CORONAVIRUS IN ITALIA, OLTRE 4.000 DECESSI! NON SI PUÒ ASPETTARE!

di Stefano Biasioli – sabato 21 marzo 2020

A GROSSI PROBLEMI, SOLUZIONI DRASTICHE.

CORONAVIRUS IN ITALIA, OLTRE 4.000 DECESSI! NON SI PUÒ ASPETTARE!

Sono un medico ospedaliero in pensione. Anch’io, all’inizio pensavo che il COVID-19 causasse una normale influenza. Purtroppo sbagliavo, ma non sono stato il solo.

I numeri di questi ultimi 15 gg (totale degli infettati in Italia e totale dei morti in Italia) ci dicono che stiamo battendo record su record (tutti negativi) nonostante l’impegno di medici e operatori sanitari e nonostante le scelte “coraggiose” di alcuni Governatori regionali, a fronte di continui ritardi del governo centrale.

Sul fronte delle terapie, si brancola nel buio: sperimentazioni isolate con farmaci retrovirali, uso di un farmaco contro l’artrite reumatoide.

Solo da pochi giorni si sente ipotizzare l’uso del PLASMA DEI SOGGETTI GUARITI, terapia già usata con successo in Cina. Ma – siamo in Italia- si rallenta il tutto con le solite cose: “manca l’autorizzazionedel Ministero Salute-AIFA-ISS – …abbiamo trattato casi isolati etc, etc “.

BASTA ! DIAMOCI UN TAGLIO !

Negli anni settanta, agli albori della dialisi, NOI NEFROLOGI-DIALIZZATORI ITALIANI  NE ABBIAMO FATTE DI TUTTI I COLORI !

Bisognava rispondere al PROBLEMA UREMIA (insufficienza renale terminale) e alla carenza di posti di dialisi e CI SIAMO INVENTATI NUOVI SISTEMI DI TRATTAMENTO  (dialisi peritoneali fatte con boccioni di vetro da 10 litri, dialisi extracorporee con continue modifiche tecniche e metodologiche…..accessi intra ed extracorporei fatti con materiali di fortuna…, riutilizzo dei materiali disposable, per singolo paziente… ), soprattutto durante la crisi petrolifera.

NELLE SITUAZIONI CRITICHE, NON ABBIAMO ASPETTATO PROTOCOLLI “CERTIFICATI” ma siamo ricorsi all’ingegno personale e all’esperienza acquisita. Abbiamo salvato vite umane, usando un approccio aggressivo.

Non abbiamo aspettato la “manna romana” ma ci siamo dati da fare, come i tantissimi Colleghi che sono sul fronte, oggi.

A tutti questi MEDICI vorrei dire: “… fate quello che la vostra coscienza e la vostra esperienza Vi detta. Non aspettate i “PROTOCOLLI CERTIFICATI”, che arriveranno a COVID-19 scomparso…”

In altri termini. Quando intubare? Quanto ossigeno dare? Mascherine prima dell’intubazione o subito intubazione? Etc…

Usate i farmaci dai nomi difficili, se li avete. Ma soprattutto INFONDENTE AI PAZIENTI GRAVI IL PLASMA DEI GUARITI, anche se non conoscete il titolo anticorpale.

Quale miglior farmaco del plasma dei guariti? …Da infondere prima che la polmonite interstiziale diventi devastante, secondo me.

E, in Italia, i Centri Trasfusionali e i Centri di Emodialisi (17% di insufficienze renali acute, da COVID-19) sono di assoluta eccellenza.

SIAMO IN GUERRA, OCCORRE ADOPERARE TUTTE LE ARMI POSSIBILI, senza indugiare.

Ho torto? Sono certo che molti burocrati non sono d’accordo con me! Ma questa virosi cambierà molte regole, anche in sanità.

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione

UN GENIO VENETO: Fabio Franceschi

Articolo di Stefano Biasioli

Fabio Franceschi: chi è costui? È un imprenditore Veneto, il titolare di Grafica Veneta, una casa editrice che ha pubblicato tutti i volumi sul genietto Henry Potter.

Ebbene, Franceschi è stato contattato 10 giorni fa da Zaia, il governatore del Veneto, disperato per la mancanza di mascherine protettive, contro il COVID-19.

Non si reperivano, perché la produzione “cinese” era bloccata, perché alcuni intermediari hanno fatto i furbetti e perché, in Italia, nessuna ditta era in grado di produrle.

         Franceschi si è messo al lavoro, ha recuperato una fornitura di TNT (tessuto non tessuto) ed ha modificato alcuni macchinari, per produrre una ampia mascherina “veneta”. Ampia perché si estende da orecchio a orecchio, ampia perché copre largamente il viso. “Veneta” perché ha ben visibile il leone di San Marco.

Alla luce della normativa vigente (art. 12 di un recente decreto governativo) la mascherina potrà essere usata dai cittadini (e non dai sanitari) perché non ha ancora l’approvazione ministeriale per essere definita “mascherina chirurgica di 1° livello”.

Quindi potrà essere usata come protezione individuale all’esterno degli ospedali, come autotutela e come tutela verso gli altri. Non certo come presidio sanitario ospedaliero.

Ma questo tipo di mascherina mancava e FRANCESCHI (con la collaborazione attiva di Zaia) l’ha studiata e prodotta rapidamente. La produzione odierna è di circa 700.000 pezzi/die, ma – a regime- potrà salire fino a 1,5 milioni di pezzi/die.

         Non solo, ma FRANCESCHI regalerà ai veneti 2 milioni di mascherine (in confezioni da 10 pezzi) che la benemerita Protezione Civile distribuirà all’esterno degli ospedali, dei supermercati e delle case di riposo.

Utilizzo? Giornaliero. Si tratta – a detta di Zaia che la usa da giorni “…di una mascherina ideale, perché non si inumidisce, non fa aloni, non lascia pelucchi…”

Morale della storia?

A Roma hanno perduto e perdono tempo, in Veneto si agisce: migliaia di tamponi; il focolaio iniziale (Vo’ Euganeo) bloccato fin dalla scoperta dei primi 2 infettati; i piani (A-B-C) per affrontare l’emergenza, ora le mascherine autoctone.

Un grazie di cuore a Franceschi e a tutti coloro che stanno combattendo contro questo virus, senza risparmiarsi.

Domani è un altro giorno !

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)
Past-President CIMO

IN TEMPI DI CORONA-VIRUS (COVID-19)

Cari Amici pensionati,

in tempi di Corona-virus, in tempi grami come questi, ci possiamo solo tenere in contatto con i mezzi informatici.

Nella Sezione “DOCUMENTI e nella Sezione “ARTICOLI di questo sito abbiamo documentato l’evoluzione- in Italia, nel Veneto e nel mondo – di questa maledetta virosi, che – penso – farà piazza pulita di tante nostre ABITUDINI “BORGHESI”, costringendoci ad una analisi dei nostri comportamenti e delle nostre abitudini. Occhio critico, si….ma attenzione a cancellare ciò che di buono abbiamo fatto, nei decenni passati.

Un pensiero, doveroso, è rivolto a tutti quei sanitari che sono ora al FRONTE, ma ricordiamo loro che il loro lavoro terribile di oggi è possibile perché NOI VECCHIOTTI abbiamo messo la sanità triveneta in condizione di lavorare al meglio, grazie alle nostre capacità e grazie ai mezzi di cui disponevamo.

Passata la buriana, faremo i commenti del caso. Adesso è il momento, per NOI, di ADERIRE STRETTAMENTE ALLE REGOLE COMPORTAMENTALI e IGIENICHE.

Terque, quaterque, testiculis tactis….

A prestissimo,

il Direttivo APS-Leonida

N.B.
Qui sotto troverete i LINKS per visualizzare le statistiche italiane, europee e mondiali, sul virus.

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LINK PER l’EUROPA e il resto del MONDO