Tavola Rotonda sulle Pensioni. Verona 20.10.18

È stato un successo la TAVOLA ROTONDA SULLE PENSIONI, organizzata dall’APS-LEONIDA, sabato 20/10/2018, a Verona.

La Sala Convegni dell’Unicredit (Via Garibaldi, 2 – Verona) si è infatti riempita, un po’ alla volta, fino a raggiungere la ragguardevole cifra di 189 presenti. A tutti, è stata distribuita una cartellina con prezioso materiale informativo relativo al tema, tra cui i testi significativi del Dr Giuliano Cazzola (Un regime pensionistico speciale e punitivo), del Dr. Pietro Gonella (Dati conoscitivi macroeconomici dell’INPS), della Dottoressa Antonella Mundo (Memoria sul PDL Camera 1071 e sui PdL collegati) e del Dr. Stefano Biasioli (I nuovi ebrei).

Coordinata dal giornalista economico Antonio Quaglio, la tavola rotonda è iniziata puntualmente alle 10,30.

Dopo il “benvenuto ai presenti” – dato dal Presidente dell’APS Leonida, Dr. Roberto Mencarelliche ha ricordato– “APS-LEONIDA fa parte integrante del Forum Pensionati d’Italia, di cui vedete il logo sul manifesto della Tavola Rotonda. Il Forum è rappresentato qui dal Prof. Michele Poerio, Presidente del Forum stesso, che svolgerà la sua relazione alla fine della giornata…. Del Forum si parla altresì nelle slides di questa Tavola Rotonda, slides che verranno inviate – a richiesta – ai partecipanti alla giornata odierna”, la parola è passata al Prof. Alessandro MAZZUCCO (già Rettore dell’Università di Verona ed attuale Presidente della Fondazione Cariverona) che ha ribadito alcuni concetti, familiari per chi lo conosce…. CONTINUA A LEGGERE

A proposito di “Pensioni d’oro” e “Pensioni affini”

Articolo di Stefano Biasioli

Nell’Italia del governo gialloverde non ci sono certezze.

Sui vaccini, sulla TAV, sulla TAP, sul tunnel del Brennero, sul destino del ponte di Genova, sul numero chiuso-aperto in Medicina, sugli effetti (attivi e passivi) della manovra inviata in Europa. Il Comunicato stampa di Palazzo Chigi chiarisce poco o nulla, soprattutto in tema di “pensioni d’oro”.

Di questo vogliamo scrivere. Abbiamo letto e riletto, tra ieri e oggi, decine di articoli dedicati al taglio delle pensioni d’oro.

Una cosa è certa. Che Mattarella ha messo uno stop all’inserimento del PDL 1071 all’interno dell’attuale manovra economica. E , allora, cosa succede dei tagli alle pensioni già in essere? …continua a leggere

I nuovi ebrei…

Non voglio offendere nessuno e tantomeno la comunità ebraica in Italia. Ma lasciatemi fare alcune considerazioni.

Sono nato nel lontano Dicembre del 1942 e perciò non ho vissuto direttamente la dolorosa vicenda degli ebrei europei ed italiani, durante il nazifascismo. Le letture storiche, la narrazione di conoscenti ebrei e la visita al mausoleo di Gerusalemme (Yed Vashem) mi hanno fatto capire il “martirio” del “popolo eletto” durante il ventesimo secolo.

Un martirio nato dallo schifoso “concetto” che gli ebrei fossero una razza impura, che non doveva contaminare la  purezza della razza ariana. Una razza impura da  trattare così: in un primo momento, da additare  al disprezzo della razza pura ( contrassegnando gli ebrei con la stella di Davide) e , poi, da eliminare sistematicamente.

Così è accaduto agli ebrei nordici, dapprima, e poi anche agli ebrei italiani.

Erano i reietti: da additare all’odio, da evitare, da cacciare, da eliminare.

Settanta anni dopo la politica italiana ha identificato una nuova “razza” da indicare al disprezzo e all’odio di una parte della popolazione italica. Dal 2008 in poi i NOSTRI POLITICI ( i nostri governanti di turno) se la sono presa con i “PENSIONATI RICCHI”, additati come responsabili del presunto sfascio pensionistico INPS e quindi responsabili della precaria situazione dei bilanci pubblici.

Da allora, si è fatto montare un generale “malessere” contro i titolari di pensioni superiori a 6 volte il minimo INPS, additandoli al ludibrio incessante nelle più popolari trasmissioni televisive e colpendoli con prolungati contributi di solidarietà (per i titolari di pensioni over 90.000 euro lordi/anno) e mancate/modeste rivalutazioni pensionistiche (per  i pensionati con pensioni superiori a 5-6 volte il minimo INPS).

Un dileggio continuo, avallato da una serie di sentenze della Corte Costituzionale e diventato tema della campagna elettorale dei 5S.

Dal 4 marzo 2018 il “DARE ADDOSSO AI PENSIONATI D’ORO” è diventato un tormentone infinito e quotidiano. Con un Vice-Premier (nullafacente nella vita personale) che li ha definiti “PARASSITI” e con la presentazione del DDL (prima) e PDL (ora) 1071 che vuole massacrare le pensioni over 90.000/80.000 (le cifre ballano) euro lordi/anno con TAGLI RETROATTIVI elaborati “alla membro di segugio”, sulla base di parametri

 

fasulli inventati da “menti insane” e con motivazioni ripetutamente smentite dai tecnici pensionistici di varia estrazione e financo dal settore statistico dell’INPS.

Tant’è. Le vicende finanziarie dell’Italia 2018 sarebbero dovute alle pensioni “d’oro”, considerate regalie non legate ai contributi versati.

         Si è così identificata una prima categoria di EBREI PENSIONISTICI, da marchiare con la stella gialla del disprezzo collettivo: no, non si tratta dei milioni di evasori fiscali ma dei pensionati con pensioni nette dai 4500 euro/mese in su. Sono loro da additare alla gogna, sono loro da massacrare. Quanti sono ? Da 75.000 a 100.000 , secondo vari conteggi (Brambilla, Cazzola, Boeri ). Con i soldi sottratti a costoro si vorrebbe (Di Maio e C.) finanziare il reddito di cittadinanza …ma. Ma 150 o 300 milioni di euro non coprono una spesa di 4-8-10 miliardi, spesa variabile sulla base del numero dei “poveri” da aiutare, con i soldi altrui.

PENSIONATI “EBREI “da colpire ad ogni costo. “LO VUOLE IL POPOLO”……” E’ LA MANOVRA DEL POPOLO !”.

Già sentita…..” LO VUOLE DIO….!”.

Ma c’è bisogno di rapinare “ai pensionati ricchi” piu’ denaro. Ed ecco che ieri (14/10/18) lo Sceriffo di Napoli (Di Maio) passa all’idea di mettere mano anche alle pensioni dai 3500 euro in su ( superiori a 6 volte il minimo INPS).  Colpendo così non più solo 100.000 pensionati ma alcune centinaia di migliaia di pensionati (da 350.000 a 500.000).

Sono, costoro, i “PENSIONATI EBREI di seconda generazione”. Anche da costoro, “oro alla Patria”… per fare regalie a centinaia di migliaia di italiani, poveri “veri” o “falsi” che siano.

Sia chiara una cosa.

         A DI MAIO ed a SALVINI diciamo chiaramente che questi “pensionati ebrei” li aspettano al varco.Della Corte Costituzionale, prima, e delle PROSSIME ELEZIONI, poi. Perché, questi “pensionati ebrei” non se ne staranno con le mani in mano, senza reagire nei confronti di chi (MASANIELLO di TURNO) pensa che, a chi ha vinto le elezioni, tutto sia concesso. A partire dalla violazione delle regole costituzionali e del vivere civile !

 

Stefano Biasioli

ATTENZIONE ATTENZIONE !!!

… CI HANNO HACKERATA LA E-MAIL DI LIBERO !!!

VI INFORMIAMO CHE 2 GIORNI FA GLI HACKER SONO ENTRATI NELLA NOSTRA E-MAIL (leonidapensioni@libero.it) INTERFERENDO CON LA NOSTRA POSTA ELETTRONICA.

PERTANTO:

 

  1. SE RICEVETE “AVVISI STRANI” NON RISPONDETE E CANCELLATE LA E-MAIL METTENDOLA PRIMA NELLA “SPAM”;
  2. SE VOLETE CONTATTARCI USATE D’ORA IN POI UNA DI QUESTE E-MAIL: info@aps-leonida.com

pensioni@aps-leonida.com

 leonidapensioni@gmail.com

la Segreteria

Azione Leonida contro gli EFFETTI PERVERSI DEL DDL 1071 CHE TAGLIEGGERA’ LE NOSTRE PENSIONI

A Tutti gli interessati… ossia, ai pensionati che saranno colpiti dal DDL 1071

Ricordiamo a Tutti costoro, che il DDL 1071 (relatori R. Molinari e F. D’Uva più tanti altri) sta proseguendo il suo iter ed è ora alla Commissione Lavoro della Camera.

Il testo attuale (peraltro pieno di strafalcioni e di incongruità, che testimoniano la superficialità di questo esecutivo sul tema pensionistico… !) prevede che SIANO PENALIZZATI i pensionati attuali che rientrino in tutte e 3 le tipologie sotto citate:

  1. 90.000euro/lordi di pensione/anno;
  2. 4.500euro/netti di pensione/mese;
  3. Età del pensionamento: inferiore ai 65 anni (se pensionati prima dell’01/01/2013) o inferiore ai 66 anni (se “ritirati” successivamente a tale data).

QUINDI applicazione retroattiva (fino al 1996 ?), ai pensionati attuali, dei criteri peggiorativi del DDL; per i nuovi pensionati, invece, le penalizzazioni partiranno dal 01.01.2019.

ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA, varata la legge , la dovremo impugnare.

Deve essere chiaro a Tutti i pensionati (over 90.000 e infra 90.000) che l’approvazione di una siffatta legge, con chiaro effetto retroattivo, mette le pensioni di Tutti in grave pericolo, perché, con la necessità attuale di reperire enormi risorse da ogni dove, è evidente che l’effetto retroattivo POTRA’ POI COLPIRE ANCHE LE FASCE PENSIONISTICHE DI VALORE INFERIORE A QUELLE CITATE.

Per questo abbiamo inviato una indagine per cercare di quantificare il numero dei potenziali ricorrenti contro il DDL 1071, una volta convertito in legge.

Per questo Vi alleghiamo il nuovo modulo di pre-adesione contro il DDL 1071 e Vi invitiamo a restituircelo/inviarcelo entro il 15 di ottobre 2018 (prima della data della nostra Tavola Rotonda Pensionistica di Verona del 20.10.18) per comunicare in quella sede il numero totale dei possibili  aderenti alla prossima obbligatoria azione legale, che avrà il chiaro obiettivo di fare dichiarare l’incostituzionalità di questa nuova legge.

Per ulteriore chiarezza, gli aderenti prioritari alla nuova azione legale dovranno essere i pensionati che rientrano nelle 3 fattispecie sopra descritte.

Modulo da SCARICARE-COMPILARE-RESTITUIRE

Il nostro commento alle prime notizie sul DEF

Noi pensionati prendiamo atto che:

– Si tratta di una manovra in deficit per il 90% della cifra totale…
– Non si finanziano i contratti pubblici
– Non si finanzia in modo adeguato la sanità
– Non si vara un piano Marshall per mettere in sicurezza ponti, scuole, ospedali…
Si premiano i nullafacienti… enza porre condizioni immediate di lavoro, almeno sociale, in cambio del bonus…
Si premiano gli evasori con una nuova sanatoria e con regalie pensionistiche
Si bastonano i pensionati che hanno versato fior di contributi e di tasse per lunghissimi decenni e si premiano gli evasori dando loro un reddito di cittadinanza.

Il debito aumenterà e il PIL non aumenterà in modo significativo….si accettano scommesse.

Una cosa è certa…… Tutti sono capaci di fare una manovra economica a debito. Per farla, non c’ era bisogno di Di Maio o di Salvini…… .

Complimenti vivissimi….

Lenin

 

L’ultima di Treu: “Reddito di cittadinanza a tutti, italiani ed immigrati”…!!!!!

Sentito oggi dalla radio del Sole 24 Ore alle ore 14:00

Il Prof. Tiziano Treu, Presidente del CNEL, oggi ha dichiarato che il reddito di cittadinanza – per non essere incostituzionale – va garantito a tutte le persone presenti in Italia, ossia non solo ai cittadini italiani residenti ma anche a tutti i soggetti presenti in Italia, residenti o no che siano.

Questo abbiamo sentito con le nostre orecchie (dalla radio del Sole 24 Ore).

Ovviamente ci auguriamo che la notizia non sia vera. Se lo fosse, poiché i denari del DEF non bastano per il reddito “di cittadinanza” ai cittadini italiani in povertà, quanti denari sarebbero necessari per dare lo stesso reddito anche ai circa 600.000 immigrati non residenti?

Già il DDL 1071 si propone di tartassare i pensionati “più o meno ricchi” per recuperare 300 Mln da usare per l’integrazione pensionistica a 780euro. Ma i 300 Mln sono largamente insufficienti (perché il costo reale oscilla da 1,2 MLD a 6 MLD a seconda del numero dei soggetti coinvolti).

Adesso Treu chiede di fatto un ulteriore sfondamento del debito pubblico. Noi diciamo invece che la Sua idea è FOLLE e che, se passasse, dovrebbe essere finanziata con l’azzeramento dei vitalizi parlamentari, incluso il Suo!

Lenin

DDL nr. 1071 – Le modifiche principali della nuova versione

Ai Lettori. Abbiamo comparato la relazione illustrativa al DDL il testo del DDL nr. 1071 presentati alla Camera dei Deputati il 18.09.18, con quelli presentati il 06.08.18.

Differenze fondamentali tra il testo iniziale (del DDL 1071) datato 6 agosto – rispetto alla proposta di legge del 18 settembre 2018.

  1. La soglia colpita parte dai 90.000 euro lordi annui e non dagli 80.000; in altri termini dai trattamenti pensionistici superiori ai 4.500euro/netti/mensili (in precedenza dai trattamenti superiori ai 4.000euro/netti/mensili. In ogni caso è fatto salvaguardia dei 4.500euro/netti/mensili (Art. 4).
  2. L’Art. 5 è nuovo e riguarda le pensioni dei sindacalisti.
  3. Il vecchio Art. 5 è diventato l’Art. 6.

A cura di APS-Leonida 20.09.18

(i dettagli delle differenze sono nella sezione “DOCUMENTI” 19.09.18)

DDL nr 1071 – TAGLIO DELLE c.d. “PENSIONI D’ORO”; Assistenza/Previdenza

di Pietro Gonella

1)   È necessario innanzitutto fare una premessa: chiarire la differenza tra “Previdenza” e “Assistenza”.

Il primo termine “Previdenza” si riferisce semanticamente all’ambito/al settore in cui la posizione di chi è titolare di “versamenti contributivi” validi per legge (effettivi, in quanto effettuati in costanza di attività lavorativa, e figurativi, in quanto riconosciuti/ricoperti dalla Stato per maternità, per servizio militare, per prepensionamenti per crisi aziendali o per altre cause) dà diritto ad un trattamento pensionistico.

Il secondo termine “Assistenza” si riferisce semanticamente all’ambito/al settore in cui la posizione di persone/soggetti versanti in condizioni di indigenza e/o necessità sociale dà titolo, in quanto cittadini, ad essere aiutati dalla Stato organizzazione attraverso la fiscalità generale. Si tratta, è bene sottolinearlo, di persone/soggetti che non hanno versato alcun contributo o hanno versato contributi in misura tale da avere diritto ad una prestazione previdenziale inferiore al trattamento minimo; in presenza di tale ultima fattispecie scatta l’intervento assistenziale qualificato come “integrazione al trattamento minimo” dell’assegno, integrazione a carico della fiscalità generale… → CONTINUA A LEGGERE_19.09.18