MISTERO VACCINO/ Palù: basta annunci, prima di un anno non ci sarà mai per tutti

 – int. Giorgio Palù

Il premier Conte si è sbilanciato sull’imminente arrivo di un vaccino anti-Covid. In realtà, i tempi per una produzione sicura e su larga scala saranno più lunghi.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha aperto alla possibilità che il vaccino possa arrivare entro dicembre. Negli Usa si spera che ciò possa accadere addirittura a novembre. In Cina si parla di una produzione di massa, ben 610 milioni di dosi, prima dell’inizio del 2021… continua a leggere QUI

ASSALTO alla DILIGENZA. La lunga lista della spesa per il Recovery Plan

di Lidia Baratta su www.linkiesta.it del 08.09.2020

Si susseguono le audizioni con le proposte su come usare i 209 miliardi europei. La posta in gioco è alta. Il 9 settembre il Ciae dovrà fare la sintesi e presentare al Parlamento un documento con le macro aree di intervento. Ma il rischio è che ci si perda in microprogetti per accontentare tutti senza interventi strutturali… continua a leggere QUI

Settimo Report su “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2019”

Convegno di Presentazione

Giunto alla sua settima edizione, il Report “Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori” sarà presentato a stampa e operatori di settore nel corso di due appuntamenti dedicati nelle città di Milano e di Roma.

I due convegni saranno dunque l’occasione per offrire a tutti i presenti una panoramica dell’ampio universo degli investitori istituzionali italiani. Con tale obiettivo, in apertura di ciascuno dei due incontri, i componenti del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali illustreranno le principali evidenze emerse dall’indagine relativa all’anno 2019, con focus peculiari sulla gestione dei patrimoni di Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di Origine Bancaria. 

A seguire, gli spunti offerti saranno discussi dai rappresentanti degli Enti indagati nel corso di una tavola rotonda, momento non solo di confronto sui principali trend evidenziati ma anche di condivisione di esperienze e buone pratiche sulle modalità di gestione del patrimonio adottate. Come da tradizione, gli esponenti della politica e delle autorità di vigilanza concluderanno infine l’appuntamento illustrando le principali novità che interessano il settore.

LA PUBBLICAZIONE

Il Settimo Report si pone l’obiettivo di fornire un quadro approfondito relativo agli investitori istituzionali italiani. Dopo una breve analisi quantitativa per iscritti e patrimonio dei principali fondi pensione aperti e PIP del nostro Paese, il documento analizza in maniera dettagliata il mondo dei Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria, Compagnie di Assicurazione e forme di assistenza sanitaria integrativa, che – nonostante operino con schemi differenti – rappresentano i principali investitori istituzionali del nostro Paese.

Il Report indaga quindi dettagliatamente l’universo di questi operatori, in termini di numerosità, aderenti attivi e pensionati (per i fondi pensione e le casse previdenziali), dimensione patrimoniale, composizione e diversificazione dei patrimoni, investimenti dedicati all’economia reale italiana, e infine, cataloga i soggetti gestori ai quali tali investitori istituzionali affidano i propri patrimoni sia direttamente (tramite mandati di gestione) sia indirettamente (mediante l’acquisto di fondi d’investimento). Dalla rilevazione, si ricavano inoltre una serie di classifiche dimensionali – per iscritti e patrimoni dei singoli investitori istituzionali e per risorse affidate ai singoli gestori – che consentono di disporre in modo semplice e immediato di informazioni altrimenti non disponibili in modo aggregato.

Prosegue poi anche nella settima edizione l’analisi delle strategie di sostenibilità e dell’integrazione dei criteri ESG nel portafoglio dei principali investitori istituzionali italiani avviata lo scorso anno. Il focus fornisce una visione d’insieme delle scelte attuali e delle prospettive future in tema di investimenti sostenibili e responsabili da parte di Fondi Pensione Negoziali e Preesistenti, Casse di Previdenza e Fondazioni di origine Bancaria.

Vi RACCONTIAMO QUALCOSA sul CNEL

di Stefano Biasioli – mercoledì 29 luglio 2020

In questo periodo di COVID 1 e “quasi” COVID 2, il governo ha convocato decine di esperti, ha financo fatto 2 settimane di “studio in villa” per cercare raccattare idee sulla situazione generale dell’Italia, quasi alla fine della pandemia.

I “saggi” hanno prodotto centinaia di pagine di proposte (si pensi a quelle della Commissione Colao), tutte gettate nel cestino.

Conte, la settimana scorsa, si è presentato in Europa con il cappello in mano, chiedendo soldi ma senza un foglio di carta scritta.

Un foglio riassuntivo per spiegare ai “soci europei”, soprattutto a quelli “cattivi” del Nord UE, a cosa sarebbero serviti quei denari: ipotesi di progetti concreti e non mance e mancette assistenzialistiche.

Adesso l’UE ha dato a Conte i “compiti da fare a casa”: dovrà presentarsi, entro settembre, con progetti CONCRETI e DETTAGLIATI. Non solo titoli generici, ma dettagli analitici su progetti, sotto-progetti, tempi di realizzazione, nomi dei responsabili dei progetti stessi.

Se non lo farà, non arriveranno i soldi europei, sia quelli “regalati” che quelli “in prestito”, da restituire poco per volta. In quanti anni ? 10-20-30 ? Fino al 2058?

Non solo, ma – concessi  pochi milioni di euro di anticipo (10 entro dicembre ?)- gli altri milioni di euro verranno scuciti un po’ alla volta, previ i controlli europei, apparentemente affidati ai ” soggetti ostili del Nord”, presenti in commissione tecnica e in Consiglio UE, con voti “pesanti” all’interno delle strutture europee (anche se marginali nel parlamento europeo).

Adesso, Conte vuole varare l’ennesima commissione, per elaborare le proposte italiane, commissione fatta forse di un mix di politici e tecnici, o forse di un mix tra maggioranza ed opposizione. Chissà.

Passano i giorni e, come di consueto, si perde tempo.

Per fortuna… Per fortuna che, in questa Italia pigra e lassa di oggi, Qualcuno ha già fatto una parte del lavoro.

Si tratta del CNEL, del vituperato CNEL, l’organismo in cui sono presenti tutte le parti sociali importanti di questo Paese. Confindustria, sindacati maggiori (triplice) e minori, dirigenti e dipendenti della P.A., professionisti di varia estrazione.

CNEL, organismo in cui sono presenti sia le parti sociali che specifiche competenze tecniche.

Ebbene, in questi “strani mesi” del 2020, il CNEL ha lavorato, elaborando una serie di documenti tecnici, parte dei quali il Presidente TREU ha presentato lunedì, in audizione alle Camere.

Si tratta, in sintesi, di PROPOSTE CONCRETE in tema di SEMPLIFICAZIONI, SVILUPPO e WELFARE.

Il documento sulle SEMPLIFICAZIONI (scritto in parte prima del decreto governativo) è stato di recente aggiornato, proprio alla luce del decreto stesso. Si tratta di un centinaio di facciate, vero e proprio piano per l’Italia nella UE, con idee e progetti specifici e con una analitica comparazione tra il PNR italiano e quello dei principali paesi europei.

Un secondo documento del CNEL riguarda la FINANZA LOCALE, messa in crisi dalla pandemia. 4 i filoni analizzati: gli stabilizzatori automatici, il crollo analitico delle entrate, il ruolo del decisore politico, le differenze tra realtà urbane e turistiche. Il dissesto comunale (circa 3 miliardi) toccherà almeno 400 realtà comunali, con netta riduzione dei servizi ai cittadini. All’interno del documento, tre gli scenari possibili: il peggiore, il migliore, il medio (realistico).

Un terzo documento riguarda le OSSERVAZIONI e PROPOSTE su ENERGIA e CLIMA. Un tema di grande interesse, per l’UE. Una commissione CNEL ha, nei mesi scorsi, contattato e sentito tutti i maggiori “PLAYERS” (protagonisti) del settore, con audizioni specifiche.

Una cosa è certa: nel 2030 sarà ancora elevata la percentuale di combustibili “classici” in uso. Il MEF, a quanto detto ieri al CNEL(assemblea CNEL, via Zoom) ha chiesto al CNEL stesso la ulteriore elaborazione di proposte dettagliate sulle energie alternative. Non solo batterie, ma anche idrogeno e fonti idriche.

Un quarto documento riguarda le SEMPLIFICAZIONIEsso parte dal decreto legge 76/2020, integrando un precedente documento CNEL, già approvato dall’assemblea CNEL e specificando le parti del decreto su cui il CNEL concorda o non concorda. Il problema base resta il solito: l’amministrazione pubblica deve interloquire a tutti i livelli, perché le norme scritte diventino effettive nella prassi.

Si tratti di sportelli unici, di registri della P.A. e di registri sanitari, si tratti di revisione delle procedure…. perché le riforme non restino sulla carta (quante volte è successo?), occorre condivisione, formazione, convincimento. Le informazioni vanno diffuse, così come i progressi realizzati, passo dopo passo.

Il CNEL ritiene che il problema vada affrontato in 4 sezioni/temi: esigenze della P.A. e risorse attuali (uomini e mezzi); interventi da fare a breve (attivazione delle infrastrutture); digitalizzazione (punto critico); revisione dei “processi attuali”, ossia delle procedure in atto nella P.A.

Ma… c’è un ma, grosso come una casa. Il decreto 76/2020 è il quarto decreto sulle semplificazioni, in venti anni! Ovvero, è facile scrivere le cose, ma è difficile passare dallo scritto ai fatti!

Infine, il CNEL ha in elaborazione un documento sulle PROSPETTIVE del TURISMO, in Italia e nel mondo, con tabelle analitiche e con progetti che utilizzino parte delle risorse del recovery fund, per l’Italia.

Insomma il CNEL lavora, con testi e proposte concrete, elaborati congiuntamente dalle parti sociali e dai tecnici dei vari settori.

CONTE & C. vorranno utilizzare questi testi ? Vorranno capire che il CNEL è un braccio importante dello Stato, sempre che lo si voglia utilizzare concretamente, evitando inutili “ingorghi di task force dalla composizione casuale e non strutturata ” ?

Ah, saperlo !
ALEA JACTA EST !

Stefano Biasioli
Primario medico in pensione
Sindacalista medico in pensione
Consigliere Cnel

Vi racconto qualcosa sul Cnel

STATO DEI RICORSI contro la Legge 145/2018 Art. 1, c. da 260 a 268

Poiché siamo sollecitati a fornire notizie sullo stato dei ricorsi alle Corti dei Conti regionali contro i tagli previsti dalla legge citata, Vi alleghiamo una tabella riassuntiva della situazione attuale, compilata dalla CONFEDIR e integrata da noi.

Come potete vedere i 18 ricorsi hanno avuto finora questo esito:

A) 3 giudizi sospesi e in attesa di pronuncia della Corte Costituzionale (Emilia R., Lombardia, Friuli V.G.);

B) 2 ricorsi inammissibili (Veneto) con condanna alle spese;

C) 1 giudizio rigettato (Toscana) con condanna alle spese;

D) Altri 13 ricorsi sono ancora pendenti.

N.B.

La tabella allegata dovrebbe essere completata con ulteriori informazioni legate allo stato degli ulteriori ricorsi seguiti per l’APS-Leonida dallo Studio Legale Angiolini.

Lo faremo quando avremo ulteriori notizie. Per il momento ci limitiamo a ricordarVi: 

LOMBARDIA, 2 ricorsi (F.M.: udienza fissata il 23/09/20; A.: udienza fissata il 21/10/20);

TRENTO, 3 ricorsi: udienze fissate il 23/09/20; il 28/01/21; data ?

BOLZANO, 2 ricorsi: depositata una memoria più udienza al 05/02/21

FRIULI V.G.: udienza non ancora fissata.

Commento:    Sursum corda!

Schema_deposito_ricorsi 22.7.2020 aggiornato