… articolo di Stefano Biasioli
Di Maio-Salvini & C. pensano di essere onnipotenti e onniscienti. Pensano che il “contratto” (contratto ? un vademecum contenente tutto e il contrario di tutto) abbia un peso identico alle Tavole della Legge, date da Dio a Mosè.
Pensano – come RENZI QUALCHE ANNO FA – che il consenso elettorale duri in eterno o almeno altri 4 anni e mezzo. Pensano di soddisfare “le voglie della plebe che li ha votati” con una serie di regalie, di mance e mancette date a man bassa ad una serie di soggetti che o non hanno mai lavorato (come di Maio) o hanno lavorato poco (come Salvini), recuperando le risorse necessarie nel modo più bieco.
Ossia AUMENTANDO il DEBITO PUBBLICO, TAGLIEGGIANDO “alla membro di segugio” le GIUSTE PENSIONI DORATE dei DIPENDENTI PUBBLICI, TASSANDO le AUTO VECCHIE o POTENTI, in nome di una falsa ecologia.
No TAV, NO TAP, NO PEDEMONTANA, NO AUTONOMIA al LOMBARDO-VENETO…..ovvero NO AI LAVORI PUBBLICI, che potrebbero funzionare anche negli anni 2000 come hanno funzionato nel secolo scorso con il Piano Marshall e con il Piano Fanfani.
Con la storia dell’ennesima valutazione sui costi-benefici, Toninelli e i suoi amici puntano alla “decrescita felice”. Ma nessuna decrescita può essere felice. Infatti la distribuzione di denari “ai miseri” significa o aumento del debito pubblico (che pagheranno i nostri figli !) o esproprio a danno di tanti altri italiani, partendo dai pensionati, facilmente colpibili.
Il governo-giallo verde (Di Maio, Fico, Tondelli & C, in testa) pensa che la tagliola imposta ai pensionati sia senza conseguenze. Pensa che si possano derubare i pensionati, senza che questi reagiscano. Pensa che la Consulta consenta anche a loro quello che ha consentito a Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.
Si dimenticano – i 5S – che tagliando le pensioni over 90.000 euro lordi/anno- metteranno le mani in tasca anche ai Magistrati……
Non ci meravigliamo dei “pensieri” e delle scelte dei 5 S. Si tratta di un coacervo di soggetti che non sa cosa voglia dire: lavoro onesto, impegno, professionalità, dovere. Che non sa cosa voglia dire “mantenere la parola data”.
La pensione di ogni professionista – pubblico e privato – e di ogni lavoratore “in regola” è legata alla storia lavorativa di ciascuno, ai contributi versati (sia con le regole retributive che con quelle retributive) per almeno 4 decenni, alla carriera fatta , alle responsabilità assunte, alla scelta della tipologia del lavoro (pubblico o autonomo).
Dal dopoguerra in poi, le regole pensionistiche sono state varate per legge, con scelte parlamentari giuste o sbagliate. Comunque sia, OGNI PENSIONATO ATTUALE HA VERSATO I CONTRIBUTI PER LA SUA PENSIONE SULLA BASE di REGOLE CERTE, sulla base di un “patto generazionale”.
Questo patto è stato cambiato almeno 20 volte, finora.
Ma, con i 5 stelle, IL PATTO NON VIENE SOLO STRAVOLTO, MA VIENE DISTRUTTO, INCIDENDO PESANTEMENTE IN MODO RETROATTIVO SU PENSIONI CONSOLIDATE e SULLE MODALITÀ di VITA dei PENSIONATI.
Ipotizzare tagli del 40% per le pensioni over 90.000 euro lordi/anno significa RUBARE AI PENSIONATI circa 1.333 euro lordi/mese (come minimo), intaccando il loro ruolo di tutela del welfare familiare (figli e nipoti).
Significa IGNORARE che NEL DECENNIO PRECEDENTE PESANTI TAGLI SONO GIÀ STATI FATTI, con il consenso (faticoso e arzigogolato) della Consulta.
Significa VIOLARE I DIRITTI ACQUISITI e TOGLIERE LA CERTEZZA della GIUSTA PENSIONE NON SOLO ai “PENSIONATI D’ORO” MA ANCHE A TUTTI I PENSIONATI.
Infatti, l’arbitrio è arbitrio. Violati i patti una volta, potranno essere violati di nuovo, anche per pensionati con pensioni lievemente superiori al limite dei 1520-1560 euro (3 volte il minimo INPS).
Infatti è più facile massacrare i pensionati che combattere seriamente l’evasione fiscale, che usare l’arma delle tasse sui redditi identici (da pensione o da lavoro) per coprire le necessità assistenziali della popolazione più fragile di questo paese.
Ma stiamo parlando delle vere emergenze assistenziali, non di quelle legate ai falsi invalidi, al lavoro in nero, alla disoccupazione voluta, agli immigrati per motivi economici !
NON CI MERAVIGLIAMO dei 5S.
Da Grillo in giù, sono cresciuti con il populismo nella zucca, con la presunzione nel cuore e con la voglia di mettere le mani in tasca agli ALTRI.
CI MERAVIGLIAMO INVECE di SALVINI !
Ha preso voti dal centrodestra e, ora, consente una smaccata deriva populistica, pauperistica e masaniellana ai SUOI COMPAGNI di SVENTURA.
CI MERAVIGLIAMO di SALVINI e gli ricordiamo il tragico percorso di Renzi. Non siamo così cattivi da ricordargli quello di chi guidava le camice nere, partendo da un pensiero socialista.
DAI TAGLI AI PENSIONATI, SALVINI AVRÀ UN DANNO ENORME. Perderà qualche milione di voti (almeno 1,5 milioni) nel solo Nord, alle prossime europee.
Si accettano scommesse. I GILET GIALLI NON CI SONO SOLO IN FRANCIA. Chi scrive li aveva già preparati 2 mesi fa, ben prima di quelli francesi.
Qualcuno li vuole vedere, fuori dai futuri seggi elettorali?
Diamo tempo al tempo….