Da Sussidiario.net – articolo su Sanità più Nostro commento

Di Carlo Zocchetti – 11/10/2023

Sanità, imparare a fare i conti della serva

C’è stata una polemica sulle cifre destinate alla sanità nella Nadef. Carta e penna e un po’ di aritmetica possono aiutare a fare chiarezza… continua a leggere ⇒ Sussidiario_11.10.23_Sanità imparare a fare i conti della serva

….Nostro commento:

Il problema è che:

  1. la sanità è sotto-finanziata dal 2011;
  2. la %: 6,1% del PIL è inferiore nettamente alla media europea;
  3. le previsioni del PIL Italico sono sovrastimate per gli anni dal 2023 al 2026, soprattutto alla luce delle guerre in atto e della nuova crisi energetica;
  4. se il PIL NON CRESCE o CRESCE MENO del PREVISTO, IL FINANZIAMENTO della SANITÀ, già insufficiente oggi, sarà ancora inferiore all’attuale;
  5. in ogni caso continuerà ad essere inferiore alle necessità sanitarie di una popolazione che invecchia e che si trova carente di medici, infermieri, farmaci-tecnologie, strutture territoriali e non solo.

Firmato, i Leonida

LA RISOLUZIONE DELL’INPS

a cura del Ns. Presidente Dott. Roberto Mencarelli

Mattina afosa a Roma, uno stretto manipolo di funzionari INPS si riunisce non so dove, forse al Ministero dell’Economia o forse in qualche scantinato segreto di Palazzo Chigi.

Sono quindici o sedici, determinati a trovare finalmente la soluzione allo storno di parte dei fondi pensionistici da chi ha pagato a chi non ha mai pagato durante l’intera vita lavorativa, dato che, quest’ultimi, poverini, hanno pensione inadeguata e umiliante rispetto al loro usuale stile di vita.

Si ragiona e si discute molto ma la soluzione appare assai lontana, fino a quando un occhialuto membro dice: …“Però il Covid è stato una benedizione per le nostre casse, vi ricordo Infatti, che la riduzione della spesa pensionistica da premorienza,  per il 2020, è stata pari a 1,11 miliardi di euro. Vi ricordo anche che, stimata la sopravvivenza statistica dei coniugi superstiti, l’entità della minore spesa pensionistica complessiva nel decennio 2020-2029, al netto delle nuove reversibilità, può alleggerire il bilancio INPS di circa 11,9 miliardi di euro”…*.

Un grande subbuglio ha così agitato l’anima dei presenti.

Alla fine, per menti sopraffine e intelligenti come le loro, la risoluzione finale non poteva essere che una sola:  “…per risparmiare bisogna accorciare la vita media dei pensionati, la longevità è troppo costosa…”

Tutto ciò che ne seguì e ne seguirà, appartiene alle cronache disumane: “…tagliamo la pensione ai troppo vecchi…”

*Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
*Antonietta Mundo, Già Coordinatore generale statistico-attuariale INPS
*Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 31/3/2021

Fosche nubi di addensano sul capo dei pensionati italiani

di Lorenzo Stevanato

Una premessa: il bilancio dello Stato soffre, il debito pubblico ha raggiunto nuovi record (oltre 2800 miliardi quest’estate) in assoluto ed in rapporto al pil (siamo al 142 per cento, secondi solo alla Grecia, in Europa) in un quadro macroeconomico in cui prevale il pessimismo perché la crescita del pil si sta fermando mentre qualsiasi freno alla crescita della spesa primaria sembra impedito dall’esigenza della maggioranza al Governo di non scontentare l’elettorato. Nel frattempo la spesa per interessi sul debito pubblico è aumentata a dismisura a causa dell’inflazione (altro record: circa 80 miliardi, il 4 per cento del pil).

Senonché l’Italia è una sorvegliata speciale in Europa sul contenimento della spesa primaria.  Invece quella per gli interessi sul debito pubblico, purtroppo, resterà un gravoso fardello appesantito dall’inflazione.

In questa desolante situazione della finanza pubblica, che anno dopo anno si conferma tipicamente italiana, bisognerebbe agire in tre direzioni: a) rendere più efficiente l’ordinamento tributario, in particolare ridurre-razionalizzare le expenditures fiscali (agevolazioni, detrazioni, esenzioni)); b) operare per il recupero dell’evasione fiscale; c) spingere sull’incremento del pil con investimenti e riforme, in particolare accelerando la messa in atto del PNRR.

Queste azioni, però, non si vedono ancora attuate da parte del Governo e, comunque, non in modo efficace né con la necessaria tempestività.
Vari indizi fanno invece temere che si voglia reperire una parte delle risorse finanziarie, necessarie per gli interventi di spesa che non mancheranno nella legge finanziaria per il 2024, dai pensionati.
Non da tutti i pensionati, ma solo da quelli titolari di pensioni medio-alte.
Naturalmente non importa che il diritto agli assegni pensionistici che questi hanno acquisito sia il corrispettivo di contributi integralmente versati, né importa che il diritto stesso debba essere garantito alla pari del diritto di proprietà.

… continua a leggere ⇒  Fosche nubi si addensano sul capo dei pensionati italiani_2.10.23 – pubblicato su StartMag al 7.10.23

Graffio di Leonida 19 settembre 2023

STOP ALLA RIVALUTAZIONE delle PENSIONI ?

Continuano a girare voci e testi  (Italia Oggi,  sussidiario.net si vedano gli allegati) che ipotizzano, per il 2024, uno stop alla rivalutazione delle (dicono loro) “pensioni ricche”. Ossia quelle superiori a10 volte il minimo INPS. 

Nel 2024,  si passerebbe dalla rivalutazione ridicola del 2023 (= 32% del 7,3% ovvero 2,33%) a RIVALUTAZIONE ZERO.

In due anni queste pensioni e questi pensionati perderebbero dal 9 al 10% !

ZERO RIVALUTAZIONE a NOI, che abbiamo versato fior di contributi. L’ENNESIMA PRESA per i FONDELLI ! Ma che Paese è l’ITALIA ?

Anche questo governo continua nella deprecabile abitudine di favorire (14-15% di recupero inflattivo) chi non ha versato tasse o ha versato contributi previdenziali insufficienti a garantire una pensione minima. Che non ha versato tasse atte quanto meno a coprire il costo sanitario individuale (sanità pubblica).

In Italia, ormai, TUTTO E’ FLUIDO !  Anche le pensioni, la sanità, l’assistenza.

NOI PENSIONATI INPS, dirigenti pubblici e privati, siamo stati IMBROGLIATI, perche’ i denari da Noi versati mensilmente all’INPS per decenni vengono ora regalati a destra e a manca.

Questo è uno STATO che privilegia gli EVASORI REALI (solo il 51% degli italiani paga le tasse!) e massacra chi non ha mai evaso e non puo’ evadere !.

“Paga, Pantalone! “

Ovvero, dice BURIDANO : “Asinello, tu puoi vivere anche con meno biada….”

Asinelli, NOI ?

Poca biada, per NOI ?

ItaliaOggi_19.9.23_pag_33    –    sussidiario_19.9.23_La separazione tra previdenza e assistenza smontata dai numeri Inps

ATTENZIONE, ATTENZIONE ATTENZIONE!!!

Date della discussione dei Ns. ricorsi alle varie Corti dei Conti del Triveneto:

VENEZIA: 17-18 gennaio 2024

TRIESTE: 20 gennaio 2024

BOLZANO e TRENTO: date non ancora fissate

NB)
Nel corso dei mesi di settembre e di ottobre, partiranno i ricorsi in LOMBARDIA, LAZIO e SICILIA.

Verbale seconda Assemblea annuale APS-Leonida – copia del Ricorso – Tabella Rivalutazione delle pensioni 2023-2024 (prospetto e legenda)

Per dovuta conoscenza alleghiamo il Verbale della Seconda Assemblea annuale APS-Leonida svoltasi a Vicenza presso l’Hotel Alfa – sabato 2 settembre dalle 10:15 alle 12:20 ⇒ Verbale_Assemblea Aps-Leonida_02.09.2023

inoltre alleghiamo …

il testo del Ricorso contro la Legge di Bilancio 2023 (Legge 197, art. 1, c. 309-310 del 29.12.2022) depositato presso la Corte dei Conti di Venezia, Bolzano, Trento e Trieste dal Prof. Avv. Piva e Baldi di Padova ⇒  RICORSO RIVALUTAZIONE PENSIONI 4.08.23

e la Tabella “Rivalutazione delle Pensioni 2023-2024” con relativa legenda del “prospetto” ⇒ Tab_RIVALUTAZIONE delle PENSIONI 23-24_PROSPETTO e legenda_2.9.23

a presto per altri aggiornamenti!

Il Presidente, Dott. Roberto Mencarelli
Il Segretario, Dott. Stefano Biasioli

Aggiornamento sui ricorsi 8 agosto 2023

Vi informiamo che il giorno 7 agosto 2023 il prof. avv. Piva ha depositato a mezzo PEC il ricorso presso Corte dei Conti di Venezia (n. 0002532, ruolo 31934); Bolzano (n. 0000219)  e Trieste (n. 0000226, ruolo 14709) contro la parziale rivalutazione della pensione introdotta con Legge finanziaria n. 197/22 art. 1 cc. 309 e 310

A presto altri aggiornamenti…

 

Zitti zitti…. piano piano… Chi difende davvero i pensionati

Nei giorni scorsi si è sparsa la notizia che ben 5 pensionati UIL hanno fatto ricorso contro la parziale rivalutazione delle pensioni, che ha colpito i pensionati INPS superiori a 4 volte il minimo INPS (legge 197, art. 1, c. 309-310,  finanziaria per il 2023-2024).
UIL, 5 ricorsi 5.
Complimenti! NOI di APS LEONIDA e di CONFEDIR-FEDER.S.P.eV. stiamo facendo di più, molto di più.
Nel solo Triveneto abbiamo raccolto 204 pensionati che hanno aderito (pagando!) al ricorso organizzato dall’APS-LEONIDA, con il contributo fondamentale dell’Avv. Paolo Piva,  nota figura legale  della università patavina.
L’enorme malloppo del ricorso (33 facciate + centinaia di fogli documentali e decine di tabelle contenenti i conteggi dei danni individuali per gli anni 2023 e 2024) sarà depositato alle C. Conti di Venezia, Trieste, Bolzano e Trento, a partire dalla settimana prossima.
Poi, pian pianino, sarà la volta dei ricorsi dei soci lombardi, laziali e catanesi.
Zitti zitti, piano piano, andremo fino in fondo: in Italia e nella UE. Sperando di trovare, finalmente, un giudice equo che dia ragione a Noi ricorrenti, già tartassati dall’inizio degli anni duemila. Da tutti i governi, di qualunque colore.
Ci sarà pure un giudice “neutro”, a Roma o in Europa?
Chi vivrà (terque quaterque, test. tactis) vedrà.
Ve lo sapremo dire e scrivere.
Roberto Mencarelli
Stefano Biasioli
(31 luglio 2023)