Graffio di Leonida, 16 novembre 2023

ASPETTA E SPERA….!!!!!!

Nella sezione “Documenti” di questo sito, trovate l’articolo del Messaggero (del 16.11.23), relativo al resoconto del Congresso FederManager (CIDA) tenutosi ieri a Roma.

La Meloni è intervenuta tramite “Zoom” mentre sei ministri del Suo governo hanno fatto vari interventi, alcuni della durata di circa mezz’ora.

La sostanza è che nessuno dei ministri intervenuti, ha promesso significative modifiche al testo attuale del DDL relativo alla finanziaria per il 2024, eppure, nessuno dei presenti (sia come ascoltatori che come responsabili di FederManager) ha posto domande “serie e puntute” sul destino delle pensioni – attuali e future – dei Dirigenti pubblici e privati.

Nonostante la criticità del tema, l’ambiente era pieno di ossequi e genuflessioni……

Noi di APS-Leonida, continuiamo ad essere pessimisti, perché alcune “vocine” romane, stanno ripetendo che eventualmente il maxi emendamento finale, troverà circa 300 milioni per sedare la cosiddetta “rivolta” dei medici, somma che (Durigon dixit) potrebbe essere recuperata riducendo , ancora una volta, la percentuale di rivalutazione dal già basso 22% (previsto ora) ad un valore inferiore al 20%.

…. morale….

A partire da gennaio dovremo di nuovo riprendere azioni legali anche questa nuova legge di bilancio, compatibilmente con le Ns. risorse (che sono larghissimamente inferiori a quelle di FederManager e ManagerItalia) che restano sostanzialmente “passive”.

Articolo del prof. Brambilla su corriere.it più nostro “commentino”

Corriere.it_07.11.2023_articolo di Brambilla

Ns. “commentino”

Per l’ennesima volta dobbiamo congratularci con Alberto Brambilla (articolo odierno su ilcorriere.it) per l’accuratezza e la competenza con cui affronta l’ennesima sforbiciata, inferta dal governo di turno alle pensioni. Quelle in essere e quelle future.

Dalla Fornero in poi (tranne l’anno di Draghi) i governi di sinistra (prima) e di destra (ora) si sono divertiti a danneggiare i pensionati, non solo non garantendone la protezione dall’inflazione ma addirittura andando a ledere i contributi legati al periodo retributivo (ante 1° Dic 1996).

Sbigottisce che la Meloni (brava ma circondata da molti emeriti incapaci, come insegna anche la recente burla russa ai suoi danni) non abbia voluto nel suo staff un tizio come Brambilla, che certe cose gliele avrebbe spiegate.

E, così, Brambilla fa’ la nostra fine: racconta con puntiglio il danno fatto a pensionati a pensionandi (danno recente: 2023-2024; danno futuro: 2025-2032; svalutazione inflattiva biennale e poliennale; lesione dei diritti acquisiti, incostituzionalità etc. etc.).

Non ci meravigliamo più di quel Salvini che fa battaglie senza senso soprattutto quota 103, non solo il ponte sullo stretto, in un’Italia travolta dal fango….

Non ci meravigliamo di Forza Italia, in cui riecheggia ancora il flatus di Berlusconi “pensioni minime a 1000 euro”. A chi? A chi in 40 anni di vita non ha mai lavorato in bianco?

Continuiamo a domandarci la ratio di tutto ciò.

Bastonare sempre e comunque quel ceto medio che lavora per 40 anni e oltre, paga tasse senza evadere, china il capo, vota centro-destra per il 43% dei votanti e viene tradito da “quel sentimento comunistoide” (una volta si sarebbe definito clerico-marxista) che, per proteggere i presunti deboli, toglie il dovuto a chi ha una pensione 4 volte superiore al minimo INPS, con tagli via più crescenti.

Su questo, destra e sinistra si toccano. Comunità di Sant’Egidio, Caritas, ONG varie… i soldi per l’assistenza non bastano mai. E dove si pesca? Dalla Previdenza, dalle pensioni medie, medio-alte, alte (ma chi le definisce cosi?), taglieggiate nel biennio 2023-24 del 15%, come ciliegina sulla torta rispetto ai danni creati dalla Fornero capostipite.

Giorgetti non è certo un uomo di destra; Giorgetti scrive su dettatura dei suoi funzionari ministeriali. Nonostante i furti ai pensionati il debito pubblico 2014 aumenterà di almeno 14 miliardi! Spesi male, ancora una volta in mille rivoli, che non aumenteranno il PIL 2024.

Cosa fare? La Meloni chiami Brambilla gli affidi la gestione dell’INPS (istituto nazionale previdenza sociale non assistenza sociale), gli imponga la separazione tra assistenza e previdenza e faccia chiarezza sulla spesa pensionistica vera, anche all’Europa!

Se no lo farà, farà la fine di RENZI e non durerà 5 anni. I PENSIONATI SANNO QUANTO HANNO IN TASCA e SANNO CHI HA MESSO LE MANI nelle LORO TASCHE !!!

Non mi costa lanciare un’idea ! Negli anno settanta, per un certo periodo, Noi medici ospedalieri siamo stati pagati con assegni postdatati.

Ecco! Meloni, “se ci toglie denari mese dopo mese, almeno ce li trasformi in BOT, CCT, crediti Depositi-Prestiti… Trasformi un furto in un risparmio obbligato….!”

Se non lo farà, continueremo a consideralo un FURTO! E tale lo giudicherà anche la magistratura, alla buon’ora!

Stefano Biasioli

(Lenin) – 07/11/23

Legge di Bilancio 2024 (testo del 28/10/23)

Siamo abituati a ragionare sui testi governativi finali, ossia sui testi stampati in Gazzetta Ufficiale. Ma non possiamo far finta di niente.

Anche questo GOVERNO, come tutti i governi dal 2011 in poi, intende far BANKOMAT SULLE PENSIONI. Bankomat… non Bancomat. K come il verbo greco “Klazo”.

1) PENSIONI FUTURE

a) certo, resta quota 103 (es. 62 anni di età + 41 anni di contributi) e non l’ipotesi 104….

Si guadagna un anno ma non a buon mercato. Perché? PERCHÉ SI RIDUCONO le FINESTRE di USCITA, con differenze tra dipendenti PRIVATI (che dovranno aspettare 7 mesi, anziché i 3 attuali) e dipendenti PUBBLICI (che dovranno aspettare 9 mesi, contro i 6 di prima).

b) Quindi: QUOTA 103 + 7 mesi (privati) e 103 + 9 mesi (pubblici).

FREGATURA o NO ?

c) l’assegno anticipato sarà tutto calcolato con le regole del SISTEMA CONTRIBUTIVO, anche per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996;

FREGATURA o NO ?

d) in ogni caso questo assegno anticipato non potrà superare (come valore lordo mensile massimo) QUATTRO VOLTE IL VALORE MINIMO INPS, fino al compimento dei 67 anni (“età pensionistica ordinaria”)…

… continua a leggere ⇒ LEGGE di BILANCIO_Biasioli.30.10.23

Anche l’ANAAO si è accorta del BANCOMAT PENSIONI!!!

lavoro e professione Manovra, Anaao Assomed boccia le misure sulle pensioni e avverte: via le mani dalle tasche dei medici e dei dirigenti sanitari

(articolo su IlSole24Ore del 26/10/2023) 

Alla luce della bozza della manovra economica apparsa sugli organi di stampa, Anaao Assomed esprime forte preoccupazione e sdegno per la norma di adeguamento al ribasso delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali dei medici e dirigenti sanitari.

Infatti, con questa ipotesi di legge, la quota retributiva della pensione, ovvero quella riguardante i contributi versati prima del 1996, subisce un importante e gravissimo ridimensionamento, di fatto sottraendo migliaia di euro annui al futuro assegno previdenziale dei camici bianchi. La perdita che questa disposizione causerebbe alle pensioni, è stimabile tra il 5% fino al 25% di tutto l’assegno pensionistico, a seconda degli anni di contribuzione pre-96. Fino a un quarto di pensione!… continua a leggere tutto l’articolo ⇒ Sole24Ore_26.10.23_Anaao Assomed boccia le misure alle pensioni

Nota del 27/10/2023 di APS-LEONIDA

Finalmente l’ANAAO SI È ACCORTA dei TAGLI ALLE NOSTRE PENSIONI !

Peccato che i tagli del governo MELONI vengano dopo i tagli 2011-2021 prodotti, alle PENSIONI INPS, da tutti i governi precedenti (escluso quello Draghi), tutti governi di Centro-Sinistra. Da allora ad oggi, l’ANAAO è stata zitta e, ancora  adesso, minaccia sfracelli verbali, mentre NOI APS-LEONIDA + CONFEDIR + FEDERSPeV abbiamo, da anni, attivato azioni legali anti-tagli, sia alle Corti dei Conti che ai Tribunali ordinari.

L’ANAAO tintugna (= tracheggia) mentre NOI abbiamo agito e continueremo ad agire.

I Tagli provocano un danno pensionistico irreversibile ai PENSIONATI, ai PENSIONANDI e ai SUPERSTITI. Danno irreversibile, a fronte di contributi pensionistici e tasse pagate per decenni, senza evadere una lira.

Domanda finale: cosa farà concretamente, adesso, l’Anaao, contro questi ennesimi furti, che tolgono a chi ha pagato, per foraggiare chi non ha mai pagato tasse e contributi pensionistici  o li ha pagate in modo discontinuo?

“Lenin” – 27/10/23, ore 16:00

Attenzione! “Bozza” Legge di Bilancio 2024 aggiornata al 23/10/23 e intero Art. 26 estratto dal testo

ART. 26. (Modifiche alla determinazione del valore della pensione in caso di accesso alla pensione di vecchiaia di cui all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201)

1. All’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 7, ovunque ricorrano, le parole: «a 1,5 volte», sono sostituite dalle seguenti: «all’importo»;

b) al comma 11, ovunque ricorrano, le parole: «a 2,8 volte», sono sostituite dalle seguenti: «a 3,3 volte».

Nella Sezione «Documenti» di questo sito abbiamo pubblicato il testo integrale della “Bozza” (aggiornata al 23/10/23)  del testo della Legge di Bilancio 2024

ATTENZIONE ATTENZIONE!!!

Aggiornamento ricorso iscritto al n. 31934 CORTE dei CONTI di VENEZIA (depositato il 05/08/2023 – contro la mancata/parziale rivalutazione delle pensioni (Legge di Bilancio 2023 L. 197/2022 del 29.12.22, commi 309-310).

L’UDIENZA di DISCUSSIONE È FISSATA per il 08 GENNAIO 2024 alle ore 12:00

Legge di bilancio 2024: nuova patrimoniale sulle pensioni medio-alte

di Michele Poerio, 22/10/2023

Nell’elaborazione in corso della legge di bilancio 2024 si vocifera di una rimodulazione, per il 2024, del meccanismo di perequazione delle pensioni in atto all’inflazione oggi in vigore ( che si muove, secondo i dati ISTAT, in un range tra il 5,5 e 6% provvisorio nel 2023), che assicurerebbe la piena rivalutazione (100%) solo ai trattamenti fino a 4 volte il minimo INPS, con un incremento dall’85% al 90% per gli assegni da 4 a 5 volte il minimo, mentre la perequazione dei trattamenti oltre 10 volte il minimo sarebbe ulteriormente abbattuta (rispetto al 32% della legge 197/2022) sotto il 30% o addirittura azzerata.

Poiché al male non c’è mai limite ragionevole, occorre chiarire subito alcune verità… continua a leggere ⇒ StartMag_22.10.23_Legge di bilancio 2024- nuova patrimoniale sulle pensioni medio-alte

QUALE RIVALUTAZIONE per le NOSTRE PENSIONI?

I giornali di oggi (17/07/23) sono pieni di notizie e di tabelline sui diversi aspetti della legge di bilancio 2023, presentata ieri dal governo.

A Noi, già pensionati, interessa soprattutto di conoscere l’entità della rivalutazione 2024 delle nostre pensioni in essere. Ebbene, su questa questioncella, gli articoli degli 8 giornali da Noi letti riportano notizie difformi tra loro.

Si va da una TABELLA ANALITICA di QN (Quotidiano Nazionale) a NOTIZIE GENERICHE e CONFUSE.

Per questo ci rifacciamo qui all’articolo di Marco Rogari (Il Sole, 17/11/23, pag.5) che scrive testualmente: “…viene RIMODULATO il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione attualmente in vigore, che :

  • assicurerà RIVALUTAZIONE PIENA (100%) ai trattamenti fino a 4 volte il minimo INPS (2.101,52 euro);
  • farà salire dall’85 al 90% quelle tra 4 e 5 volte il minimo INPS ( 2.102 – 2.626,69);
  • vedrà scendere ulteriormente (sotto il 30%) la perequazione dei trattamenti superiori a 10 volte il minimo INPS (5.253,8)”

Sulla base dell’attuale schema invece scatterà, con il decreto fiscale approvato ieri, l’anticipo (dal 1° gennaio 2024 al 1° Novembre 2023) del conguaglio dell’indicizzazione 2022: lo 0,8% necessario per recuperare l’inflazione effettiva 2022 (8,1% e non 7,3%).

PRIME CONSIDERAZIONI APS-LEONIDA

Siamo troppo scafati per pensare che le norme attuali della legge di bilancio resteranno invariate durante i passaggi parlamentari, nonostante la maggioranza schiacciante del governo Meloni.

Qualche mal di pancia c’è, anche nel governo… anche se il messaggio di ieri è stato “. ..non saranno presentati emendamenti governativi…(!).

  1. Oggi possiamo ribadire che le NOSTRE AZIONI LEGALI 2023 contro i TAGLI RIVALUTATIVI SONO STATE GIUSTE e DOVEROSE….
  2. Solo il TESTO del DDL in Gazzetta Ufficiale ci dirà esattamente quanto sarà l’ulteriore taglio: dal 32% del 2023 al …28-20% del 2024?
  3. Ci saranno ipotesi di tagli anche per il 2025?

Comunque sia, ANCORA UNA VOLTA I PENSIONATI della DIRIGENZA PUBBLICA e PRIVATA continuano ad essere il BANCOMAT di QUESTO PAESE.

Su di loro TASSE OBBLIGATE e TAGLI PERMANENTI ALLE PENSIONI IN ESSERE (effetto inflattivo…).

La Meloni non ha speso, ieri, una parola per Noi pensionati, ancora una volta taglieggiati. Larga parte del Parlamento pensa che:

“SIAMO NOI i RESPONSABILI dei BUCHI PENSIONISTICI …..”

Dicono, pensano, agendo di conseguenza.

Invece NOI SIAMO QUELLI che GARANTISCONO IL WELFARE di FIGLI e NIPOTI e gli UNICI ad  ESSERSI PAGATI (in decenni di lavoro) gli ASSEGNI PENSIONISTICI, oggi via via taglieggiati e quindi calanti.

A cura di Stefano Biasioli, 17/10/2023 ore 10:34