POCA DEMOCRAZIA IN ITALIA? CHI VIENE IN PIAZZA A TUTELARE I VENETI?

Sabato 19 gennaio, su Rete Veneta,  il Direttore Bacialli si chiedeva: ……..” ma per quanto tempo i veneti sopporteranno? Per quanto tempo i veneti accetteranno di essere presi per i fondelli…?

Ovviamente, faceva riferimento ai  2 milioni di voti veneti favorevoli all’autonomia veneta e al fatto che sono passati 2 anni e due governi, senza che sia stato fatto un solo passo in avanti rispetto a questo essenziale aspetto.

” Veneto mona…Veneto imbriagon….Veneto che lavora e basta….”.

Stamattina ho riflettuto e adesso scrivo.

Sono Stefano Biasioli, medico in pensione, sindacalista medico in pensione, pastPresident CONFEDIR (una confederazione della dirigenza pubblica, confederazione autonoma, con bilanci piccoli e trasparenti).

Sono anche  il Segretario dell’APS LEONIDA, una associazione a tutela dei pensionati, contro i tagli pensionistici fatti dai vari governi, dal 2008 al 2023 (sic!, 2023).

Sono un noto rompiscatole e non mi piacciono le cose storte, anche se – per esperienza sindacale – so quanto sia difficile combattere contro la politica strutturata. Quando rompo le scatole, mi firmo LENIN e, ora, scrivo da LENIN.

ITALIA: REPUBBLICA TRUFFALDINA o DEMOCRATICA ?

Solo i Veneti, oggi, si ricordano che il Veneto non ha aderito al Regno d’Italia nel 1861, come gli altri. No, il Veneto è entrato nel Regno d’Italia nel 1866, dopo un “referendum truccato”, controllato dai soldati piemontesi.

I più vecchi, come me, ricordano quanto si sia discusso, allora, se il Referendum monarchia/repubblica sia stato un referendum “corretto o pilotato”.

Ma i veneti dovrebbero ricordarsi quanti milioni di voti veneti, dati alla DC,  abbiano portato a Roma decine di deputati e Senatori DC che poco hanno fatto per il Veneto e per i veneti. Eccezioni? Forse Rumor, non certo Trabucchi…. E quanti voti,  nei tempi recenti, sono andati a Forza Italia, dal Veneto ?

Per ottenere cosa? Una ferrovia lentissima tra Padova e Bologna; una autostrada a 2 corsie tra Padova e Bologna; nessuna superstrada-autostrada tra Forlì  e Venezia…. Una tangenziale a Venezia, ma nessuna tangenziale a Vicenza. Una autostrada che si ferma 15 km prima di Belluno, con una viabilità verso Cortina che fa schifo.

Una sanità veneta che soffre per assenza di medici, infermieri, tecnici; che soffre per assenza di programmazione; che soffre per le patologie emergenti da PFAS-PFOA etc.

Per l’assenza di una rete poliambulatoriale diffusa; per l’assenza di un sistema strutturato di trasporto per i malati cronici; per il mancato cordinamento dei CUP provinciali; per l’assenza di una tessera sanitaria individuale con microchip.

“Sanità veneta….PRIMA IN ITALIA “…dice orgogliosamente Zaia. È così sulla carta (grazie a una commissione “misteriosa” di burocrati e a 33 parametri che non riflettono la realtà). MA la REALTÀ È FATTA di PRONTO-SOCCORSI INTASATI, di carenza di letti e di attività riabilitativa, di vecchi “isolati”. Di medici e infermieri che “si tirano il collo” per rispondere adeguatamente alla domanda sanitaria.

DA ULTIMO, LA BUFALA DEGLI EFFETTI DEL  REFERENDUM SULLA AUTONOMIA.

Sono passati 27 mesi e l’autonomia veneta non ha fatto un passo in avanti. Zaia può dire quello che vuole ma i fatti sono li, come pietre.

NESSUN RISULTATO, qualunque sia il governo, qualunque sia il numero dei deputati e senatori veneti presenti in parlamento.

Non ci sono dubbi, Salvini ( non più Liga veneta—>Lega veneta—> Lega ma Lega Salvini premier…) ha messo il silenziatore a Zaia.

Il ministro Boccia ci prende in giro, come se i veneti non si fossero già espressi. Come se il Prof. Mario Bertolissi fosse un Di Maio qualunque e non invece un costituzionalista d’eccellenza.

Speranze dalla Corte Costituzionale? Nessuna, dopo la sentenza dell’altro ieri, sul quesito relativo alla modifica del sistema di voto.

Il PD (che tradisce il maggioritario a favore del proporzionale grillino) e i 5S vogliono il proporzionale, per tornare alla prima repubblica e al potere di interdizione dei partitini, incluso il nuovo partito islamico.

Per chi voteremo, alle regionali di primavera? Quando voteremo, a livello nazionale? Ci sarà  un ennesimo presidente della repubblica nominato dalla sinistra, quando il 50% del paese è migrato a destra? 

La magistratura – in assenza di una classe politica adeguata – continuerà a svolgere una azione di supplenza, ossia  a fare politica (dopo Craxi, Berlusconi, Andreotti, tocca ora a Salvini…), con sentenze che: favoriscono la immigrazione senza regole; favoriscono i campi di concentramento al sud; imbrigliano le forze dell’ordine; consentono le lungaggini infinite dei processi;  consentono il taglio delle pensioni a chi ha lavorato e versato contributi, per regalarli a gente che non ha lavorato (potuto o voluto), ossia distraendo fondi INPS dalla previdenza per regalarli all’assistenza….etc etc.

Da MEDICO DICO. Perché un “primario” (ora Direttore di Unità  operativa complessa!) ha la responsabilità di chiudere il ricovero di un paziente, mettendo la firma finale entro un tempo “ristretto” e invece i magistrati non sono tenuti ad alcuna tempistica sui fascicoli “aperti” e non subiscono danni se restano inerti, passivi, inconcludenti ? Ah, un referendum su questi aspetti è rimasto inapplicato! A proposito di democrazia.

Alla faccia della Costituzione, tanto esaltata quanto disapplicata.

E I VENETI ?

I veneti resteranno sempre in cantina, al buio, se non si muoveranno….come in Catalogna.

Ma muoveranno i sederi dalle comode poltrone e verranno in piazza per GRIDARE CHE VOGLIONO ESSERE AUTONOMI ?

Non Vi chiedo di fare “le sardine” o i “pesci in barile” ma VI CHIEDO DI MUOVERVI !!!!!

Siete disposti a venire in piazza, senza sponsor e con costi vostri ?

Se si, fatecelo sapere….su twitter e con ogni mezzo disponibile.

LENIN

L’INPS TERRORIZZA UN POVERO PENSIONATO

Cari PENSIONATI, COSA FA L’INPS? GIOCA O PRENDE PER I FONDELLI?

Perché questa domanda? Perché un nostro iscritto altoatesino (ovvero un iscritto all’APS LEONIDA),  il Dr. A.J. (non ne citiamo il cognome intero sia per riservatezza ma anche perché trattasi di cognome difficilissimo) ha ricevuto dall’INPS locale  nei giorni scorsi, l’invito a SALDARE UN DEBITO CON l’INPS di euro 22.413, per “pensione indebitamente percepita” ossia per effetto di un loro (di quelli dell’INPS) erroneo/errato calcolo sull’entità della pensione assegnata al Dr. A.J.

ALCUNI DETTAGLI

Il Dr. in questione è andato in pensione, dopo 40 anni di contributi, con decorrenza  1/1/2016 (n°…427; atto …..30357) con pensione annua di euro 181.552,75.

Possediamo altri dettagli che,  per privacy, evitiamo di scrivere. Nell’atto in questione era precisato che “…la presente liquidazione è da considerarsi provvisoria..”.

In data 14/09/18 (Prot. INPS locale n°…2788) la pensione veniva ricalcolata in 187.737,88 euro. Nell’atto era specificato che “la presente annulla e sostituisce l’atto precedente BZ..(…30357). Erano allegati i dettagli del nuovo calcolo.

In data 24/12/19 il Collega riceveva nuova lettera INPS locale (Prot. INPS…2458) in cui veniva trasmesso atto BZ ….14711 “con cui è stata conferita pensione ordinaria diretta di anzianità, liquidata con il sistema retributivo, a far data dall’1/1/2016. Il settore pagamento provvederà al calcolo dell’importo indicato, confrontandolo con quanto già erogato e potrà determinare un conguaglio a suo favore….Avverso il presente atto Ella potrà presentare ricorso amministrativo al Comitato di vigilanza della gestione di competenza…”

In sintesi, la pensione veniva ridefinita in 181.702,44 euro (n°….5427). QUESTO ATTO ANNULLA l’atto Bz n°….4188 (dell’8/6/17).

TUTTO FINITO, dopo anni? NO !

Infatti, il giorno 2/1/2020, il buon Dr. A.J. riceveva dall’INPS una sollecitazione perentoria a pagare…” UN INDEBITO PENSIONISTICO di euro 22.413,35 (pens. n° …5427)….”

Quali le motivazioni? Almeno 8 tra leggi e regolamenti vari:

– Legge 214/2011 (art.21,c.1)…soppressione dell’INPDAP;

– TU pensioni ( 274/91 e s.m.i.)

– DPR 538/86, art.8,c.2….rifusione delle somme…

– Legge 131/1983 (art.30, c.4)….responsabilità del datore di lavoro

– TU 1092/1973—>Art.30, legge 177/1976

– DPR 429/1986, (art. 44,c.3) ..il pensionato deve comunicare all’INPDAP ogni fatto che causi riduzione della pensione o riduzione degli assegni accessori…

– Art. 2033 c.c…..obbligo di restituzione delle somme pagate e non dovute…

– legge 190/2014 (art.1,c.707).

Ovviamente, seguiva una serie di tabelle di ricalcolo…

Impaurito, il nostro iscritto si rivolgeva a Noi per spiegazioni.

CONSIDERAZIONI di APS-LEONIDA

A Noi, che abbiamo fatto i medici per una vita ma che comunque abbiamo avuto a che fare con amministrazioni pubbliche di diversa tacca (scadente, discreta, buona), la cosa è parsa sia strana che assurda .

Innanzitutto che questo balletto di cifre sia durato anni: almeno 3, ma non è finito…il balletto. Anzi il ballo scatenato….relativo a cifre instabili…

Ci è poi venuto in mente che, sul tema pensionistico, esiste un principio detto “IRREPETIBILITÀ delle PENSIONI”, garantito dall’art.52 della legge n° 88/1989.  E, guarda caso, questa legge non è stata citata dall’INPS altoatesino, né tanto meno, è stata applicata una sentenza della Cassazione (482/2016).

Ne ricordiamo, in sintesi, la sostanza. Il principio è quello della

IRRIPETIBILITÀ delle PENSIONI

Le somme di pensione percepite in buona fede non possono essere ripetute.

Le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione o di erogazione della stessa,ma ciò non comporta il recupero delle somme così corrisposte, a meno che la prestazione indebita sia conseguenza di un comportamento doloso posto in essere dall’interessato (principio generale dell’irripetibilità delle pensioni ex art. 52 L. n. 88/89).

A) Legge n. 88 del 1989, Articolo 52 – prestazioni indebite. 

1.  Le pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, delle gestioni obbligatorie sostitutive o, comunque, integrative della medesima, della gestione speciale minatori, delle gestioni speciali per i commercianti, gli artigiani, i coltivatori diretti, mezzadri e coloni nonché la pensione sociale, di cui all’articolo 26 della legge 30 aprile 1969, n. 153 possono essere in ogni momento rettificate dagli enti o fondi erogatori, in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione, erogazione o riliquidazione della prestazione 2. Nel caso in cui, in conseguenza del provvedimento modificato, siano state riscosse rate di pensione risultanti non dovute, non si fa luogo a recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato. Il mancato recupero delle somme predette può essere addebitato al funzionario responsabile soltanto in caso di dolo o colpa grave.

B) Corte di Cassazione Civile sez. Lavoro – sentenza n. 482 del 8 marzo 2016, pubbl. 11.01.2017

“… le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di «errore di qualsiasi natura» commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato (ipotesi, quest’ultima, che nella specie, non sussiste).”

COMMENTINO FINALE

Questa è l’Italia di Oggi. Perfino l’INPS dell’Alto Adige perde colpi e dimostra di non conoscere le norme pensionistiche “essenziali”.

Ignoranza o tentativo di prevaricazione ? Al lettore la scelta.

Noi dell’APS diciamo che storie come queste dimostrano la validità della nascita e dello sviluppo della nostra Associazione a tutela dei pensionati. Associazione libera, autonoma, vigile e  attiva, anche in casi come questo.

Ci sarà pure un GIUDICE, a Berlino !

Stefano Biasioli,
Segretario APS-Leonida

La Corte Costituzionale ne ha combinato “un’altra”

Ce lo aspettavamo e infatti, dopo 8 ore di sofferta discussione la Corte Costituzionale ha ieri bocciato il Referendum di modifica elettorale (favorevole al maggioritario) proposto da 8 Governatori Regionali a guida leghista.

I soliti «spifferi» di corridoio ci dicono che Mario Bertolissi (cattedra di Diritto Costituzionale – Università di Padova) abbia messo in estrema difficoltà i Giudici della Corte, come risulta anche dallo scarno comunicato emesso ieri sera.

La sostanza è che, a questo punto, la Corte Costituzionale spinge evidentemente per un ritorno al sistema proporzionale, attualmente sostenuto dai M5s e da quel PD che fino all’altro giorno sosteneva invece il maggioritario.

Tornare al proporzionale significa tornare all’instabilità governativa della prima repubblica ed ai «maxi inciuci» dopo le elezioni.

Significa inoltre che il governo giallo-rosso punta a fare eleggere un suo uomo alla presidenza della repubblica nel 2022.

N.B.

Poiché siamo amici di Mario Bertolissi da una vita, gli diciamo di non abbattersi per la sconfitta, perché non è colpa Sua se la maggioranza dei giudici ha grandi amori per le “ideologie sinistre” !

N.B. (2)

Se la logica della Corte Costituzionale è questa, quale sarà il destino dei Nostri ricorsi ?????

SANITÀ di IERI – OGGI e DOMANI

Articolo di Stefano Biasioli – Venerdì, 10 Gennaio 2020

Nei giorni scorsi i giornali hanno pubblicato i risultati relativi alla valutazione che la Commissione Nazionale Lea ha dato alle diverse regioni, sulla base di 33 diversi indicatori di assistenza sanitaria.

UN PASSO INDIETRO: COMMISSIONE LEA?

La Commissione LEA (livelli essenziali di assistenza) nasce da lontano, ossia è il frutto di una serie di disposizioni normative che riassumiamo:

– D.Lgs. 56/2000 (art. 9); Legge 208/2015 (c. 556); DM 16/06/2016; DPCM 12/01/17…e s.m.i.

Da chi è composta la Commissione: dal Ministro della Salute e dai rappresentanti di MEF, Consiglio superiore di sanità, Istituto superiore di sanità, AIFA, Agenas, Regioni.

Non è dato di sapere (il sito del Ministero non riporta queste informazioni) i nominativi degli attuali commissari…Perché ?

Compiti della Commissione: molteplici e, tra i molti, anche quello di “valutare che l’applicazione dei LEA avvenga in tutte le Regioni con lo stesso standard di qualità e includa tutte le prestazioni”.

RISULTATI 2018

Il Veneto risulta al primo posto nella classifica 2018 delle Regioni che assicurano le migliori cure ai cittadini.

In dettaglio il Veneto ha ottenuto 222 punti su 225; seguono Emilia Romagna (221), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia e Liguria 211, Lazio 190, Puglia 186, Molise 180, Sicilia 171, Campania 170, Calabria 162.

Come sopra prospettato, spetta al Comitato Lea la verifica permanente dei livelli essenziali di assistenzaossia il compito di verificare come siano erogati i servizi sanitari in termini di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse.

DUBBI e PERPLESSITÀ

In teoria, l’attività della Commissione dovrebbe essere fondamentale, per verificare lo stato di salute della sanità italiana, disarticolata perché affidata ad una organizzazione regionale molto variegata.

Ma le cose, forse, non sono così semplici e scontate.

….. l’Articolo continua… Articolo di Stefano Biasioli_10_01_2020

Prime notizie del 2020

È iniziato il 2020 («anno bisesto – anno funesto») ma nulla sembra cambiato.

Il governo giallorosso o rossogiallo è sempre più allo sbando e continua a ricevere discredito dalla comunità internazionale, europea ed extraeuropea.

Il suo destino appare legato non tanto alle pesanti vicende internazionali quanto al risultato delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria.

Il fenomeno delle sardine sembra già in esaurimento mentre vanno segnalati due fatti importanti:

  • l’aumento degli immigrati attraverso le bucate frontiere ad est dell’Italia;
  • la “innocente” dichiarazione del Presidente INPS Tridico che…. “…il reddito di cittadinanza è una misura esclusivamente assistenziale che non ha prodotto lavoro perché…. il mondo del lavoro non crea nuovi posti lavorativi…“…. !!! Si tratta ovviamente di un ossimoro che testimonia ancora una volta la necessità di separare il bilancio INPS previdenziale da quello INPS assistenziale.

Noi dei Leonida lo diciamo fin dalla nascita dell’Associazione, ahimè…. invano.

 

Aggiornamenti sui ricorsi in atto

A Tutti i Leonida.

Vi aggiorniamo sullo stato attuale dei ricorsi suddivisi per regione:

VENETO – gli ultimi ricorsi sono stati depositati in data 19 e 25 novembre 2019;

FRIULI V.G. – ricorso depositato in data 12 dicembre 2019;

BOLZANO – ricorso depositato il 16 dicembre;

TRENTO – ricorso depositato il 18 dicembre;

LOMBARDIA (Brescia e dintorni) – UDIENZA FISSATA nelle date del 15 e 22 aprile 2020.

… e non finisce qui, perché a questi, seguiranno altri ricorsi riguardanti i soggetti che hanno inviato in ritardo le indispensabili diffide all’Inps.

Per Tutti costoro il ricorso sarà depositato entro gennaio 2020.

ARMATEVI DI PAZIENZA.

 

MANOVRA – Gli effetti dannosi di una “legge senza qualità”

A Tutti gli Amici e gli aderenti all’APS-Leonida.

Abbiamo detto e ridetto che un commento alla Legge Finanziaria per il 2020 e ai Decreti collegati sarebbe stato da Noi fatto solo dopo la pubblicazione di tutto il materiale in Gazzetta Ufficiale.

Nel frattempo, per evitare inutili sollecitazioni, pubblichiamo sul sito 3 analisi sulla Legge, scritte da tre illustri economisti: Giuseppe Pennisi, Natale Forlani e Mario Baldassarri.

Cliccando sul testo evidenziato in azzurro nell’articolo di Pennisi, avrete l’accesso immediato agli altri testi.

Per ora ci limitiamo a dire che anche questa manovra aumenta il debito pubblico e carica il cittadino di tasse e “tassette”  frutto di scelte ultracriticabili, perché prive di una finalizzazione chiara.

MANOVRA-Gli effetti dannosi di una legge senza qualità

Aggiornamento deposito ricorsi per il Triveneto

Siamo in dirittura d’arrivo!

Anche per ridurre il numero delle telefonate “curiose” alla nostra Segreteria, Vi riassumiamo la situazione relativa ai nostri ricorsi Triveneti.

Lo Studio del Professore Angiolini completerà il deposito dei ricorsi presso le Corti dei Conti di Venezia, Trieste, Trento, Bolzano e Brescia-Milano entro la settimana che precede il Natale.

La grande massa dei ricorrenti era già stata inclusa nei depositi precedenti; con questi atti si concluderà invece il percorso relativo agli ultimi mandati, ossia ai mandati di quei soggetti che hanno provveduto solo in ritardo ad inviare la documentazione completa, compresa la copia della “Diffida” all’INPS.

In definitiva, siamo alla fine della prima parte del percorso Costituzionale. Quanto durerà la seconda fase? Probabilmente non meno di 2 anni. Nel frattempo cambieranno almeno tre Presidenti della Consulta e verranno sostituiti almeno sei o otto Giudici Costituzionali.

L’augurio è che i tempi possano essere più brevi del previsto, garantendo – finalmente – al 99,8% dei Nostri Ricorrenti  la “gioia” legata ad una conclusione positiva della Nostra azione legale.

Con l’occasione, Tutto il Direttivo e la Segreteria Leonida formulano i migliori AUGURI per un Buon Natale e per un Felice Anno Nuovo.

….. peggio del 2019 non poteva esserci…. ma…. l’anno prossimo è bisesto….

 

UN PROGRAMMA PLURIENNALE PER L’ITALIA

Pubblicato anche su StartMagazine al 14.12.19

Negli anni sessanta c’erano i cantanti urlatori.

Da 3 decenni  siamo invece assordati da politici e da pseudo-personaggi che vanno in TV ad urlare, a fare sceneggiate, a insultare. Chi? I comprimari dello show e i politici. Non tutti i politici, ma quelli di centro-destra.

Infatti, nel recente passato (1980-2010)  l’insulto è passato da Craxi  a Berlusconi e alla sua “corte”….

Ora, invece,  le corde vocali dei sinistrorsi sono rivolte contro Salvini e contro la Meloni, 2 soggetti colpevoli di un reato pazzesco: quello di crescere nei sondaggi, nonostante le accuse di fascismo, di razzismo, di sovranismo.

Di crescere nei sondaggi, a spese dei 5S, del PD e della sinistra.

Di quella estrema sinistra che fa riferimento ai centri sociali, ai No-TAV, No-TAP, No-ILVA. Di quella “media sinistra”che ha applaudito, prima, la nascita dei 5 S e che applaude, ora, il “movimento delle sardine”, come se fossero – le sardine – espressione di interessi nuovi, di neofiti, di “coscritti” attenti al bene comune.

E invece… E invece ( Libero, 9/12/19, pag.9) i capetti delle sardine ( Stephen Ogongo; Samar Zaoui; Bernard Dika; Daniele Licheri; Fabio Cavallo; Jamal Hussein; Simona Regondi; Filippo Rossi; Jasmine Cristallo; Michele Abbaticchio) sono “compagni e pro-migranti “, non vergini e verginelle.

Ormai è chiaro a molti: le  sardine possono essere  classificate per un  50% certamente a sinistra (PD, 5stelle, dintorni)  e per l’altro 50% come cittadini “agnostici”, ovvero non votanti  e non meglio identificati, come collocazione politica e come obiettivi.

Gretini e sardine sono simili tra loro. I primi manifestano a favore dell’ambiente e del clima, insozzando le strade dove passano. I secondi non le puliscono di certo, le strade, né si impegnano in attività organizzate di volontariato, in un Paese-come il nostro che di volontariato avrebbe tanto bisogno.

 Abbiamo ben capito che Mattarella e i governanti attuali faranno di tutto per ritardare il voto nazionale  al 2023,  nonostante l’evidente incapacità di questo governo di affrontare le criticità sostanziali del nostro Paese.

Infatti anche i rosso-gialli sono incapaci di  mettere in movimento la nostra economia, varando  un enorme piano Marshall che consenta di ristrutturare scuole, ospedali,  autostrade e strade statali. Che chiuda le “poste insolute” degli infiniti “post-terremoti” e delle abitazioni precarie dei terremotati.

È  molto facile dire di no ma è ancora più difficile avere una progettualità “neutra” che consenta di affrontare sul serio i problemi nazionali che si trascinano da decenni.

Leggeremo con calma la legge di bilancio 2020 e i tanti collegati alla stessa.

Ci permettiamo di pensare, di scrivere e di dire che NON È SERIO UN PAESE che:

  1. che non ha progetti “veri” sulla SANITÀ  e sulla VECCHIAIA;
  2.  che consente alla Magistratura di supplire alle carenze politiche, legiferando con “sentenze innovative”;
  3. che non concretizza la SEPARAZIONE, in magistratura, tra GIUDICANTI e INQUIRENTI;
  4. che APRE DECINE DI FASCICOLI GIUDIZIARI, che restano poi aperti per decenni, anche per banali liti familiari;
  5. che NON RESPONSABILIZZA I MAGISTRATI, costringendoli a chiudere i fascicoli aperti entro un massimo di 2 anni;
  6. che NON COLPISCE I MAGISTRATI CHE SBAGLIANO, mentre colpisce tutti gli altri professionisti che sbagliano, a partire dai medici;
  7. che NON RISTRUTTURA LA SCUOLA DALLE FONDAMENTA, ossia dalle elementari (scuola primaria), prendendo atto di quanto dimostrano le statistiche internazionali;
  8. che NON RIDÀ UN RUOLO AGLI INSEGNANTI, valorizzando il loro impegno e dando loro nuovi strumenti per gestire classi e familiari, a partire dal divieto all’uso dei telefonini negli istituti scolastici;
  9. che NON POTENZIA IL RUOLO degli ITS e del mix tra teoria e pratica, dopo aver svilito il significato (anche economico) della laurea, con pseudo-lauree brevi e con lauree prive di sbocchi di lavoro/mercato;
  10. che NON RIFORMA il SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, nato nel 1978, ricreando una graduazione delle strutture ospedaliere (gerarchia di competenze) e varando una rete poliambulatoriale sul territorio, vicina e accessibile (spostamenti e tempi di attesa) anche ai vecchi con mobilità ridotta e con risorse economiche limitate;
  11. che NON CREA e DIFFONDE STANDARDS SANITARI CONCRETI (tempistica delle prestazioni sui cronici; modalità di accesso ai CUP; semplificazione amministrativa; tessera sanitaria con chip…);
  12. che NON CONTROLLA le RSA (qualità/quantità delle prestazioni erogate; spazi individuali; alimentazione; motricità);
  13. che NON DETASSA I PENSIONATI, ma che invece li bastona con fasulli contributi di solidarietà, usati per fini assistenziali e non per fini previdenziali;
  14. che NON FISSA CRITERI “SERI” PER ASSUMERE CARICHE POLITICHE e CARICHE TECNICHE (quelle di nomina politica);
  15. che FAVORISCE LA IMMIGRAZIONE SELVAGGIA e INCONTROLLATA, chiudendo gli occhi e la mente sui “campi di concentramento dei nuovi immigrati, sulla loro qualità di vita e sulla scarsa integrazione” (nessun lavoro, nessuna dignità…);

Potremmo proseguire ed aggiungere altri temi.

Come il lettore può intuire, QUESTO È UN PROGETTO POLITICO PLURIENNALE, un progetto politico che manca agli attuali governanti, alle sardine, ai NO-TUTTO, a quelli che puntano alla “decrescita felice”, a quelli che NON CREDONO che la SOLUZIONE DEI PROBLEMI NAZIONALI VENGA PRIMA DEI DIKTAT UE.

Infine, una domanda retorica.

Che fine farà un PAESE (l’Italia) nel quale i VALORI (rispetto dell’altro, etica, conoscenza, aiuto reciproco) SONO STATI DILEGGIATI e PERSI, a favore del consumismo (prima della crisi) e della fake-new del  “tutto a tutti ” ?

No, pur essendo tutti persone, non siamo tutti uguali. Chi si impegna, studia e lavora non può essere uguale a chi bighellona, spaccia, ruba, aspetta un aiuto pubblico, senza darsi da fare. 

Concetti scontati, per noi vecchietti. Ma non scontati per chi non accetta che ogni persona umana sia diversa dall’altra:  per caratteri genetici, per nascita, per ambiente familiare, per volontà individuale, per impegno, per studio, per fortuna e per scelte (casuali o meditate).

Ognuno di noi ha avuto una  vita piena di bivi: la decisione se andare da una parte o dall’altra è stata frutto di scelte, ponderate o casuali. Ma di scelte…non di attese, standosene in panciolle. La povertà, individuale o collettiva, non si vince a parole (Di Maio) ma con i fatti.

È  quello che hanno fatto gli Italiani negli anni cinquanta e sessanta, è quello che la maggioranza degli italiani non fa oggi…..a partire da chi lavora in nero, non paga le tasse (il 50% !), si finge invalido, spaccia, vive attaccato al telefonino e a un mondo virtuale (il web).

Come ripartire? Con un SERVIZIO CIVILE OBBLIGATORIO, pagato, in cui insegnare alla gente LE REGOLE DEL VIVERE CIVILE, quelle regole che si sono perse. Quanti giovani cedono il posto a un anziano ?

E i soldi, per fare tutto ciò, dove si trovano ? Si trovano, se lo si vuole….!

Stefano Biasioli
25/12/1942
Medico in pensione

I regali di Natale del governo Conte 2

di Michele Poerio

L’intervento Michele Poerio, segretario generale Confedir e presidente nazionale Federspev, sull’azione del governo Conte 2 su pensioni e non solo

“Abbiamo francamente dubbi che il “Governo degli opposti” (Conte 2, ndr) possa generare miracolosamente il bene del Paese, visto come è nato e si presenta, tuttavia non chiediamo di meglio che essere smentiti”, scrivevo nelle conclusioni di un articolo pubblicato qui su Start Magazine l’8 settembre 2019.

Ma non vedo smentite all’orizzonte perché l’inizio dell’attività legislativa non mi pare sia stato molto brillante avendo emanato, il governo giallorosso, come primo provvedimento importante, il taglio dei parlamentari senza, peraltro, il varo dei correttivi costituzionali rinviato a data da destinarsi.

Inoltre il parto della nota di aggiornamento al DEF del 30 settembre scorso, fra furiose liti, certamente non ci aiuta a credere in alcun genere di smentita. Si evince, invece, che questa manovra da oltre 30 mld (23 mld per sterilizzare l’aumento dell’IVA, 2-3 per le spese indifferibili e 5 per ridurre il cuneo fiscale) porterà all’economia solo lo 0,1- 0,2% di PIL in più mentre mancano gli investimenti, lo sblocco delle infrastrutture, la riduzione delle tasse su redditi da lavoro e da pensione e quant’altro. Infatti il Fondo Monetario Internazionale (FMI) recentemente ha previsto una crescita zero per quest’anno e solo dello 0,4-0,5 % per il prossimo anno!

Il problema è costituito dalle risorse limitate e dalla necessità di non aumentare le tasse che, comunque, aumenteranno, come sostenuto dal Centro studi di Confindustria.

Dove recuperare i fondi?

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