Sanità: la “cenerentola” nei programmi elettorali – Parte 2

Una cosa è certa: l’emergenza Covid-19 non è finita!!!
Ma tutti i partiti nei loro programmi hanno fortemente trascurato il settore sanitario né discutono nel corso della campagna elettorale di sanità, salute e welfare, limitandosi ognuno a richiamare alla memoria gli errori dell’altro, senza farci conoscere come intenderebbero gestire le grandi emergenze sanitarie ed ambientali che stiamo vivendo.

Da destra a sinistra, per non parlare dei “grillini”, tutti hanno commesso errori, sarebbe, quindi, ora di smettere di guardare al passato e pensare al  futuro.

Continuano a morire in Italia ed in Europa migliaia di persone ogni mese, alcuni con il virus, altri per il virus, comunque il Covid è pur sempre una concausa dell’aggravamento finale ed i numeri dei decessi sono inaccettabilmente elevatissimi. Nonostante ciò nessuno sembra preoccuparsi dei probabili colpi di coda che la pandemia potrebbe riservarci in autunno, mentre la guardia in questi due ultimi mesi di luglio e  agosto si è abbassata eccessivamente.

L’agenda Draghi è diventata un vero e proprio mantra, a volte a proposito, ma il più delle volte a sproposito. È pur vero che il suo PNRR destina importanti  risorse economiche alla sanità, risorse, come più volte da noi evidenziato, insufficienti per far fronte sia ai nuovi bisogni di salute determinati dalla pandemia che alla drammatica carenza di personale sanitario, soprattutto medico ed infermieristico.

Non esiste struttura sanitaria che non sia in affanno per una grave carenza di organico. Il Presidente della regione Calabria qualche giorno addietro  ha firmato un accordo con la Società Medica Statale di Cuba per avere circa 500 medici al fine di “garantire il diritto alle cure dei cittadini calabresi” senza considerare che avrebbe potuto richiamare ai suoi doveri, anche da un punto di vista legale, l’università di Catanzaro che ha in pratica impedito l’utilizzo di oltre 650 specializzandi nelle varie strutture sanitarie calabresi. A ciò si aggiunga la notevole spesa di 3.500 euro mensili netti per medico, più rimborso spese di 1.200 euro mensili, più benefit vari, senza considerare la diversità di lingua, la non sempre semplice integrazione in un sistema di cure diverso da quello cubano e tutti i problemi medico-legali inerenti. Anche la regione Friuli Venezia Giulia ha approvato l’assunzione di personale sanitario non UE con titolo di studio non riconosciuto dal Ministero della Salute. Possibilità esistente anche in Emilia Romagna e Toscana.

Ciò premesso passiamo  alla marginalità con cui i temi sanitari vengono trattati all’interno dei programmi elettorali: poche idee, in parte trite e ritrite, nessun accenno ai costi dei progetti, nessuna attenzione “vera“ verso i protagonisti della sanità: medici, infermieri e tecnici.

Per questo, abbiamo deciso di esaminare analiticamente i temi sanitari elettorali. Perché? Perché la PANDEMIA ha messo in chiara luce lo stato disastroso della sanità pubblica attuale, sia ospedaliera che territoriale.

La sanità/salute, bene pubblico per eccellenza, è stata  oggetto di tagli massicci (superiori ai 35 miliardi in 11 anni), di pesanti blocchi nell’assunzione del personale, di contratti collettivi di lavoro varati in ritardo per ben quattro volte, di massicci pensionamenti, senza ricambi (nemmeno numerici) decenti.

A ciò si aggiunga il dato numerico relativo a quanto  avverrà nei prossimi cinque anni: ben 45.000 medici andranno in pensione, un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. E le previsioni a 10 anni sono ancora peggiori: da oggi al 2028, infatti, andranno in pensione complessivamente 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676  MEDICI.

E i MEDICI, checché se ne dica, sono il cuore pulsante del sistema: senza medici il restante personale sanitario (pur preparato e importante) può svolgere solo un ruolo ancillare perché – questa è la realtà – solo i MEDICI fanno diagnosi e terapia. Gli altri “dottori” sono importanti, importantissimi (lo sappiamo da decenni!) ma hanno altre funzioni.

Di fronte a queste prospettive, pensavamo di  trovare proposte innovative nei programmi elettorali: ricorso a fondi europei (quali il Meccanismo europeo di stabilità – Mes) per aumentare il finanziamento al settore, rimozione dei vincoli di accesso agli studi universitari ed alle specializzazioni, ritardo (su base volontaria) del pensionamento; modifiche organizzative e – soprattutto – la proposta di una REVISIONE COMPLETA del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, datato 1978.

E, invece, nulla di tutto questo…

… continua a leggere… ⇒ Sanita_Cenerentolanei ProgrammiElettorali_Poerio-Biasioli-Gonella_22.8.22-new

…articolo pubblicato sabato 27 agosto su ⇒ StartMagazine.it

Sanità: la “cenerentola” nei programmi elettorali – Parte 1

Dato il livello medio della politica e dei politicanti attuali, non ci aspettavamo nulla di buono.

Non parliamo solo della violenza verbale adoperata dalla sinistra nei confronti del centro-destra. Non ci riferiamo solo al modo in cui sono state compilate (da parte del PD e dei suoi alleati e in parte dai 5S) le liste elettorali: candidati paracadutati in collegi elettorali distanti dalle loro residenze, parentopoli  della peggior specie (come usava una volta in ambito accademico, ai tempi dei “baroni”), coesistenza – nello stesso partito- di personaggi con idee opposte (esempio classico, Speranza e Crisanti ), sciacallaggi sul Covid, vendette personali consumate a freddo etc.  etc.

No, ci riferiamo invece alla marginalità con cui i temi sanitari vengono trattati all’interno dei programmi elettorali: poche idee, in parte trite e ritrite, nessun accenno ai costi dei progetti, nessuna attenzione “vera“ verso i protagonisti della sanità: medici, infermieri e tecnici.

Per questo, abbiamo deciso di esaminare analiticamente i temi sanitari elettorali. Perché? Perché la PANDEMIA ha messo in chiara luce lo stato disastroso della sanità pubblica attuale, sia ospedaliera che territoriale.

La sanità/salute, bene pubblico per eccellenza, è stata  oggetto di tagli massicci (superiori ai 35 miliardi in 11 anni), di pesanti blocchi nell’assunzione del personale, di contratti collettivi di lavoro varati in ritardo per ben quattro volte, di massicci pensionamenti, senza ricambi (nemmeno numerici) decenti.

A ciò si aggiunga il dato numerico relativo a ciò che avverrà nei prossimi cinque anni: nei prossimi cinque anni: ben 45.000 medici andranno in pensione, un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. E le previsioni a 10 anni sono ancora peggiori: da oggi al 2028, infatti, andranno in pensione complessivamente 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676 MEDICI.

E i MEDICI, checché se ne dica, sono il cuore pulsante del sistema: senza medici il restante personale sanitario (pur preparato e importante) può svolgere solo un ruolo ancillare perché – questa è la realtà – solo i MEDICI fanno diagnosi e terapia. Gli altri “dottori” sono importanti, importantissimi (lo sappiamo da decenni!) ma hanno altre funzioni…

… continua ⇒ Sanità_Cenerentolanei ProgrammiElettorali_Biasioli-Gonella_18.8.22

Formiche SALUTE NEI PROGRAMMI ELETTORALI

 

Programma elettorale: “SANITÀ CENERENTOLA”

Forse il centro-destra vincerà la lotteria elettorale del 25 settembre.

Forse, perché recenti (Renzi docet) e lontane (la gioiosa macchina da guerra di Occhetto) vicende insegnano ad essere prudenti nelle previsioni. In Italia “del doman non c’è certezza”.

Comunque sia, data per scontata la tematica sinistroide a favore di minoranze e di ideone non realizzabili, data la crisi mondiale e europea, ci si domanda perché nel programma del CENTRO-DESTRA, tra i quindici punti, non ce ne sia uno significativo dedicato alla SANITÀ.

La prolungata pandemia ha dimostrato in modo inequivocabile che QUESTO SISTEMA SANITARIO ITALIANO è VECCHIO e INADATTO ai BISOGNI SANITARI ATTUALI.

Quelli legati alle pandemie ricorrenti ma – soprattutto – ad una popolazione che INVECCHIA e che è fatta di milioni di italiani soli, malati o malaticci, con difficoltà di accesso alle cure per scarsa mobilità (personale e automobilistica) e per inadeguatezza informatica.

Anche i sassi sanno che OGGI mancano in Italia almeno 120.000 medici e 35.000 infermieri.

Se è così, nel PROGRAMMA del CENTRO DESTRA avrebbero dovuto inserire un PUNTO FONDAMENTALE: UNA RIFORMA UNIVERSITARIA in cui l’università fosse costretta ad adeguare i suoi programmi di accesso agli studi alle RICHIESTE del MERCATO.

Nello specifico, ELIMINAZIONE del NUMERO CHIUSO a MEDICINA, con blocchi successivi al 2° e al quarto anno di laurea.

Ancora, una PROGRAMMAZIONE delle SPECIALITÀ articolata sulle carenze reali di specialisti.

Ancora, una PROGRAMMAZIONE REGIONALE della MEDICINA GENERALE, con passaggio alla dipendenza dei nuovi medici territoriali.

Poche, ma chiare proposte. Per rompere il GUSCIO della CORTECCIA SANITARIA risalente al 1978.

 Stefano Biasioli  – 16 agosto 2022, ore 09:00

 

 

NB) “Certo, potreste dirmi che il punto 7 del programma del centro destra parla di sanità.
Si ma lo fa in modo generico – come quello dei 5S – ma senza toccare il punto cruciale: le regole universitarie per accedere a medicina e alle specialità…

COMUNICATO STAMPA

Il Decreto Aiuti bis 2022, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, stabilisce la rivalutazione anticipata da ottobre 2022 nella misura del 2%, limitatamente alle pensioni di importo mensile pari a 2.692,00 euro lordi, corrispondenti all’importo annuo di 34.996,00 euro lordi.
Pertanto sono escluse per ora tutte le pensioni superiori ai suddetti importi.
Dall’1 gennaio 2023 saranno rivalutate le stesse suddette pensioni sulla base del tasso di inflazione che sarà stabilito dall’ISTAT (al momento vicino all’8% per cento) detratta, ovviamente, la suddetta percentuale anticipata del 2%.
Per le pensioni superiori agli importi di cui al primo capoverso non è dato conoscere l’orientamento del Governo (futuro). Saranno applicati i tre scaglioni  del 2022, cioè 100%-90%-75% o i sette scaglioni del 2019 e 2020?
Seguiremo l’evolversi della situazione, dandone comunicazione tempestiva agli iscritti.

Pietro Gonella
Centro Studi FEDER.S.P.eV.

P.S.
Nel 2022 le pensioni sono state rivalutate del tasso inflattivo dell’1,7% provvisorio. Essendo il tasso definitivo dell’1,9%, nei prossimi mesi verranno effettuati i conguagli per lo 0,2% con decorrenza dall’1 gennaio 2022 (con arretrati quindi), sempre applicando i tre scaglioni 100%-90%-75% a seconda degli importi dei trattamenti pensionistici in godimento.

COMUNICATO STAMPA Leonida_5.8.22

Graffio di Leonida

Leonida (S.B.) – 2 agosto 2022

In questi giorni stiamo assistendo al “mercato rionale” tra i partiti di sinistra, che decideranno di allearsi o meno tra loro sulla base di “stantii” conteggi/distribuzione dei futuribili posti parlamentari, post 25/09/22.

Un “nuovo Ulivo”, esteso dalla estrema sinistra a quella  fascia “destra” della sinistra rappresentata da Calenda-Bonino-Renzi, frange Dimaiane e da  recenti transfughi da Forza Italia.

Una bella ammucchiata elettorale, che si dividerebbe subito dopo le elezioni. Quindi una armata Brancaleone, la cui composizione e consistenza sono aggravati  dall’enorme problema rappresentato dalla riduzione dei seggi da 1000 a 600 e da circoscrizioni elettorali allargate (da 400.000 votanti in su).

Con l’aggiunta di un ulteriore problemino:

che capacità attrattiva elettorale hanno Brunetta, Carfagna e Gelmini? Come potrebbero convivere con Letta quelle due primedonne che si chiamano Renzi e Calenda?

Se a sinistra si stanno arrovellando sui posti teoricamente disponibili, in nome di una presunta agenda Draghi, invece a destra stanno già discutendo dei temi essenziali da portare in campagna elettorale.

TUTTAVIA…

Destra, sinistra, centro, non parlano di riscrivere le regole sanitarie 2023-2053 né discutono di ridefinire l’enorme pagina della spesa assistenziale, facendo chiarezza una volta per tutte.

Noi insistiamo.

OCCORRE VARARE UN CODICE ANALITICO delle SINGOLE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI da incrociare con la singola denuncia dei redditi, la singola composizione familiare, le singole esenzioni per patologia, le voci assistenziali garantite anche da comune, provincia, regione (per quel certo individuo e per quella certa famiglia)…

continua ⇒ GraffiodiLeonida_2.8.22

Graffio di Lenin – SANITÀ: DOVE SEI?

di Stefano Biasioli, 29/07/2022, ore 10:00

Da una settimana i giornali sono pieni di pagine dedicate alla politica – ossia – alla continua ricerca di un’intesa pre-elettorale tra i partiti e partitini di centro-sinistra, tra i partiti e partitini di centro-destra e tra i cespugli di una imprecisata zona di centro.

Centro-destra, centro-sinistra e spezzatini vari, sono alle prese col drammatico crollo del numero dei parlamentari (da circa 1000 a 600) e dalla necessità di riuscire ad ottenere la maggioranza relativa dei voti degli elettori votanti.

  • Nessuno di costoro si pone il problema di come convincere il 50% dei renitenti al voto a recarsi al proprio seggio elettorale.
  • Nessuno dei politici e dei politicanti si è reso conto delle condizioni drammatiche della sanità italiana, definitivamente stravolta dall’accoppiata micidiale Covid + Inflazione.
  • Nessuno dei politici e politicanti ha finora pensato che, per attrarre al seggio i renitenti al voto, occorra presentare in campagna elettorale una “decente” proposta per superare i gravi problemi (strutturali e organizzativi) della sanità.

Sembra che tutti costoro siano convinti che il PNRR abbia un effetto taumaturgico sulla Sanità italiana e che non si rendano conto che è relativamente facile ipotizzare un nuovo assetto edilizio della Sanità territoriale mentre il problema fondamentale (lo scriviamo e lo diciamo da anni!) è legato alla drammatica carenza di personale: medico, infermieristico, ausiliario e tecnico. Per non citare anche la cronica carenza di figure altamente tecniche, come gli ingegneri gestionali e informatici.

In sintesi, di questi aspetti nessuno parla, neppure quei politici che si riempiono la bocca di attenzioni al sociale e poi nulla fanno per garantire ai “vecchiotti”, a tutte le persone con patologie croniche invalidanti e a tutti i soggetti a basso reddito, un corretto accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di milioni di italiani che, oggi, non sono adeguatamente assistiti, a differenza di quanto succedeva nei decenni precedenti.

Dobbiamo ringraziare per questo – tutti coloro che hanno voluto la “famosa” modifica regionalistica del Titolo V° della Costituzione, che hanno sotto-finanziato per almeno 12 anni il SSN e che si sono rifiutati di attuare una riforma sostanziale delle regole del Servizio Sanitario Nazionale, datate 1978!

(articolo pubblicato su StartMagazine il 30 luglio 2022)

«Graffio» di Lenin – DRAGHI CHI?

di Stefano Biasioli, 20/07/2022, ore 10:40

Siamo troppo vecchi e scafati da un’esperienza sindacale durata più di 40 anni, per non aver previsto le mosse di Draghi. In una settimana è passato dalle DIMISSIONI IRREVOCABILI a una chiara sceneggiata gesuitica. Semplifichiamo.
Ha plasticamente rammentato per 30 minuti quanto di buono ha fatto il Suo governo finché è stato coeso, prima di essere danneggiato dai problemi sollevati – negli ultimi mesi – da una serie infinita di “mal di pancia e di ostacoli”.
Non ha mai citato i 5S, non ha mai citato la Lega, non ha mai citato i “suoi” ministri e il comportamento distonico di molti di loro.
Ha elencato una serie di cose da fare (per rispettare tempi e modi del PNRR), una serie di leggi  (riforme dei processi, riforme tributarie, riforme del fisco) iniziate e da completare. Ha ribadito che l’Italia deve essere a pieno titolo nella UE, facendo chiaramente capire il ruolo del suo personale prestigio.
Ha parlato di agenda sociale, di legge di bilancio senza scostamenti, di ridurre il carico fiscale sui lavoratori, di rinnovare i CCNL, di rivedere il reddito di cittadinanza e il 110%, di riformare le pensioni, di sistemare la crisi energetica (anche contro il volere delle comunità locali…).
Insomma ha delineato un PROGRAMMA di GOVERNO non per i prossimi 8 mesi, ma per i PROSSIMI 10 ANNI.
Ha rivendicato gli appoggi recenti della comunità civile (Sindaci, Confindustria, Bambini, Sindacati) e ha – nei fatti – contrapposto la CONFUSIONE PARLAMENTARE a QUESTA VOLONTÀ POPOLARE.
I Senatori, che nulla hanno capito, lo hanno ripetutamente applaudito. Esattamente come, qualche mese fa, avevano applaudito il Mattarella bis.
Ma, LUI – gesuiticamente – ha posto loro una domanda carogna: “Senatori, Parlamentari… SIETE PRONTI A QUESTO NUOVO PATTO PER UN GOVERNO COESO e NON di FACCIATA? Le risposte non dovete darle a me, ma al PAESE !”.
Già, un TECNICO SENZA MACCHIA e SENZA VOTI ha bacchettato i quasi mille eletti dal Popolo! Come finirà? A TARALLUCCI e VINO.  Con un governicchio che sopravvivrà fino alle elezioni.

«Povera» ITALIA

15 LUGLIO 2022 – Stefano Biasioli e Pietro Gonella

Le tristi sceneggiate parlamentari ed extra-parlamentari di questi ultimi giorni dimostrano in modo incontrovertibile quanto sia scesa in basso la politica e l’intera categoria dei parlamentari.
Politica e parlamentari sono chiara espressione della decadenza dell’Italia degli anni 2000, una decadenza prima progressiva (soprattutto dal 2011 fino al 2019) e poi esponenziale, sotto i colpi del Covid, della guerra Russo-Ucraina, dell’inflazione galoppante, della crisi energetica.
Il paese boccheggia (e boccheggerà ancora di più in autunno e in inverno) e questi parlamentari si sono permessi – dopo le vicende del Conte 1, del Conte 2 e del Draghi 1 – di distruggere il “mito di Draghi” con orridi proclami pseudo-ecologisti. Non vogliono un inceneritore a Roma, invasa dai cinghiali, dalla sporcizia, dal fetore. Con incendi più o meno provocati e  con diossina alle stelle. Però… “No, l’inceneritore no…!”

Al Nord, inceneritore si, a Roma, inceneritore no. Sono tornati i “duri e puri” del NO PERPETUO. No a tutto, come se il pianeta si potesse salvare perché in Italia: non c’è il nucleare, non si può estrarre gas dall’Adriatico, non si può trattare l’acqua salata.
Ciò che si può fare in Europa e in Israele, non si può fare in Italia, dicono loro, i DESCAMISADOS.
Baruffe fratricide, colla Attak sotto il sedere, ulteriore crisi energetica. Avevano “VINTO LA POVERTÀ” (Di Maio dal balcone mussoliniano)… La realtà è che ci sono almeno 5 milioni di Italiani poveri… Il 10% degli italiani avrebbe un reddito “da fame”.
Ma, loro, pensano alla sedia (in Veneto “caregotto”)… e a salvare la loro pensione…
BRAVI ! Bravi loro e brava alla SFINGE del Quirinale che, per l’ennesima volta, vuol far finta di niente… per continuare così fino alla primavera 2003.
UNA COSA È CERTA
Sono scomparsi gli ASSETTI VALORIALI che hanno contraddistinto la VITA degli ITALIANI nel DOPOGUERRA: TANTA POVERTÀ, diffusa, ma TANTA SOLIDARIETÀ, a TESTIMONIANZA di una DIGNITÀ della POVERTÀ. Dignità incontrovertibile e autentica, oggi sostituita dalla arroganza e dalla protervia del benessere. Non del BEN-ESSERE, che è un’altra cosa.
Siamo abbastanza vecchi da ricordarci la carbonella in inverno e la ghiacciaia in estate. Davvero piccolo, anzi piccolissimo, mondo antico.

È cambiato tutto, in 70 anni. Viviamo in una società dove trionfano il rancore, l’invidia, l’odio altrui e reciproco. In una società che preferisce l’aborto alla natalità, quella natalità “assente” che creerà drammi pensionistici tra una ventina d’anni…Tridico o non Tridico, sarà così…
Già, nel 2050 quanti saranno gli italiani (nativi o registrati come tali) in grado di avere un lavoro discretamente retribuito e di pagare le pensioni alla maggioranza degli italiani, già pensionati perché over 65 anni?

TERQUE QUATERQUE, TESTICULIS TACTIS…… (Scolacciabucchi).

Graffio di LENIN: una Sfinge al Quirinale

 

Stefano Biasioli, 14 luglio 2022

Una quarantina di parlamentari (5 Stelle) e un avvocato dalle dubbie competenze politiche, hanno portato l’Italia ad una ennesima crisi parlamentare, che non migliorerà certo la storia Italica in tempi di pandemia e di inflazione.

Al Quirinale c’è una Sfinge, scelta per la seconda volta dalla larga maggioranza dei parlamentari, di sinistra, di centro e di destra.
Una Sfinge responsabile dei governi Conte 1, Conte 2, Draghi 1 e… forse… Draghi 2.
Vista l’esperienza del primo settennato e di questi ulteriori mesi del nuovo settennato, non ci aspettiamo che la Sfinge ci porti al voto elettorale. Ancora una volta farà di tutto per danneggiare il centro-destra, puntando invece su un nuovo governo “caliente”  che, nella speranza della Sfinge, possa durare fino a marzo-maggio 2023.

Farà di tutto la Sfinge per evitare un voto che porterebbe a una maggioranza relativa del centro-destra in parlamento, maggioranza esistente invece, da anni, nel paese.

Ci auguriamo di sbagliare, ma accettiamo scommesse, a base di “spritz con Select“.

Chi vivrà vedrà !!!

AVVISO ai PENSIONATI

Stefano Biasioli, 13 luglio 2022

 

Questo Paese, l’Italia, è ormai irriconoscibile. Siamo abbastanza vecchi da ricordarci l’Italia del dopoguerra, quella di De Gasperi, del piano Marshall, dell’INA-casa e del piano Fanfani.
Un’Italia che usciva stremata da una guerra idiota (esattamente come quella attuale), con una povertà estrema ma con una solidarietà tra parenti e tra vicini.
La dignità del “vero” povero,  delle lavandaie, dei manovali e dei distributori di carbone (d’inverno) e dei blocchi di ghiaccio per le ghiacciaie (d’estate). La dignità e il grazie sincero di chi veniva a prendersi il “pane secco” ogni lunedì mattina.
Poveri con dignità, in città e in campagna. Ma solidarietà e rispetto. Quella solidarietà e quel rispetto reciproco che sono rari, oggi. Anzi, non da oggi, ma dalla fine degli anni sessanta, per un continuo deterioramento dei rapporti interpersonali, sia alla fine del secolo scorso che nei primi decenni di quello attuale.
Siamo convinti che la pandemia e la guerra russo-ucraina non abbiano fatto che accelerare il progressivi disfacimento delle tradizioni (italiane e europee), il senso civico (individuale e collettivo), la solidarietà tra persone e tra categorie.

Un DISFACIMENTO MORALE, ECONOMICO, SOCIALE
Una decadenza da basso impero romano, che coinvolge l’Europa intera e non solo il nostro Paese. Conseguenze per l’Italia ? Per due anni si sono gingillati con il PNRR, con i soldi regalati (pochi) e a prestito (molti). Spese per la pandemia, motivate e immotivate. Immotivate come i milioni di vaccini inutilizzati e come i banchi a rotelle, invece di acquistare gli apparecchi ad infrarossi in grado di sterilizzare le aule scolastiche. Capi di governo scelti dai Presidenti della Repubblica sulla base di “intuizioni” personali,  trascurando le opinioni (voti) degli italiani e rinviando le scadenze elettorali con motivi fasulli…

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