I DATI SUL COVID-19 BALLANO… 11 marzo 2020

NON SO QUANTI SE NE SIANO ACCORTI, MA…..  i dati relativi a questa maledetta infezione dovuta al COVID 19 ballano.

Capita da alcuni giorni che i dati ufficiali del Ministero Salute o dell’ISTITUTO SUPERIORE di SANITÀ siano diversi da quelli diffusi ufficialmente da Zaia e C.

Oggi è successo nuovamente, sui dati del 10/03/20.

Secondo i saloni centrali, le infezioni venete – alla data del 10/03/20, ore 18:00 – erano 856.

Invece i giornali veneti di oggi dicono che erano 913.

Ciò ovviamente modifica il totale nazionale degli infettati, che salirebbe infatti dall’ufficiale 10.149 al “nostro” 10.206.

Ci si chiede : ” …quanti altri dati regionali saranno/sono errati” ?

Comunque sia, valutando l’andamento dei dati veneti, che allego, si osserva un progressivo aumento dei guariti e una progressiva riduzione della percentuale quotidiana di crescita dell’infezione.

Un piccolo segnale di speranza?

TERQUE, QUATERQUE, TESTICULIS TACTIS….

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)

TABELLA COVID-19 in VENETO 11.3.20

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GENTE di ALTRA TEMPRA

di Stefano Biasioli – mercoledì 11 marzo 2020

Mi sono chiesto, da giorni, come si sarebbero comportati, in presenza del COVID-19, alcuni personaggi che non ci sono più, purtroppo.

GIOVANNI XXIII, non avrebbe di certo chiuso le Chiese, ma avrebbe invocato, quotidianamente e pubblicamente, la Vergine Maria e i Santi, per una protezione contro questa piaga virale.

Nei secoli passati, le pestilenze venivano combattute anche con le energie positive, spirituali, generate dal richiamo alla fede, alle pratiche religiose, alla lotta individuale contro i pericoli.

Si invocavano Dio, la Madonna e i Santi : in particolare San Rocco, patrono contro le pestilenze, a partire da quelle nel Lombardo-Veneto  (Gemona, Venezia, Brescia), negli anni 1476-1479.

Pochi lo ricordano, in questi giorni. Tra questi, Marcello Veneziani (Libero, 10 marzo, pag.14), un vescovo francese (Pascal Roland), l’Abate di San Zeno di Verona (monsignor Gianni Ballarini).

Ma non il Papa attuale, che se ne sta rinchiuso in Vaticano.

Giovanni XXIII ha fatto cadere il muro di Berlino. Il Papa attuale ha solo creato confusione, con il suo populismo anti-frontiere e con la sua prassi, ben lontana da quella della “chiesa, una, santa, cattolica, romana”. Per questo, invito a leggere il volumetto scritto dal Cardinale Robert Sarah (Dal profondo del nostro cuore), un Cardinale che viene dall’Africa e non dai palazzi romani.

SANDRO PERTINI, Francesco Cossiga, Bettino Craxi

Un presidente dal passato “inquieto” ma decisionista. Un altro presidente, sopravvissuto alle brigate rosse e a Gladio. Infine Bettino, “cazzuto” per Sigonella ma poi distrutto (!?) dalla frenesia di quelli di mani pulite.

Tutti costoro, avrebbero affrontato il COVID-19, dando carta bianca a UN COMPETENTE, trasformandolo in COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA.

Avrebbero scelto, insomma, uno comeGUIDO BERTOLASO, medico infettivologo, esperto in catastrofi.

L’ATTUALE PRESIDENTE della REPUBBLICA, cosa farà ?

Resterà inerte come papa Francesco o SI BATTERÀ PERCHÉ QUESTO GOVERNO PASTICCIONE SI AFFIDI TOTALMENTE A GUIDO BERTOLASO ?

Ah, saperlo ! Intanto “i buoi sono usciti dalla stalla”…..Ma si può ancora mettere una pezza a questa catastrofe sanitaria, chiamando al capezzale le persone giuste.

NB) Passata la buriana, Qualcuno si renderà conto che il modello del SSN (datato 1978) è VECCHIO ????

COVID-19 ALCUNE RIFLESSIONI

di Stefano Biasioli – martedì 10 marzo 2020

Abbiamo fatto il liceo classico e siamo medici. Abbiamo  fatto parecchi lavori scientifici e abbiamo quindi dovuto elaborare alcune statistiche delle casistiche raccolte. Ma non siamo statistici di professione. Comunque sia, ci siamo dilettati a fare alcuni calcoli sul COVID 19, in Italia e in Veneto.

PREMESSA

Poiché siamo in Italia, non c’è certezza dei dati. Ad esempio, Borrelli – 09/03/20, ore 18 – diceva  che in Veneto i casi positivi erano 744 mentre per Zaia erano 771.

Noi, i conti, li abbiamo fatti sui dati di Zaia.  771 positivi, 221 ricoverati- di cui 61 in rianimazione- 21 deceduti, 529 a domicilio.

 RISULTATI

In Veneto, sono stati effettuati 16.041 tamponi, con una positività del 4,8%.

I soggetti in terapia intensiva (T.I.) sono il 7,91% dei positivi e lo 0,38% dei testati (dei sottoposti a tampone).

L’aumento % medio dei positivi (ultimi 3 gg) è del 15% giornaliero.

Se questo andamento si confermasse, in Veneto, tra 6 gg si raggiungerebbe il valore massimo dei soggetti positivi : circa 1.466 positivi, su una popolazione veneta di 4,9 milioni di abitanti.

In altri termini, se la positività dei tamponi è pari al 4,8% su 16.041 tamponi e se l’aumento percentuale dei positivi è pari al 15% giornaliero,

l’equazione 16.041: 4.900.000 = 4,8: x  da come risultato 1.466.

Tetto teorico massimo di veneti infettati, raggiungibile in 6 gg (1466-771=695 soggetti in più); (+ 90% : +15% = 6 giorni).

Se questi conti fossero corretti (ma la teoria confermerà la prassi o no ?) in Veneto il PICCO della virosi avverrebbe Domenica 15 Marzo 2020.

Sarà cosi ?

CONSIDERAZIONI FINALI

Se i dati fossero corretti, se il comportamento dei veneti fosse “corretto”, se in virus in Veneto fosse danneggiato dalle nostre abitudini alimentari (quelle che Toscani ha voluto mettere alla berlina) e dalla nostra efficienza sanitaria-ivi incluso il decisionismo di Zaia, allora ci aspetterebbero solo pochi giorni per arrivare al picco di infettati e poi tornerebbe, un po’ alla volta, il sereno.

Sarà così ?

Lo vedremo. Mi piacerebbe che i nostri vescovi – invece di usare le chiese come se fossero “stadi chiusi”- facessero tridui contro questa pestilenza e chiedessero l’intercessione della Madonna. Come si è sempre usato fare nei secoli dei secoli, in Veneto e non solo in Veneto.

Ma, si sa, oggi la religione è marginale, anche tra i preti.

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario APS-Leonida
Past President CIMO

COVID-19

Il Covid-19 ha fatto gioire il presidente Inps, Tridico e fatto piangere la consorteria dei ladri e degli zingari.
Perché?
Perché muoiono tanti pensionati.
E perché con la gente in casa si riducono i furti.
Anche i ladri chiederanno la cassa di integrazione?
” Lenin”

ESSERE LEONIDA NEL MARZO 2020

Cari Associati, troverete sotto a queste considerazioni alcune  riflessioni di Stefano sulla vicenda del COVID-19.

Siamo evidentemente una categoria a rischio, non tanto per colpa del COVID-19 quanto per la diffusa imbecillità dei nostri politicanti. Infatti:

  1. Siamo pensionati;
  2. Siamo Over-65 e molti di Noi sono Over-80;
  3. Siamo nonni e padri di ragazzetti che non possono andare a scuola;
  4. Il governo oggi ci ha diffidati ad uscire dalle nostre case;
  5. I 5Stelle l’altro ieri ci hanno detto che non dovrebbe esserci più permesso di votare;
  6. I conti dell’INPS dicono che noi abbiamo regalato allo stato 51,524 MLD di tasse nel 2018;
  7. quelli di Noi che hanno anche una pensione ENPAM hanno regalato all’ENPAM stesso circa 160 min di euro nello stesso anno, con poco riscontro sull’aumento della pensione individuale.
  8. Infine, come è stra-noto, siamo e saremo taglieggiati dalla legge 145/2018.

Ci fermiamo qui, ma questi sono almeno 8 buoni motivi per continuare ad essere iscritti alla Nostra APS-Leonida, anche per l’anno 2020.

Con gioia Vi diciamo che, ad oggi, ben 154 di Voi hanno già rinnovato l’iscrizione alla Nostra Associazione.

Ci auguriamo che questa scelta venga confermata anche da altre centinaia di Voi!

Un abbraccio aTutti, a 2 metri di distanza !!!!

Roberto Mencarelli e Stefano Biasioli

CORONAVIRUS: ITALIA, ITALIANI

Articolo di Stefano Biasioli – mercoledì 4 marzo 2020

 Ne ho abbastanza. Ne ho abbastanza di numeri, di comparsate televisive da parte di politici, tecnici, presunti tecnici. Ne ho abbastanza di gente incompetente (almeno nel 75% dei casi) che parla di una nuova influenza di cui sappiamo poco o nulla. Ne sapremo di piu’, tra mesi, quando questa “peste moderna” sarà passata. Peste moderna ? Sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli oltre 3500 morti (alcuni dicono 5000) prodotti dall’asiatica; sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli incubi indotti dall’HIV, anche nei soggetti sessualmente “consapevoli”, e di quelli prodotti dalla SARS e dalla peste suina.

Ma adesso si sta esagerando. Sono medico, ma non sono virologo e non mi hanno mai appassionato le malattie infettive anche se ( essendo nefrologo) in tutta la mia vita professionale ho avuto a che fare con Epatite B e C, con pazienti immunodepressi (trapiantati e non) e con pazienti massacrati dalla sindrome nefrosica.

Mi fido del noto virologo padovano che, da almeno un mese, sostiene che il Coronavirus-19 era tra Noi almeno da Novembre/Dicembre 2019  e che ci sono già 2 varianti del coronavirus attuale (COVID 19). Concordo sul fatto che il vaccino arriverà a patologia scomparsa, forse non prima dell’autunno 2021.

Concordo con i consigli sanitari diffusi, ogni ora. Sono quelli di una normale igiene e quelli legati ad alcune abitudini “civili”, spesso desuete.

Ho apprezzato ed apprezzo il decisionismo di Zaia e Fontana, non posso esimermi dall’osservare che il  governo nazionale ne ha combinato di cotte e di crude, spargendo il panico tra i “vecchietti ed i vecchi”, addirittura colpevolizzati di esistere. I fatti sono pochi, le incertezze molte. Per questo, ricordo pochi numeri e faccio alcune domande, banali banali.

Dove sono i governanti che hanno tolto alla sanità italiana, in 10 anni, 37 miliardi di euro? Dove sono i politici che hanno portato la spesa sanitaria italiana dal 7,4% del PIL (anno 2009) al 6,3% del PIL (anno 2018), mentre in Francia e in Germania la spesa sanitaria è oggi superiore al 9% del PIL ?

Dove sono i politicanti che hanno ridotto il numero dei posti letto ospedalieri da circa 200.000 (anno 2010) a circa 160.000 (anno 2019), ossia da 3 posti letto per mille abitanti a 2,7 per mille abitanti? Chi ha fatto queste scelte, quando la UE aveva un valore medio di 3,7 posti per mille abitanti ?.

Chi ha deciso di ridurre i posti letto in terapia intensiva da 324/100.000 abitanti (2007) a 275/100.000 abitanti (anno 2013)…ossia ad un numero di posti letto intensivi pari al 44% circa di quelli della Germania?

Chi ha fatto il sordo nei confronti dei medici sindacalisti (tra i quali il Sottoscritto), che – durante le trattative del CCNL 2002-2003- hanno, inascoltati, urlato che ci sarebbe stata, dopo 10-15 anni, una carenza di circa 10.000 medici e di un numero imprecisato di infermieri?

Adesso, non si pianga sul latte versato. Mancano posti letto nelle rianimazioni; soprattutto manca personale sanitario. Non secondo me, ma secondo il Prof. G. Bertolini del Mario Negri (studio Prosafe Margherita) se ogni medico deve seguire più di 4 posti letto intensivi, la mortalità aumenta dell’8%.

Ogni taglio economico alla sanità pari al -0,9% del PIL può causare un aumento importante della mortalità (+0,8%). Ad esempio, nel Sud d’Italia, nell’anno 2015, sarebbero morte 244 persone in meno, se fossero stati rispettati gli standards ospedalieri!

244 morti in meno. Il Covid, ad oggi, ha causato, INDIRETTAMENTE e NON DIRETTAMENTE, 55 decessi, in tutta Italia.

Ho un grande rispetto per i malati e per chi muore. Se non l’avessi non avrei fatto il medico e, soprattutto, non avrei scelto la specialità di nefrologia-emodialisi.

Ma occorre essere seri. Chi non credeva ai vaccini, ora taccia…! Chi pensava che investire in sanità fosse inutile, si vergogni. Chi ha gettato denari pubblici per scopi elettorali e di partito, verrà giudicato, un giorno.

Soprattutto dagli over 65….da quelli che, per Qualcuno, non dovrebbero aver diritto al voto. Mentre sono quelli che hanno tenuto in piedi, con il loro lavoro e con le loro tasse, il welfare italiano.

Sono quelli che, a scuole chiuse, badano ai nipoti e insegnano loro le regole del vivere civile. Regole, oggi, largamente desuete !

P.S.

Passato lo Tsunami del Coronavirus, qualcuno vorrà poi affrontare seriamente il problema dell’inquinamento da PFSAS-PSOA, ampiamente presente nel nostro Veneto?

O aspetteremo che questi “tossici” danneggino i nostri discendenti, compromettendone gli organi vitali?

Stefano Biasioli

Primario Nefrologo in pensione

Segretario APS-Leonida

Past President CIMO

SANITA’ 2020..statistiche.

PERCHÈ ?

Articolo di Stefano Biasioli –  domenica 1 marzo 2020

Siamo veramente ridotti male. Questo “nuovo” virus, non certo più pericoloso di quello della Sars o di quello responsabile dell’asiatica, ha messo a nudo la precarietà del sistema italia.

Giuste le prime misure, giusto aver invocato una quarantena per tutte le persone andate o tornate dalla Cina. Assurdo il clamore mediatico e la diffusione mediatica della paura.  Improvvido il comportamento del Governo, con continue incertezze sulle scelte operative. Non motivata l’eccessiva esposizione mediatica di Zaia e Fontana, che avrebbero dovuto limitarsi a brevi, secche e chiare dichiarazioni, senza partecipare a centinaia  di trasmissioni televisive.

Giusto dare i “consigli igienici” di prevenzione, assurda la chiusura prolungata delle scuole. Assurdo lo stravolgimento del campionato di calcio, con “partite si e partite no”. A Verona, nessun contagio ma il Chievo gioca e il Verona no.

Chiese chiuse e ristoranti aperti. Un esempio, a Vicenza- ieri sera – centinaia di persone a cena nei dintorni di Dueville e Povolaro. 4-6-8-10 per tavolo, a 70 cm uno dall’altro, per due ore. Baci e abbracci, vicini di posto, goccioline scambiate a gogo.

Chiese chiuse? Perché ? Perché l’ha chiesto la politica ? Ma non si poteva gestire lo spazio nei banchi? Chiese chiuse: perché ?

In altri tempi, il Papa avrebbe chiesto la protezione della Madonna sull’Italia e sul Mondo. Avrebbe fatto un triduo per invocare la cessazione della “peste o della pestilenza”, avrebbe pregato, assieme ai fedeli.

Ce lo racconta la storia della Chiesa e ce lo raccontano le vicende sanitarie di Venezia e della Serenissima.

E, invece no. Questo Papa – tanto ecologista e poco amante della teologia e della liturgia  – si è ben guardato di fare il Suo dovere: pregare insieme al suo gregge e fortificarlo, con la comunione.

E, invece, ha disperso il Suo gregge… per la Sua assenza. E il Patriarca è stato passivo…Una messa alla settimana, per tutto il Veneto……

Adesso, un’altra settimana di “ritiro casalingo”. Ma, quante mamme e nonni porteranno in questi giorni i loro pargoletti nei centri commerciali ?. E quanti bar e ristoranti saranno pieni ?

A risentirci

FARE CHIAREZZA SU PENSIONI , ASSISTENZA E PREVIDENZA

Per la settima volta, il Rapporto n° 7– redatto dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari previdenziali – ha confermato quanto CONFEDIR, APS-LEONIDA e FEDER.S.P.eV. sostengono da circa 15 anni. (Troverete il Rapporto integrale e le Tabelle da Noi elaborate nella Sez. “LEGGI & DECRETI” Assistenza e Previdenza_vers_INTEGRATA_20_2_2020

In questo articolo riassumiamo la sostanza dei problemi e le cifre reali relative al Bilancio INPS-2018.

La verità è che il BILANCIO PREVIDENZIALE PURO 2018 dell’INPS è IN ATTIVO (+ 35, 247 miliardi) e che il BILANCIO ASSISTENZIALE 2018 INPS costa allo STATO (ossia a tutti i contribuenti attivi) ben 116,466 miliardi di euro.

116,466 miliardi sono il 4,56% del PIL !!!

Non solo ma, in una Italia in cui solo il 49% della popolazione presenta la denuncia dei redditi e paga le tasse, ben 8.286.787 di cittadini ricevono una pensione assistenziale.

Ulteriore passo.

Nel 2018, il numero delle PENSIONI INPS (previdenziali + assistenziali) è stato di 22.785.711, perche’ i 16.004.503 pensionati ricevono, ciascuno, 1,43 pensioni a testa.

Un semplice calcolo porta cosi’ a dimostrare che il  51,78% dei pensionati INPS fruisce  solo di una PENSIONE ASSISTENZIALE, ossia di una pensione non legata a contributi versati.

QUESTA è l’ITALIA di OGGI : una Italia in cui il 49% delle gente non paga le tasse e in cui il 51,78% dei pensionati riceve una “pensione assistenziale”, regalata dagli altri cittadini/lavoratori/pensionati.

Non solo, ma mentre – dal 2008 al 2018 – la SPESA PREVIDENZIALE “PURA” E’ CRESCIUTA dell’1,4% ANNUO, invece la spesa ASSISTENZIALE “PURA” è CRESCIUTA del 4,3% ANNUO !

Ancora, il N° dei pensionati INPS 2018 (16.004.503) è il piu’ basso degli 22 anni mentre il rapporto tra lavoratori attivi/pensionati (1,45) è il miglior risultato degli ultimi 22 anni (valore ottimale 1,5..) e tenderà a crescere – nonostante il reddito di cittadinanza ! NdR- per progressiva scomparsa dei titolari di pensione da piu’ di 38 anni….

Ancora, POCHI RICORDANO CHE LA CPS (cassa pensione sanitari) è stata distrutta, creando l’INPDAP, per salvare altre casse pesantemente in rosso. Ebbene, ancor oggi, il Fondo dipendenti ex FF.SS, la Gestione Artigiani, la Gestione Coltivatori Diretti/Coloni/Mezzadri, continuano a essere in rosso….per oltre 10,4 miliardi/anno, che si aggiungono alla spesa previdenziale…!

Categorie protette da decenni. Una volta le proteggeva la DC, che da loro traeva milioni di voti. Ma, ora, perche’ non si sistemano le cose?

E che dire dei CONTRIBUENTI SILENTI, ovvero dei denari di coloro che, pur avendo versato denari all’INPS, non riceveranno mai una pensione, per mancato raggiungimento dei requisiti richiesti? Questi denari, dove vanno?

DAI NUMERI VERI ALLE PROPOSTE

Pragmatici come siamo, passiamo dai numeri reali alle proposte:

1) FARE TOTALE CHIAREZZA SUL BILANCIO INPS, SEPARANDO IL BILANCIO ASSISTENZIALE da quello PREVIDENZIALE.

Sara’ cosi’ evidente, ai cittadini e financo ai politici della sinistra, che la spesa assistenziale è diventata mostruosa e lo sarà ancora di piu’ con l’aumento dell’assistenzialismo politicamente voluto dai governi 2008-2022, scelta che ha certamente aumentato il debito pubblico. Scelte assistenzialistiche fatte invece di favorire l’aumento dei posti di lavoro, riducendone il carico fiscale.

Non si tratta di “un’operazione di maquillage” come sostiene Cazzola, ma di una  premessa doverosa, per non dover subire gli STRALI della UE per la “spesa pensionistica eccessiva” e per poter correttamente programmare il futuro, evitando gli errori fatti dalla Fornero in poi…. Ricordiamo che tale separazione era prevista dalla legge 88/1989….Sono passati 31 anni, invano.

2) ISTITUIRE UNA BANCA DATI dell’ASSISTENZA 

come proposta da Alberto Brambilla (CNEL, 13/11/19), con possibilità di un miglior controllo della spesa e con possibili risparmi nella gestione…

3) ISTITUIRE UNA ANAGRAFE GENERALE dell’ASSISTENZA

dove far confluire per CODICE e NUCLEO FAMILIARE, tutte le prestazioni erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e dagli Enti locali, cui associare le prestazioni offerte dal privato.

Ciò consentirebbe di conoscere correttamente quanto ogni soggetto e ogni nucleo familiare percepisca dai vari Enti erogatori e di ottenere (verosimilmente, come gia’ avvenuto per il reddito di cittadinanza) risparmi valutabili sui 100 milioni di euro, ora a carico della fiscalità generale.

4) COME COMINCIARE ?

Intanto DANDO A OGNI NEONATO e a OGNI NUOVO PENSIONATO una TESSERA SANITARIA che INCLUDA OGNI INFORMAZIONE UTILE sul piano anagrafico, sanitario e previdenziale.

Per  quest’ultimo aspetto, andrebbero inseriti i codici delle prestazioni previdenziali e assistenziali, del singolo e dell’intera famiglia, compresa la denuncia dei redditi annuale.

Il tutto, da tenere a disposizione per i controlli casuali, inclusi quelli della polizia stradale.

L’ “impresa” non sarebbe difficile, sol che lo si volesse….! Ma, l’l’Italia di oggi è basata sul caos, generale: politico, economico, organizzativo. Sulle regole violate migliaia di volte, cambiate migliaia di volte, interpretate diversamente migliaia  di volte.

Con la Magistratura che svolge un  ruolo suppletivo ingiustificato: quello di tamponare (in modo parimenti disorganico) i vuoti creati dalla politica.

Esempi ? Basta leggere i quotidiani, ogni tanto.

Ad maiora !

Stefano Biasioli
Past President CONFEDIR
Segretario APS LEONIDA
Consigliere CNEL