

31/21/19: segnalazione all’OMS di un focolaio infettivo di “polmonite di natura incerta”

01/01/20: chiusura del mercato e isolamento dei sintomatici (sindrome respiratoria acuta grave..)

07/01/20: viene identificata la causa certa di un CORONAVIRUS DIVERSO da quello della SARS.Primi pazienti con terapia sintomatica

05/01/20, l’OMS pubblica un primo avviso, facendo presente che però “non ci sono prove di trasmissione interumana”

09/01/20: La TV di Stato Cinese annuncia che: è stato isolato un nuovo Coronavirus

09/01/20: viene ISOLATO il GENOMA e viene ufficializzata la sequenza genomica, poi inserita nella banca specifica (GISALB). Denominazione: SARS-CoV2.

09/01/20: l’OMS dichiara la EPIDEMIA da 2019-nCoV, ossia di un virus modificato di almeno il 15% rispetto agli altri coronavirus. Viene chiamato COVID-19.

11/01/20, l’OMS vara le PRIME LINEE GUIDA sui casi sospetti…”..ad essere testati per il coronavirus dovrebbero essere tutti i soggetti con SARS (sindrome con sintomi respiratori gravi), bisognosi di ricovero…nonché con anamnesi positiva per viaggi a Wuhan nei 14 gg precedenti o essere sanitari entrati a contatto con soggetti con sintomi SARS…avere un decorso clinico strano e grave…nonostante le cure, a prescindere dal viaggio…”.

20/01/20: il WH. POST contiene un articolo sulla censura di questa virosi, in Cina

23/01/20: WUHAN viene messa in quarantena, poi estesa alle città limitrofe.

28/01/20: 4.600 casi in giro per il mondo…

Esplodono i CONTAGI, con una violenza e una diffusione mai vista prima. Dalla CINACOREA del SUD Giappone Vietnam Medio Oriente (soprattutto IRAN) Germania Nord-Italia (Lombardia, Veneto…) Nord-America 210 Nazioni al mondo.

In avvio, ETÀ MEDIANA dei colpiti= 63 anni; ETÀ MEDIANA dei DECEDUTI= 80 anni. Si tratta di pazienti con una media di 2,7 patologie associate (Ipertensione, Diabete, Obesità, malattie cardiovascolari. Insufficienza renale cronica, Cancro. Solo l’1% dei morti è esente da patologie croniche precedenti.

Non esistono farmaci specifici per questa virosi e, in giro per il mondo, la terapia è fatta “con criterio compassionevole” usando farmaci codificati per altre patologie. Antinfiammatori (contro la Interleuchina 6; antimalarici; farmaci anti-artrite reumatoide (Tocilizumab); cortisonici; anticoagulanti. Nei casi più gravi si ricorre alla ECMO (ossigenazione extracorporea), alla dialisi, alla plasmaferesi, agli adsorbenti.

IN ITALIA…. e  ALTROVE

Fino ad ora si era ipotizzata come inizio della virosi italica la data del 21/02/2020, ossia del giorno relativo alla scoperta del primo caso positivo a Codogno… ma, in realtà, c’erano state almeno 90.000 persone infettate prima del 20/02, con polmoniti “strane” in Italia.

In dettaglio, è emerso ultimamente (aprile 2020) che nei 26 giorni precedenti la scoperta del “primo caso positivo” , almeno 160 persone avevano già contratto il virus tra Milano e provincia. Un’analisi della task-force sanitaria della Lombardia (riportata dal Corriere della Sera del 29 aprile, pag. 19, con firma Gianni Santucci) sostiene che è “altamente probabile che il giorno 26 gennaio (giorno zero) solo a Milano ci fossero i primi 46 casi di COVID-19 (su 543 in tutta la Lombardia”. L’analisi è accompagnata da un grafico che analizza la distribuzione della curva di “inizio dei sintomi in pazienti positivi”, curva basata sulla ricostruzione sintomatologica dei primi pazienti sicuramente infettati (ossia con tampone positivo ai virus).

Quindi, 26 GENNAIO, come data di INIZIO della VIROSI, in ITALIA.

NON SOLO MA:

12/01/2020: il MINISTERO della SALUTE vara una GUIDA provvisoriaper la…”Gestione clinica della infezione respiratoria acuta grave, nei casi di sospetta infezione da nuovo coronavirus (nCov)…”.

Al punto “c” della guida di fatto ogni paziente con sindrome respiratoria acuta ( e non solo quelli con legami con la Cina) viene trattato come possibile infettato. Ovvero: “…triage separato in ospedale…”perché…” il precoce riconoscimento dei pazienti sospetti consente l’avvio tempestivo del piano di prevenzione e controllo….”.

Il 15/01/2020 l’OMS aggiorna la definizione di caso sospetto, sganciandosi dal quadro respiratorio e aggiornandolo con il criterio relativo a DECORSO INSOLITO e INASPETTATO, con improvviso aggravamento.

Il 22/01/20, CIRCOLARE del MINISTERO della SALUTE, che ricalca gli indirizzi OMS.  Ma il ministro Roberto SPERANZA è scettico e richiede chiarimenti. Deve aver pensato che: ” La Cina era lontana…”

Il 25/01/20, l’OMS ribadisce i criteri del 15/01/20.

Il 26/01/20: 46 milanesi e 546 lombardi (come già detto) accusano i sintomi di una strana malattia.

Il 29/01/20 vengono ricoverati allo Spallanzani (Roma) 2 turisti cinesi, che avevano girovagato per l’Italia del nord, prima di arrivare a Roma.

Il 30/01/20 il governo italiano blocca i VOLI DIRETTI dalla CINA, ma non blocca e non isola i passeggeri che arrivano dalla Cina con voli indiretti(es. tramite Londra o Francoforte).

A FINE GENNAIO, gli esperti del Ministero della Salute (Andrea Urbani, in primis + Ist. Sup. Sanità + Direzione dello Spallanzani) elaborano un DOCUMENTO (restato top-secret fino al 26/04) !!) che ipotizzava che la virosi potesse infettare oltre 600.000 italiani, causando parecchie decine di migliaia di morti. Al proposito un dirigente del Ministero della Salute ( Dr. Andrea Urbani) ha dichiarato  (si veda La Verità, 29/04/20, pag. 22) che dal 20 gennaio era a disposizione un piano segreto e che quel piano era talmente terrificante da non potersi divulgare, per non spargere il terrore…Il piano a chi serviva, chiuso nel cassetto? Era un piano “veritiero”? Se si, chi l’ha redatto….?

Il 6/02/20 il Presidente Mattarella(evidentemente non informato) è andato in una scuola cinese.

Il 14/02/20 il PRESIDENTE dell’ISS (Silvio Brusaferro) rassicurava (!) gli italiani, affermando: ”…il virus non circola in Italia…”

Il 15/02/20, il Ministro Di Maio spedisce carichi aerei di mascherine in Cina.Quelle mascherine che ci sarebbero servite, eccome!, nelle settimane successive.

Il 22/02/20, il MINISTERO SALUTE (circolare 5443) invita a valutare” le persone che manifestano un decorso clinico o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso, nonostante un trattamento adeguato (! NdR), senza tener conto del luogo di residenza o storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega completamente la situazione clinica…”.

Il 23/02/20 il Papa (evidentemente non informato) va a Bari, tra 50.000 persone e stringe mani…

Il 27/02/20 Zingarettiprendeva aperitivi pubblici e stringeva mani, sui Navigli di Milano.

Il 27/02/20, MINISTERO SALUTE (circolare 2302) elimina il riferimento alle casistiche più generiche, limitando la segnalazione ai soli soggetti affetti da SARS e con storia di viaggio in Cina oppure con contatto con soggetti malati o sospetti di malattia…

Il 28/02/20 l’OMS farà altrettanto.

Nei giorni successivi, in Italia, appelli a non chiudere le città… Attacco a Zaia per “le frasi razziste contro la Cina e per la proposta di blocco e quarantena per chi ritorna dalla Cina, per vie dirette o indirette..”.

04/03/20: Il Ministero della Salute emette nuove linee guida.

26/04/20: Nuovo DPCM, che apre a una fase nuova (non due, ma 1,5!) a far data dal 4 maggio. Trattasi di un DPCM confuso e troppo analitico, che fa nascere centinaia di dubbi interpretativi.

INCERTEZZE e RITARDI su RITARDI, con la virosi (diventata nel frattempo pandemia secondo la OMS) aveva già colpito centinaia di migliaia di italiani. Un criterio prudenziale che, se adottato fin da gennaio, avrebbe cambiato il decorso della pandemia in Italia e evitato migliaia di morti e di infettati, milioni di italiani sequestrati in casa per 70 giorni, il disastro economico, per blocco- prima totale e poi parziale- del lavoro e di ogni attività economica, scolastica, religiosa.

POCHE CIFRE

15/03/2020: in ITALIA, 21.747 infettati; 1.672 soggetti in terapia intensiva; 2.158 morti.

Da allora, una catastrofe per decessi, costi sanitari, caduta del PIL, blocco della normale vita individuale e lavorativa.

25/04/20: in Italia, 195.351 infettati; 26.384 morti; 63.120 guariti, dopo un periodo di cure di almeno 4 settimane.

28/04/20: in Italia, 201.505 infettati globali; 105.205 infezioni in atto; 68.941 guariti; 27.359 deceduti.

QUADRI CLINICI

Nel corso di questi mesi ci si è accorti che:

a)   la virosi non colpisce la fascia 0-6 anni;

b)   colpisce maggiormente i “senior”, ossia gli over 65 anni;

c)   colpisce 3 volte di più i maschi rispetto alle femmine;

d)   ha unperiodo di incubazione variabile da 7 a 21 giorni;

e)   ha un’incidenza diversa tra Nord e SUD. Al Nord, alcune Province sono significativamente meno colpite di altre,se si calcola l’INCIDENZA per MILIONE di ABITANTI. Ad esempio, in Veneto, Rovigo ha un’incidenza di virosi di circa 1/3 della media regionale e di ¼ rispetto a Verona;

f)   questa virosi è diversa dalle altre perché la comparsa di IgM (anticorpi precoci) e di IgG (anticorpi tardivi) è, in essa, praticamente coincidente. Non solo ma finora non si sono ricavate certezze sulla durata della “protezione anticorpale”, ammesso che esista. Ormai sono noti casi di recidive a breve distanza dalla guarigione dichiarata;

g)   la virosi non produce solo un quadro polmonare “tipico” (polmone spesso, polmone sottile, grave alveolite; gravi deficit ossigenativi) ossia una lesione classica da eccessiva produzione di IL-6 (interleuchina 6) ma un quadro compatibile con una coagulazione intravascolare disseminata, portando- nei casi più gravi- al trattamento con tecniche extracorporee (ECMO, emodialisi extracorporea o tecniche sostitutive varie). In USA, nel 25% dei casi), anche implicanti l’uso di cartucce adsorbenti l’IL-6.

Da rimarcare la presenza di casi in cui compare un diabete significativo (obbligante all’uso della insulina) anche in soggetti mai preventivamente diabetici o a rischio di diabete (Medscape, Aprile 2020) e di altri casi in cui le alterazioni prevalenti sono neurologiche.

L’esperienza acquisita finora ha dimostrato (ma non in modo significativo..) che:

  1. il precoce trattamento domiciliare con idrossiclorochina può essere utile;
  2. In caso di peggioramento è utile la somministrazione precoce e combinata di eparina, cortisone e antibiotici nonché  l’infusione di plasma dei soggetti guariti. Al proposito, importante l’esperienza acquisita dal Servizio Trasfusionale dell’ASL di Mantova,
  3. L’uso di altri farmaci (anche associato) ha prodotto studi controllati, che saranno disponibili tra mesi….
  4. Il vaccino anti-COVID19 sarà approntato tra circa un anno. Forse, in meno tempo, in Israele e in UK (Università di Oxford + Jenner Institute; vaccino sperimentale con combinazione tra Chadox1 – il virus del raffreddore, indebolito- e un frammento di DNA del Covid) dove un vaccino è stato somministrato a un centinaio di volontari umani.
  5. A causa di questa pandemia si trascurano tutte le patologie croniche, soprattutto le patologie oncologiche e cardiovascolari per: blocco dell’attività ambulatoriale ordinaria e riduzione delle sale operatorie, essendo il 50% e oltre dei posti letto di T.I. (terapia intensiva) occupati da pazienti SARS-COVID 19.
  6. Le incertezze del Governo sui tempi della riapertura ledono i diritti fondamentali dei cittadini, considerati da Conte e C. incapaci di tutelare se stessi, usando le misure di protezione (mascherine , guanti e distanza) in modo consapevole. Ciò è ancora più grave per i soggetti anziani, con minor aspettativa di vita. E, che dire del disastro economico ?
  7. Conte ha cercato di gestire la virosisoprattutto con DPCM , abusando dei poteri di un Capo del Governo, violando le prerogative costituzionali, la democrazia parlamentare e i diritti individuali garantiti dalla Costituzione (parte prima).
  8. Per questo, 735 medici – iscritti all’AMPAS (Associazione per l’alimentazione di segnale) – hanno, su questi aspetti di anticostituzionalità- inviato una lettera denuncia al governo Conte. La lettera esprime anche una forte preoccupazione sui possibili conflitti di interesse tra le centinaia di esperti governativi e le case farmaceutiche…

Nel frattempo, pochi stanno guadagnando in tempi di pandemia: chi produce prodotti sanitari anti-infezione, chi gestisce le telecomunicazioni, Amazon, e-Bay e similari.

E chi guadagnerà, dopo? Il solito Bill Gates, salvo che la produzione e la diffusione del vaccino venga da Lui promossa/prodotta e garantita a costo zero per NOI !

Stefano Biasioli
Medico in pensione

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RIFLESSIONI AMARE sulla PANDEMIA e su QUESTA ITALIA

di Stefano Biasioli – martedì 28 aprile 2020

Il lungo discorso di Conte, domenica sera (ore 20.25-21.08, a televisione unificata) mi ha generato una rabbia che non provavo da anni. Un’incazzatura (il termine è ormai sdoganato, anche nelle buie sacrestie di questi mesi!) rincarata dalla successiva trasmissione televisiva di Giletti, tutta imperniata sull’invio a  domicilio di circa 40 mafiosi, per tutelarli dalla possibile infezione in ambito carcerario. Come se questo Stato non avesse strutture carcerarie moderne, con possibilità di isolare e curare i detenuti normali e non solo i mafiosi con il “15 bis”.

Ho passato una notte insonne e, alle 4 del mattino, ho scritto d’impulso quattro pagine pesanti, sì, ma piene di constatazioni veritiere. Pesanti, tanto pesanti che – prima di diffonderle- le ho girate a una mia amica, nota penalista romana, che – pur complimentandosi con me per le considerazioni fatte- mi ha consigliato di evitare “sicure querele”.

Per questo, ho messo il tutto in una pennetta, che contiene quanto da me scritto negli ultimi 12 anni, da quando sono andato in pensione. Parzialmente in pensione. E adesso, a mente raffreddata, riprendo i miei pensieri.

         PREMESSA DOVEROSA

         Per coloro che non mi conoscono, ricordo che – sul piano nazionale – ho avuto un ruolo abbastanza significativo, essendo stato al vertice di un sindacato nazionale medico (la CIMO) dal 1999 al 2009 e di una confederazione della dirigenza pubblica (CONFEDIR) dal 2008 al 2016. Non solo, ma dal 2010 a oggi faccio parte – con orgoglio- di quel CNEL, rivalutato pochi giorni fa dalla Meloni…. ma vituperato ingiustamente dal 99% della stampa e dal 60% dei cittadini, che non ne conoscono le funzioni e le azioni.

         Ho frequentato quindi gli ambienti politici romanie conosco i meandri della pubblica amministrazione centrale. Tanto da aver curato la pubblicazione di un volume dedicato alla “Dirigenza nella pubblica amministrazione”, un testo unico nel suo genere, adesso integrato dal volume scritto da Renzo Alessi sui “CCNL della P.A.“. Le riflessioni di oggi sono frutto di questa storia personale “pubblica”, costellata da  rari “successi” e molti insuccessi. Legati al fatto di essere: rappresentante dei medici ospedalieri, in un sindacato libero da condizionamenti politici, autonomo di nome e di fatto, coerente nella difesa della professionalità della categoria. Insomma, ho una “piccola storia” come sindacalista. Non certo come quella di Ruggeri, Ceo di un ramo della Fiat. Ma comunque una storia.

Ho fatto questa lunga premessa arrivare a dire che posso ora permettermi, a mente fredda, di esternare queste riflessioni, da uomo maturo e da cittadino consapevole.

CI MERITIAMO, noi cittadini normali, QUESTA ITALIA, così mal ridotta?

Questa domanda nasce da una constatazione. L’ennesima. La virosi attuale è stata affrontata, politicamente e normativamente, dal governo in carica con PROVVEDIMENTI INCOSTITUZIONALI e PASTICCIATI.

Che siano incostituzionali non lo dico io (medico nefrologo) ma eminenti costituzionalisti e magistrati. INCOSTITUZIONALI, perché? Ma perché la RECLUSIONE OBBLIGATORIA dei CITTADINI INNOCENTI è stata fatta non con leggi ordinarie (con la verifica e l’assenso parlamentare) ma con una caterva di D.P.C.M. (almeno 11), 2 decreti legge, 2 ordinanze del ministero della salute, 1 ordinanza del MISE, alcune delibere del Consiglio dei Ministri.

Ad altri, tra un po’ di tempo, fare la cronistoria di questa sequenza normativa.

RESTA UN FATTO, una CERTEZZA. Per tutelare noi italiani contro questa maledetta virosi, il governo Conte-bis non ha utilizzato il parlamento, come avrebbe dovuto e non ha fatto ricorso a leggi ordinarie (votate) ma a provvedimenti d’imperio del Presidente del Consiglio dei Ministri. Provvedimenti da Lui giustificati, di volta in volta, come frutto di: emergenza, consigli dell’OMS e di una non meglio specificata “TASK FORCE”, da lui nominata, con criteri personali e sconosciuti ai più! Per non citare i 475 tecnici…

Sia chiaro, da medici scafati quali siamo. Noi  siamo i primi a dire che questa virosi è stata maledetta:per la comparsa strana, per la violenza inconsueta, per la rapidità di diffusione, per i danni – molteplici e pesanti nel 30% dei ricoverati- causati da fenomeni di coagulazione diffusi in molti organi.

Virosi importante, che andava prevenuta nei limiti del possibile, mentre il Ministero della Salute ha colpevolmente perso il mese di gennaio senza assumere direttive idonee e senza coinvolgere i Presidenti delle Regioni, cui compete la gestione della salute.

Ci sarebbe stato tutto il tempo, allora, per varare una legge specifica sulla virosi, con norme attuative chiare e con la predisposizione di tutto l’armamentario necessario. Così non è stato, e ne prendiamo atto…

         NORME e LIBERTÀ

Si sono usati strumenti legislativi impropri (DPCM, circolari) per TOGLIERE LA LIBERTÀ ai CITTADINI, violando la prima parte della Costituzione. Obiettivo? La salute dei cittadini, bene primario. Ma la libertà individuale è altrettanto tutelata dalla Costituzione, pure come bene primario. Certo, in piena pandemia, le regole per la tutela della salute debbono essere varate, a livello nazionale. Ma con il supporto fondamentale del parlamento (legge) e non con violando le prerogative costituzionali e parlamentari, con l’uso e l’abuso di DPCM e circolari, che hanno avuto come unico supporto il parere (orale o scritto?) di quella sconosciuta TASK-FORCE, dalle competenze non chiare.

Non chiare perchése l’isolamento domiciliare poteva essere giustificato, per 70 giorni, anche dalle esperienze altrui (in altri Stati, nel mondo) oggi, l’ennesimo DPCM– quello del 26 aprile – è del tutto ingiustificato, dato l’andamento della pandemia in Italia e

in Europa. Nei fatti, il governo ha prolungato la fase uno, liberalizzando poco e mettendo pesantemente a rischio il futuro prossimo della nostra economia.

Sallusti l’ha, giustamente, definita “fase uno e mezzo”.

Certo, fino al 27 aprile ci sono stati: 200.000 infetti, 27.000 morti, 67.000 guariti.

È sparito un paese come Legnago (Verona) e l’infezione ha colpito gli abitanti di una media città. Tutto vero. Ho un grande rispetto della vita delle persone, per questo ho fatto il medico. Ma, ad oggi, l’infezione ha colpito (fortunatamente) lo 0,33% della popolazione e la mortalità media è del 13,5%. Con estrema variabilità di infezioni e di morti da Regione a Regione. Eppure, anche QUESTO ULTIMO DPCM norma tutto, come se non ci fossero differenze regionali della pandemia, legate al caso e alla differente strategia regionale di difesa.Ma, di questo, parleremo un’altra volta.

IL FATTO È che il DPCM del 26 Aprile congela tutta Italia fino all’inizio di Giugno. Rovinando l’economia italiana, perché il turismo, il piccolo commercio, le attività professionali, le piccole imprese familiari non riprenderanno. Già ora sono saltati migliaia di posti di lavoro (bar, ristoranti…), già ora ci sono stati alcuni suicidi, e la rabbia – privata e pubblica- sta diffondendosi.

         NORME e BUROCRAZIA

         C’è un problema di sostanza (democrazia, libertà, salute) ed un problema di forma.

Si, di forma, perché per avere idea di quanto questa REPUBBLICA ITALIANA FUNZIONI MALE basta prendersi la briga di leggere il testo di questo maledetto DPCM del 26 Aprile.

È l’ennesimo, clamoroso, esempio di come si scrivano le normative, in Italia. È l’esempio di una burocrazia romana, ingessata e immutabile, che non modifica la sua “mentis legiferandi”.Nel caso specifico, invece di scrivere semplicemente 2 righe di anamnesi (quello che è successo) si scrivono tre paginoni citando 21 normative precedenti. Invece di dare CRITERI GENERALI CHIARI ma VALIDI per TUTTI, si aggiungono 18 facciate di norme analitiche che fanno sorgere decine di dubbi interpretativi, rimandano spesso a ulteriori normative specifiche.

PREMESSA, FINALITÀ, DISPOSIZIONI, TEMPISTICA:  così va impostata una NORMA.

Qui, invece e come sempre: verbosità, regole analitiche e non a valenza generale, deroghe possibili, presupposti non chiari, incertezze interpretative.

Ma, soprattutto, INCAPACITÀ di INTERPRETARE IL REALE ANDAMENTO DELLA VIROSI, A LIVELLO REGIONALE.

Incapacità di capire che, nel Triveneto, la pandemia è attualmente ben diversa da quella lombarda e piemontese; che al Centro -sud la pandemia ha (fortunatamente) colpito meno rispetto al nord industriale, con grossi movimenti di persone e di cose. Incapacità di DARE REGOLE GENERALI e di LASCIARE ai GOVERNATORI l’EMANAZIONE di ORDINANZE con REGOLE REGIONALI SPECIFICHE.

No, non lo si è voluto fare, nell’errata presunzioneche l’attuale capo del governo sia un “CHURCHILL”, in grado di gestire la seconda guerra mondiale.

         E, allora, ben fatto e ben fa Zaia.Prendendo atto della grande risposta dei veneti alle regole sanitarie, ha deciso di intrufolarsi tra le norme nazionali, usando gli spazi lasciati dal “non scritto” e consentendo ai veneti un po’ più di libertà, di movimento e di lavoro. Norme scritte per favorire la ripresa dell’economia, senza abbandonare la vincente strategia veneta contro il COVID-19.

TRA CARICA, CARISMA e GESTIONE

C’è una bella differenza, tra questi termini.

Non è sufficiente avere una carica, per interpretarla in modo adeguato e corretto. Senza tema di querela, dico e scrivo che c’è una bella differenza tra il percorso politico e gestionale di Conte e quello di uno come Zaia.

         Conte è arrivato dov’è, per “grazia ricevuta”(la scelta grillina, poi rinnegata), senza mai essere stato votato dal popolo. Ha fatto il front-man di 2 governi contrapposti, senza un minimo di autocritica. Si definisce un genio della politica (CHURCHILL) e “la bandiera dell’Italia in Europa”(26/4/20, in TV), non ammette sbagli. Non ringrazia gli italiani per le sofferenze che patiscono, non ringrazia i sanitari per lo sforzo terapeutico, non celebra i morti, si tratti sia dei cittadini comuni che dei sanitari. Anzi, impedisce funerali normali, chiude le Chiese, togliendo ai cattolici (il 16% degli italiani) il DIRITTO AI SACRAMENTI. Una cosa inaudita: in questi mesi la Chiesa è tornata al tempo delle catacombe. Con il benestare del Papa, fino a oggi.

Potremmo continuare, ma che l’uomo Conte sia inadeguato al ruolo, è evidente.Non ci si improvvisa capi di governo senza aver fatto prima politica, a livello comunale, regionale e nazionale. La logica grillina è senza senso e Noi purtroppo ne paghiamo le conseguenze.

ZAIA, invece.Sia chiaro che, in passato Zaia ha fatto – secondo chi scrive -parecchi errori, personali e assieme a Galan. Errori politici, senza mai approfittare del ruolo per fini personali.

Ma da Gennaio ho rivalutato ZAIA, perché ha dimostrato di essere un politico di razza. Ha gestito benissimo questa crisi, mettendoci quotidianamente la faccia, assumendo decisioni coraggiose, basate sul parere di pochi esperti, in primis il Prof. CRISANTI. Un medico serio e responsabile. Zaia ha deciso, ha tutelato la salute dei veneti ma ha anche capito che, se l’economia veneta crolla, essere vivi conterà poco, per molti veneti.  Ed era arrabbiato di brutto, il Governatore veneto, lunedì 27 aprile, mentre commentava le decisioni di Conte.

SPILUCCANDO TRA LE RIGHE del DPCM 26/04/20

Pochi l’hanno notato. Art.1, punto r) del decreto. Testuale “….SONO SOSPESI I CONGEDI ORDINARI del PERSONALE SANITARIO e TECNICO; nonché del personale 

le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale”.

         SOSPESI i CONGEDI ORDINARI?

         Questi si stanno facendo un “mazzo” da 70 giorni e Tu, Conte, gli blocchi i CONGEDI ORDINARI? Si sono massacrati in turni infernali, si sono infettati, hanno rinunciato ad una vita familiare… e TU gli blocchi i congedi ordinari.

“Conte, ma dove vivi? A Palazzo Chigi tra lustri e lustrini, tra comodità e servizi, e TU blocchi i congedi ordinari dei sanitari e di tutti gli altri, attivi sul campo?”

Non continuo, per evitare querele. Ma concludo chiedendo a CONTE.

“Perché in tutti questi mesi non hai varato una LEGGE (LEGGE) che COPRA I SANITARI DALLE AZIONI LEGALI CONTRO IL LORO OPERATO, cause già in atto e che saranno moltissime in futuro, una volta che si sia smesso di considerarli eroi?”

Siamo in Italia. E, per finire, un’altra domanda: “per i sanitari colpiti, le MORTI e le INFEZIONI causate dal COVID saranno considerate INFEZIONI e MORTI DA LAVORO o NO ?”

Ah, saperlo e normarlo !
Ad majora,

Stefano Biasioli
Medico in pensione

Potete scaricare tutto l’articolo in PDF direttamente da qui

FASE DUE: DELIBERARE SENZA CONOSCERE – il commento di Pennisi

 di Giuseppe Pennisi

Una massima molto nota di Einaudi è conoscere per deliberare. Ciò è particolarmente pertinente adesso dato che occorre iniziare, dopo circa due mesi di lockdown, una fase di graduale e progressiva riapertura, tenendo conto di tutte le cautele da prendere quando si combatte con un nemico invisibile di cui tanto poco si sa.

Ciò ha aspetti etici, medici, economici, finanziari e manageriali. Si è molto discusso dei primi quattro aspetti nella fase di preparazione del Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) sul nuovo avvio alle attività di impresa e non solo. Gli aspetti etici riguardano essenzialmente il senso di responsabilità mostrato dagli italiani durante il lockdown; le valutazioni – credo- convergano. Gli aspetti medici pertengono alle probabilità che “con la riapertura” il contagio del virus riprenda con la violenza e perniciosità di solo qualche settimane fa: anche in questo campo c’è un buon grado di convergenza che spinge alla cautela. Quelli economici riguardano la grave crisi della produzione, dei redditi, dell’occupazione e dei consumi in corso: le stime del Fondo Monetario Internazionale e del Governo italiano sono abbastanza simili e dipingono un futuro molto triste. Quelli finanziari pertengono, da un lato, alle difficoltà di migliaia di imprese a continuare ad operare, e, dall’altro, al crescente dubbio sulla sostenibilità di un debito pubblico che nel 2021 rischia di superare il 170% del Pil.

Poco si è parlato degli aspetti manageriali. Almeno in Italia. Una grande società di consulenza internazionale, la Arthur D. Little (creata nel lontano 1886 e con rami in tutto il mondo) ha condotto un’indagine delle reazioni decisionali alla crisi del coronavirus basate su colloqui con 25 amministratori delegati di imprese delle telecomunicazioni, dei trasporti e dei servizi pubblici a Singapore, in Corea ed in Italia. E’ un lavoro la cui consultazione è, ovviamente, ristretta ma da cui, se lo si legge, si traggono utili implicazioni anche e soprattutto per chi ha funzioni e responsabilità politiche. Una delle conclusioni può sembrare ovvia: i manager asiatici erano meglio preparati perché avevano avuto l’esperienza con l’epidemia di SARS nel 2002-2203. L’altra è meno ovvia: quale che sia il settore e quale che siano il continente ed il Paese, è aumentata l’avversione al rischio e la comprensione che ora si fosse chiamati a decidere non in base a stime probabilistiche ma in condizioni di incertezza (ossia senza potere stime affidabili del quadro di riferimento e della principali determinanti).

E’ il nodo centrale della politica, in Italia a livello sia nazionale sia regionale. Per diversi anni mi sono interessato di questo tema. In materia, ho pubblicato due libri – uno con Pasquale L. Scandizzo nel 2003 ed uno con Stefano Maiolo nel 2016- e diversi articoli su riviste scientifiche internazionali (uno anche su un trimestrale in lingua araba). Ho insegnato la materia alla Scuola Nazionale d’Amministrazione sino a quando, dopo essere andato a riposo per limiti d’età, due direttori dell’istituto decisero – credo in condizioni di “notte e nebbia”, ossia di totale incertezza – che non si trattava di tema utile per i dirigenti pubblici. Ritengo, quindi, di potere avere qualche titolo per parlarne.

In breve, ci sono metodologie, più o meno raffinate e più o meno complesse, per decidere su politiche pubbliche ed anche su singoli investimenti o misure pubbliche in condizioni d’incertezza. La loro applicazione richiede dati ed analisi a volte molto approfondite ma si possono anche applicare scorciatoie.

Tuttavia, una volta presa la decisione (e datosi, se del caso, un margine più o meno ampio per modificarla se appare sbagliata) ci vuole una linea di comando chiara ed una comunicazione trasparente, senza la circolazione di bozze, voci, spifferi e quant’altro. Naturalmente, chi ha la responsabilità di decidere consulta esperti, consiglieri e consigliori tanto quanto ritiene, ma tutti costoro devono restare invisibili e muti. Perché la responsabilità è unicamente del decisore. Unicamente così si infonde agli altri fiducia, elemento essenziale se si è in condizioni di incertezza.

In questi giorni, gli italiani hanno visto due approcci totalmente differenti alle decisioni in campo di graduale e progressiva riapertura dell’economia e della società in condizioni di incertezza: quella del Presidente della Regione Veneto (che non conosco- da dieci anni i miei viaggi in Veneto sono unicamente per rapide serate al Teatro La Fenice o al Palazzetto Bru-Zane- Centre de musique romantique française) e quella del Governo nazionale.

 La prima è stata semplice, lineare e trasparente; “i consiglieri del Principe” sono stati – come è d’uopo- senza volto e senza parola. La seconda è stata una confusa saga (un mini Trono di Spade) in cui tutti (politici e consulenti) parlavano sui giornali ed in televisione sostenendo le tesi più varie e più contraddittorie. All’iniezione di fiducia data in Venuto, è corrisposta una dose di sconforto a livello nazionale. Come se non bastasse il coronavirus a darci preoccupazione.

Einaudi aveva altre due massime pertinenti alla situazione: dove sono troppi a comandare nasce la confusione e altro è comandare una cosa, altro è ottenere che si faccia.

NELLA SEZIONE  “Leggi e Decreti”  di questo sito, potete trovare il DCPM  del 26/04/2020 con relativi allegati diviso in 5 file.

STATISTICHE COVID: DATECI i FLUSSI dei PAZIENTI!

di Stefano Biasioli – domenica 26 aprile 2020

A proposito delle statistiche sul Covid-19

CARI TUTTI,

eccoVi altre riflessioni, basate sui numeri Veneti.

In queste settimane di clausura obbligata abbiamo speso ore del nostro tempo nel registrare minuziosamente i dati “regalatici” quotidianamente dalla protezione civile e dalla Regione Veneto.

Più passavano i giorni, più abbiamo capito che il protocollo operativo della Regione Veneto rappresentava un unicum operativo e scientifico, all’interno della pandemia italica.

Con la costanza tipica del Capricorno abbiamo compilato tabelle e grafici, partendo dai dati quotidiani ufficiali, in Veneto.

Abbiamo verificato che mancano i dati SUI FLUSSI dei MALATI , dal domicilio all’ospedale e ritorno. Per questo, abbiamo cercato di passare dai dati “bruti”, relativi a 44 giorni ,ad alcuni elementi  ulteriori.

  • INFETTATI TOTALI (valori medi) = 10.369
  • INFETTATI  ATTUALI (media)= 7.975
  • POSITIVI A DOMICILIO (media)= 6.448
  • % INFEZIONI/TAMPONI FATTI  (media)= 8,71 (valore top= 10%, valore minimo=5%)
  • PAZIENTI in TERAPIA INTENSIVA (media)= 251
  • Il numero massimo dei ricoverati si è realizzato alla fine di marzo, mentre le dimissioni hanno prevalso sui ricoveri dal 30 marzo in poi.
  • Movimento medio dei ricoveri = 21,92 pazienti/die x 41 giorni ; valore top il 21 marzo (+241) e down il 25  aprile (-65 degenti).
  • La % dei guariti è passata dal 7% iniziale al valore attuale del 36,6% (media=24,31%)
  • DECESSI: 627 morti/die per 42 gg.
  • La mortalità media è del 6,46% con valore massimo in data 24/4 (7,4%) per l’inclusione dei decessi nelle case di riposo.

Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui.

Pensiamo che, anche in previsione di possibili recidive autunnali, sia importante avere una idea dei FLUSSI dei PAZIENTI da e per l’ospedale.  Più chiaramente,

  1. Qual’è la percentuale di pazienti che passa dal domicilio all’ospedale?
  2. Qual è la % di pazienti che passa dalle malattie infettive alla terapia intensiva?
  3. Qual è la mortalità degli infettati : a domicilio, nelle malattie infettive ,in terapia intensiva, case di riposo ?
  4. Quale è stata la terapia fatta a domicilio ?
  5. Quale è stata la terapia fatta sui ricoverati? Quanti sono stati trattati con cortisone, eparina, plasma, terapie sostitutive (ECMO, DIALISI di diverso tipo ), idrossiclorochina, “azetumab” vari…?

CONCLUSIONE

Dagli esperti, utilissimi nel “caso veneto” ma poco utili in altre regioni o a livello governativo (come asseverato dalla precarietà dei DPCM governativi e dalle dissonanze tra le varie ordinanze regionali) ci aspettiamo, a breve, una interpretazione seria sui flussi dei malati.

Non abbiamo voluto cimentarci sui dati nazionali o delle altre regioni, per non essere accusati di partigianeria. E allora, lo chiariamo.

Facciamo queste domande perché da queste risposte potrà nascere il protocollo veneto contro la possibile recidiva e la scelta della priorità terapeutica nei diversi livelli operativi: casa, ospedale, case di riposo.

Non solo, ma da queste risposte dovrà poi essere allestito il MAGAZZINO SANITARIO VENETO, da parte dell’Azienda ZERO  nonché modificato e attuato il prossimo assetto delle strutture ospedaliere e territoriali , contro la prossima virosi. 

Stefano Biasioli
Medico in pensione

COVID-19: ERRORI – OMISSIONI – IPOTESI

di Stefano Biasioli – domenica 26 aprile 2020

  • L’epidemia non parte a Gennaio ma molto prima (Stefano Merler, esperto di modelli matematici della Fondazione Bruno Kessler, conferenza stampa ISS di venerdì 24/04/20; La Verità del 26/4, pag.4).
  • 20/02/2020, giorno del paziente 1 a Codogno …ma c’erano state almeno 90.000 persone infettate prima del 20/02, con polmoniti “strane”, in Italia.
  • PECHINO ha notificato all’OMS casi di “polmonite di eziologia sconosciuta” solo in data 31/12/19, ma il problema era già iniziato a Novembre 2019.
  • Il giorno 5/01/20, l’OMS pubblica un primo avviso,facendo presente che però “non ci sono prove di trasmissione interumana”.
  • Il 11/01/20, l’OMS vara le PRIME LINEE GUIDA sui casi sospetti…”..ad essere testati per il coronavirus dovrebbero essere tutti i soggetti con SARS (sindrome con sintomi respiratori gravi), bisognosi di ricovero…nonché con anamnesi positiva per viaggi a Wuhan nei 14 gg precedenti o essere sanitari entrati a contatto con soggetti con sintomi SARS… o avere un decorso clinico strano e grave…nonostante le cure, a prescindere dal viaggio…”.
  • 12/01/2020 il MINISTERO della SALUTE vara una guida provvisoria per la… ”Gestione clinica della infezione respiratoria acuta grave, nei casi di sospetta infezione da nuovo coronavirus (nCov)…”.
  • Al punto “c” della guida è previsto che ogni paziente con sindrome respiratoria acuta (e non solo quelli con legami con la Cina) venga trattato come possibile infettato.Ovvero: “…triage separato in ospedale..” perché …”il precoce riconoscimento dei pazienti sospetti consente l’avvio tempestivo del piano di prevenzione e controllo….”.
  • Il 15/01/2020 l’OMS aggiorna la definizione di caso sospetto, sganciandosi dal quadro respiratorio e aggiornandolo con il criterio relativo a DECORSO INSOLITO e INASPETTATO, con improvviso aggravamento.
  • Il 22/01/20, viene emessa una CIRCOLARE del MINISTERO della SALUTE, che ricalca gli indirizzi dell’OMS. Ma il ministro Roberto SPERANZA è scettico e richiede chiarimenti. Deve aver pensato che : ”La Cina era lontana…”
  • Il 25/01/20, l’OMS ribadisce i criteri del 15/01/20.
  • A FINE GENNAIO, gli esperti del Ministero della Salute (Andrea Urbani, in primis + ISS + Direzione dello Spallanzani) elaborano un documento (restato top-secret !) che ipotizzava che la virosi potesse infettare oltre 600.000 italiani, causando parecchie decine di migliaia di morti.
  • Il 14/02/20 il PRESIDENTE dell’ISS (Silvio Brusaferro) rassicurava (!) gli italiani, affermando: ”…il virus non circola in Italia…”
  • Il 27/02/20, il MINISTERO SALUTE (circolare 2302) elimina il riferimento alle casistiche più generiche, limitando la segnalazione ai soli soggetti affetti da SARS e con storia di viaggio in Cina oppure con contatto con soggetti malati o sospetti di malattia…
  • Il 28/02/20 l’OMS farà altrettanto.
  • Nei giorni successivi, in Italia, aperitivi sul Naviglio, visite alle scuole cinesi, appelli a non chiudere le città… Attacco a Zaia per“le frasi razziste contro la Cina e per la proposta di blocco e quarantena per chi ritorna dalla Cina, per vie dirette o indirette..”.
  • Il 22/02/20, il MINISTERO SALUTE (circolare 5443) invita a valutare …” le persone che manifestano un decorso clinico o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso, nonostante un trattamento adeguato (! NdR), senza tener conto del luogo di residenza o della storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega completamente la situazione clinica…”.
  • INCERTEZZE e RITARDI su RITARDI, mentre la virosi (diventata nel frattempo pandemia, secondo la OMS) aveva già colpito centinaia di migliaia di italiani.
  • Un criterio prudenziale che, se adottato fin da gennaio, avrebbe cambiato il decorso della pandemia in Italia, evitando migliaia di morti, decine di migliaia di italiani sequestrati in casa, il disastro economico.

POCHE CIFRE

15/03/2020: in ITALIA, 21.747 infettati; 1.672 soggetti in terapia intensiva; 2.158 morti.

Da allora, una catastrofe per decessi, costi sanitari, caduta del PIL, blocco della normale vita individuale e lavorativa.

25/04/20: in Italia, 195.351 infettati; 26.384 morti; 63.120 guariti, dopo un periodo di cure di almeno 4 settimane.

QUADRI CLINICI

Nel corso di questi mesi ci si è accorti che:

  1. la virosi non colpisce la fascia 0-6 anni;
  2. colpisce maggiormente i “senior”, ossia gli over 65 anni;
  3. colpisce 3 volte di più i maschi rispetto alle femmine;
  4. ha un’incidenza diversa tra Nord e SUD. Inoltre, al Nord, alcune Province sono significativamente meno colpite di altre, anche se si calcola l’INCIDENZA dell’INFEZIONE per MILIONE di ABITANTI. Ad esempio, in Veneto, Rovigo ha un’incidenza di virosi di circa 1/3 della media regionale e di ¼ rispetto a Verona;
  5. questa virosi è diversa dalle altre perché la comparsa di IgM (anticorpi precoci) e di IgG (anticorpi tardivi) è, in essa, praticamente coincidente. Non solo ma finora non si sono ricavate certezze sulla durata della “protezione anticorpale”, ammesso che esista. Ormai sono noti casi di recidive a breve distanza dalla guarigione dichiarata;
  6. la virosi non produce solo un quadro polmonare “tipico” (polmone spesso, polmone sottile, grave alveolite; gravi deficit ossigenativi) , ossia una lesione classica da eccessiva produzione di IL-6 (interleuchina 6), ma un quadro compatibile con una coagulazione intravascolare disseminata, portando – nei casi più gravi – al trattamento con tecniche extracorporee (ECMO, emodialisi extracorporea o tecniche sostitutive varie….in USA, nel 25% dei casi), anche implicanti l’uso di cartucce adsorbenti l’IL-6.
  7. Norme governative spesso emanate con DPCM, abusando dei poteri di un Capo del Governo, violando le prerogative costituzionali, la democrazia parlamentare e i diritti individuali garantiti dalla Costituzione (parte prima).
  8. Per questo, 735 medici – iscritti all’AMPAS (Associazione per l’alimentazione di segnale) – hanno, su questi aspetti di anticostituzionalità- inviato una lettera denuncia al governo Conte. La lettera esprime anche una forte preoccupazione sui possibili conflitti di interesse tra le centinaia di esperti governativi e le case farmaceutiche…

Nel frattempo, pochi stanno guadagnando in tempi di pandemia: chi produce prodotti sanitari anti-infezione, chi gestisce le telecomunicazioni, Amazon, e-Bay e similari.

E chi guadagnerà, dopo?  Il solito Bill Gates, salvo che la produzione e la diffusione del vaccino venga da Lui promossa/prodotta e garantita a costo zero per NOI !

 Stefano Biasioli
Medico in pensione

ZAIA RIAPRE !

Fondamentale, quella di oggi, conferenza stampa di Zaia e del suo staff, a Marghera.

Zaia ha annunciato un varo (dalle ore 15 di oggi) di una ORDINANZA che consentirà, da subito, una serie di ATTIVITÀ, con il rispetto delle regole attuali (mascherina, guanti, distanza).

Sono 10, le ATTIVITÀ CONCESSE:

  1. Vendita di CIBO d’ASPORTO
  2. Cartolerie, librerie, negozi per bimbi;
  3. LAVORI PUBBLICI, consentiti non sulla base dei codici ATECO ma delle categorie: opere d’arte, sottosuolo, dighe, autostrade, lavori marittimi, bonifiche, demolizioni, boschi..;
  4. ATTIVITÀ di EDILIZIA su patrimonio esistente (manutenzione ordinaria e straordinaria);
  5. LAVORI AGRICOLI per AUTOCONSUMO, con eliminazione dei blocchi comunali;
  6. FIORERIE: vendita di fiore. piantine e semi a tutti;
  7. TAGLI BOSCHIVI per autoconsumo e necessità;
  8. ACCESSO ai CIMITERI (con le consuete regole di protezione) con invito ai sindaci veneti di  revocare le ordinanze comunali di chiusura;
  9. ATTIVITÀ ARTIGIANALI su BARCHE e DARSENE;
  10. I MERCATI-MERCATINI continuano ad essere consentiti solo per la parte alimentare , per le “piantine” e per i vestiari dei bimbi.

APERTURA SI’….MA…

Si tratta di una “….apertura vincolata al permanere del SENSO di RESPONSABILITÀ che i veneti hanno sinora dimostrato e basata sull’andamento della infezione: -393 ricoveri ospedalieri e -115 letti occupati dai pazienti COVID in terapia intensiva, dal 13 Aprile ad oggi !….”

Non solo, ma Zaia ha annunciato che – nei prossimi giorni – varerà un provvedimento per garantire la gestione dei minori (0-6 anni) in plessi vuoti, in fattorie didattiche, in spazi liberi e controllati…

A precisa domanda, il Governatore del Veneto ha poi detto che i POLIAMBULATORI PRIVATI potranno riaprire dal 4 Maggio  2020.

Insomma, poche chiacchiere e tanti fatti.

Questa e la gestione “ZAISTA” (non zarista) della REGIONE VENETO, in tempi di COVID-19.

Meditate, gente, meditate !

Stefano Biasioli

pubblicato di StartMag.it oggi 24.4.20

Quarantena – Dubbi di costituzionalità… Prof. Michele Poerio

EMERGENZA COVID-19 DUBBI DI COSTITUZIONALITÀ

Nella fase 2 dell’emergenza si ventila l’ipotesi discriminatoria nei confronti degli

over65-70enni secondo cui a questi soggetti (circa 14 milioni) verrebbe irrogata la pena (è la giusta definizione) degli arresti domiciliari fino a dicembre prossimo.

In Francia è stato proposto ufficialmente da un consulente scientifico del Presidente Macron tale Jean François Delfraissy. Saranno compresi anche i giovani con patologie gravi e gli obesi, ha aggiunto un ministro.

Da parte sua la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen in una intervista al quotidiano tedesco Bild non solo ha invitato gli italiani ad “aspettare a prenotare le ferie”, scatenando l’ira di Vittorio Sgarbi che l’ha definita “una totale depensante”, ma ha proposto anche di prolungare il lockdown degli anziani alla fine dell’anno.

Francamente preferisco la Ursula Von der Leyen del 31 marzo quando ha dichiarato “l’Unione europea è fondata sui valori di libertà, di democrazia, di Stato di diritto e di rispetto dei diritti dell’uomo. Questi valori ci sono comuni. Noi dobbiamo rispettarli e difenderli anche in questi tempi difficili”.

Ma come conciliare – gentile signora Ursula – questi valori con le sue dichiarazioni di cui sopra?

Evidentemente è stata influenzata da Terenzio che a suo tempo scrisse “Senectus ipsa est morbus” (la vecchiaia stessa è una malattia).

Ma a distanza di qualche migliaio di anni può essere ancora valida una tale affermazione?

Nell’ultimo Congresso nazionale di Geriatria e Gerontologia è stato sostenuto che un 75enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 55enne del 1980 e il 65enne ha la forma fisica e cognitiva del 40-45enne del 1980… continua a leggere l’articolo Prof- Michele Poerio

RIFLESSIONI sul VIRUS e sul DOPO-VIRUS

Articolo di Ettore Fasciano

Ciao TUTTI !

Questo virus è arrivato per cambiare il mondo, vedi, io sono nato durante l’ultima guerra e fin da piccolo ho sempre sentito dire che la Terza Guerra Mondiale probabilmente avrebbe decimato la gran parte della specie umana.

Penso che ci siamo arrivati e non ce ne siamo nemmeno resi conto: la differenza è che io, nella mia innocenza infantile, credevo che sarebbe stata una lotta fra qualche paese ricco, contro un altro paese ricco, alla ricerca di qualche ricchezza ancora maggiore. Che questi paesi avrebbero inventato bombe terribili  e con tutta la loro forza bellica avrebbero dimostrato chi era il più forte… ho sbagliato… ho sbagliato di grosso…

Ho scoperto che il paese più forte in questa terza guerra mondiale, non è chi ha più armi da fuoco. Così come, devo dirlo, (e mi perdoni il grande Einstein), che anche lui ha sbagliato, quando ha previsto che la terza guerra mondiale sarebbe stata guerreggiata con i bastoni. Lui, ovviamente, come me bambino, pensava ad una guerra classica, con le armi, appunto, da guerra…

Il paese più forte, non è chi ha investito in forza bellica, o in armamenti nucleari. Il paese che vincerà, in questa guerra attuale, è quello che ha saputo investire nella scienza, nella salute e nella sua infrastruttura ospedaliera, perchè questo nemico non muore per un tiro di schioppo, questo nemico è invisibile.

Ma di una cosa, io avevo ragione… molti moriranno.

Questa guerra sta qui per invertire i valori. Vedi, il petrolio; se n’è abbassato immensamente il consumo; non vale quasi più niente; non è più l’oro nero, come sempre l’hanno chiamato… l’oro, oggi, è in un gel,  è trasparente… e serve solo per disinfettare.

Supermercati chiusi, negozi deserti. Perché comprare, se nessuno vedrà le nuove scarpe comprate nel negozio caro, proprio nel giorno del lancio di moda della collezione autunno-inverno? Automobili  nuove che non escono dai garages. Cancellazioni di prenotazioni di viaggi. La Disney ha perso il suo fascino, e il Donald (no, non Duck, questa volta è il Trump), adesso finalmente, chiede che gli americani restino in casa.

In tutte le lingue la parola più pronunciata è propro questa: “casa” …  la quale acquista un nuovo significato, al di là della dimora, diventa “riparo”.  

La muraglia cinese non ha impedito che il virus si espandesse. Abbiamo lasciato tutto il lavoro sul tavolo e improvvisamente, da un giorno all’altro, tutto si è femato… ho la sensazione che non mi sono salutato con nessuno…

Sto pensando che io non posso perdere nessuno, e nemmeno di andarmene via da questo mondo senza salutare. 
Sarà che ho abbracciato abbastanza?  Non so se lo si farà ancora, dopo…

Sarà che ho detto a tutti quanto li amo? Non so… 

Questa guerra mi ha lasciato senza terra sotto i piedi. Verità tanto ovvie che appaiono e rompono ogni paradigma. 

È stato necessario che il mondo si fermasse e il virus minacciasse la nostra sopravvivenza perchè i genitori percepissero che l’educazione si fa in casa. E che le scuole sono centri di socializzazione.  Che insegnare non è facile e che gli insegnanti sono molto più eroi di quelli che mostra il cinema.  
Che i nostri miti stanno negli ospedali, con le mascherine e in condizioni precarie di lavoro e non negli schermi cinematografici o negli stadi.
Se tu hai imparato dalla saggezza dei più vecchi, fortunato te!  Il mondo dopo questo tsunami sarà più giovane, con meno rughe, e meno saggio… o forse la saggezza risorge in questo tempo, affinchè serva a farci capire che i viaggi sono stati cancellati, perché il grande viaggio che deve essere fatto è da farsi dentro di noi stessi.
Quindi capisci che l’importante non sono i costi, ma i valori.
Fa che questa guerra ti serva per rivedere i tuoi concetti, per capire che ricco è il lavoratore, senza di lui non c’è ricchezza.
Senza l’uomo, la natura è più felice e il cielo più blu?
Tuttavia gli amici possono usare la tecnologia per rendersi più prossimi;  non esiste distanza per coloro che si amano. Oggi si può vincere questa guerra restando sul divano, ed è una benedizione che sta nelle tue mani.
La tua casa è la tua trincea e in questa terza guerra mondiale la granata più potente nelle tue mani  è il sapone e l’acqua.
E quando tutto questo passerà, ripensa a questa quarantena e vedrai che era solo il tempo di gestazione di cui avevi bisogno per rinascere.
Quindi, ancora un abbraccio, forte, da amico
Ettore Fasciano
(Un amico di gioventù dei Fratelli Biasioli, a Verona).