Graffio di Lenin

Quirinalizie…

Berlusconi si è  messo da parte e ha dato il niet a Draghi, giustamente accusandolo di essere stato un ingrato verso il Cav., colui che lo ha mandato in Europa e ne ha favorito l’ascesa a palazzo Chigi, addirittura bypassandolo sulla nomina dei ministri di Forza Italia.

Draghi, invece, non solo non si tira indietro ma addirittura pretenderebbe di essere votato quasi alla unanimità, senza ufficializzare la sua candidatura ma avendola solo suggerita nel discorso di fine anno.

Draghi viene spinto dai soliti poteri forti europei ma, fino a prova contraria, i voti sono italiani.

Draghi al Colle significherebbe la vittoria dei potentati economici, che tentano di imporci un uomo abile (ma non un deus  ex machina) ma che finora non ha ricevuto voto popolare che sia uno e che non è neppure senatore a vita…

Che cosa succederà?

Ah, saperlo… ma c’è  sempre di mezzo un vecchio democristiano.
Bisaglia diceva: “a roma ho due figliocci, uno brutto ma bravo e uno bello ma furbastro e ammanicato…”.

Non sarà  che arrivi al Colle il secondo?

Graffio felino…

Paese virtuale e Paese reale

Stefano Biasioli, 19/01/2022

Credo che la coesistenza tra pandemia (fase quarta), riapertura teorica delle scuole, influenza di stagione (da tutti sottovalutata ma presente) e la solita sceneggiata pre-elezioni presidenziali abbia creato un mix esplosivo, che testimonia platealmente come sia ridotto questo paese.
L’OMICRON ha dato il colpo finale al SISP (servizio igiene-sanità pubblica) già gravemente ferito dal DELTA e dalle misure raffazzonate con cui la pandemia è stata affrontata dal suo esordio a oggi.
Alcune pubblicazioni testimoniano le carenze del sistema, non solo sanitario, ma soprattutto politico, con l’incapacità assoluta di generare (nonostante le decine di DPCM) regole diagnostiche, cliniche e lavorative chiare, semplici e utili.

Regole vecchie e assurde, che non tengono conto dell’impossibilità di tracciare la diffusione del virus. Se il contagio cresce a colpi di 6.000 positivi ogni 800.000 abitanti (es. ULSS di VERONA, 823 classi) come si riuscirà mai a identificare tutti i contatti degli studenti “casualmente positivi” (familiari, compagni di scuola), dei colleghi di lavoro (e dei parenti e amici vari)?
Hanno messo in piedi (chi?) una normativa che non tiene conto dei tempi di infezione dell’Omicron rispetto al Delta (3 giorni e non 5) e, soprattutto, considera malati tutti gli infetti, quando non è così. Per correre dietro agli infetti, si abbandonano i malati e si ritarda la ripresa lavorativa di chi (positivo ma non malato) potrebbe tornare al lavoro, dopo aver fatto un nuovo tampone, ovviamente risultato stavolta negativo!

Tutto facile? Siamo in Veneto, secondo Voi è facile, oggi, trovare un posto dove effettuare un tampone valido a chiudere uno stato di malattia o di infezione? Soprattutto infezione, perché l’80% dei veneti risulta vaccinato e la % dei malati è bassissima.
Facciamo un esempio semplice, semplice:

  1. Trattasi di chiunque sia privo o non abbia dimestichezza di computer. Come potrà ottenere facilmente una ricetta per effettuare un tampone? Il MMG non va a domicilio e, il nostro, quindi dovrà andare in farmacia.
  2. Ottenuta la ricetta, andrà recuperato un posto dove effettuare il tampone; dovrà essere entro la provincia e il risultato dovrà essere inserito elettronicamente nel fascicolo sanitario, in modo che il MMG possa fare la “chiusura di malattia” (più correttamente, infezione).
  3.  Ma recuperare un “posto tampone” presso una struttura autorizzata a questo (le farmacie sono state escluse dai tests alla “guarigione”) richiede un amico fornito di computer, che abbia il tempo (ore) e la voglia di trovare e fissare quel posto (anche se distante 50 Km da Verona e dintorni), posto che potrebbe essere libero non tra 3 giorni (come dovrebbe essere, dati i tempi di Omicron) ma magari tra 10-15 giorni lavorativi, persi.

In caso contrario quel povero italiano dovrà andare a farsi, a pagamento, un tampone molecolare presso una struttura convenzionata, che sia però autorizzata a inserire il referto sul fascicolo sanitario del poveretto.
Fatto ciò, il MMG, ricevuto il referto informatico, deciderà la chiusura della “malattia” e farà tornare il soggetto al lavoro. Ebbene, quell’operaio, quante giornate di lavoro avrà perso per colpa di una burocrazia (veneta e romana) incapace di far tornare rapidamente al lavoro (e a scuola) di infettati non malati?
Ci voleva tanto a dare l’OK al mondo delle farmacie e del laboratori privati per fare/ottenere test validi per il ritorno scolastico e lavorativo, senza caos, incavolature e maledizioni diffuse verso i politicanti di turno?

CONCLUSIONI “AMARE”
Non sappiamo chi sarà il prossimo presidente della repubblica. Ma dovrebbe essere un  GENIO DELLA LAMPADA, in grado – con un tornado magico – di cacciar  via tutta la genia politica responsabile di questo sconquasso pandemico e di questa cronica approssimazione nell’affrontare problemi pubblici/privati ma a valenza generale.

Draghi: Divina Commedia all’incontrario

Di Stefano Biasioli, 08.01.2022

Perdete un po’ del vostro tempo seguendo le mie riflessioni. Draghi sta facendo il percorso di Dante al contrario.

Dal Paradiso (“santo subito”) è già passato al Purgatorio (“premier indebolito”) e corre il pesante rischio di finire all’INFERNO (“votazioni presidenziali disastrose per Lui”).

Chi scrive non è mai stato favorevole ai Caèi di Governo o ai Presidenti della Repubblica di estrazione bancaria, scelti non dal parlamento ma da grossi giochi economico-finanziari. Su Draghi conoscevamo le opinioni negative di Cossiga e quelle positive di Berlusconi, al quale Draghi deve la carriera in Banca d’Italia e quella nella BCE. Draghi è stato scelto da Mattarella, con atto di imperio extraparlamentare: da quel Mattarella che non l’ha nemmeno nominato Senatore a vita, come fatto invece da Napoletano con Monti.

Quindi Draghi è un extraparlamentare, un soggetto mai votato dalla gente, mai.

Per lunghi mesi giornali, giornalisti, gente comune hanno inneggiato a Draghi e alle sue taumaturgiche doti di “Problem solving” (come scrivono i bocconiani e i loro consanguinei). I mesi trascorsi e, soprattutto, gli atti governativi più recenti dimostrano che Draghi ha perso la bacchetta magica.

Dal Paradiso è passato al Purgatorio. Infatti, da circa un mese, sono fioccate le critiche nei suoi confronti. Le riassumiamo: …

… CONTINUA ⇒ Draghi-DivinaCommedia allincontrario_8.1.22

Riflessioni attorno alla legge di bilancio 2022-2024 (L. 234/2021)

Contenuti principali:

la Camera ha approvato il 30/12 u.s., con voto di fiducia ed il solito maxi-emendamento spiazzante rispetto al ddl originario, la manovra in esame di 1.032 commi, che vale circa 36,5 mld complessivi e che prevede coperture per soli 13,2 mld (risultanti da 5,3 mld di tagli sulla spesa e da 7,9 mld di nuove entrate), mentre 23,3 mld sono misure in deficit. Citiamo solo alcune delle norme più significative: taglio (modesto) dell’IREF con 4 aliquote (scompare quella del 41%, ma quella ultima, del 43%, parte da 50.000 €, anziché da 55.000 €)…

… continua a leggere ⇒ Riflessioni attorno alla legge di bilancio 2022

ASSISTENZA e PREVIDENZA: decide Orlando?

Abbiamo appreso dai giornali che una COMMISSIONE TECNICA (nominata da Poletti, rilanciata dalla Catalfo e attivata da Orlando) ha steso una relazione tecnica di circa 70 facciate, concludendo alla fine che È IMPOSSIBILE SEPARARE TECNICAMENTE L’ASSISTENZA DALLA PREVIDENZA, nel bilancio INPS.

Si tratta di una conclusione che NOI respingiamo al mittente. Non solo ma,

AL MINISTRO ORLANDO NOI CHIEDIAMO CON FORZA:

  1. Perché al tavolo specifico siano state invitate solo CGIL-CISL e UIL (che hanno duramente respinto le conclusioni della relazione) e invece non siano state invitate anche le confederazioni autonome, interessate al tema tanto quanto i sindacati confederali;
  2. Perché non sia stato diffuso il testo della relazione e perché non sia stato chiesto – su questi temi – un parere al CNEL, organo costituzionale;
  3. Perché SOLO IN ITALIA NON SIA POSSIBILE SCINDERE la ASSISTENZA (legata a spese a carico dello stato e non supportata da contributi individuali) dalla PREVIDENZA (legata invece ai contributi individuali versati), quando invece ciò è tenuto ben distinto/separato in SPAGNA, FRANCIA, GERMANIA e OLANDA?
  4. Perché il ministro non vuol capire che – senza la separazione tra assistenza e previdenza – la SPESA SOCIALE ITALIANA, in rapporto al PIL, SFORA LA MEDIA EUROPEA, ponendo quindi l’Italia a rischio di perdere parte dei contributi legati al PNRR ?
  5. VUOLE forse il MINISTRO (PD) PORTARE TUTTI I PENSIONATI A PERCEPIRE UNA PENSIONE SOCIALE (al massimo entro 5 volte il minimo INPS), gettando poi la colpa del tutto sulla “EUROPA MATRIGNA”?

Ebbene, il Ministro Orlando SAPPIA CHE NOI NON SUBIREMO PASSIVAMENTE le SUE SCELTE e QUELLE della SUA COMMISSIONE.

Se non farà retromarcia, lo denunceremo personalmente, così come denunceremo chi quel parere ha redatto.

Dopo aver combattuto la Bindi e Renzi, adesso combatteremo Orlando, fino a quando non sarà condannato e fino a quando non SARÀ CACCIATO dal MINISTERO del LAVORO…

Unicuique suum….

AUGURI di BUON ANNO

Cari Iscritti,

è con estremo piacere che Vi formuliamo i migliori

AUGURI per un eccellente 2022

Ovviamente Tutti Noi ci apsettiamo che il nuovo anno sia migliore rispetto a quello appena trascorso, che ci ha riempito di vaccinazioni, di tamponi e di mascherine di “varia fatta”.

Dal 1° gennaio 2022 le nostre pensioni avranno una rivalutazione “modesta” (perché ovviamente inferiore all’inflazione reale e legata a un paniere Istat del tutto approssimativo). Ma comunque una rivalutazione frutto di una pressione intensa esercitata da APS-Leonida, Federspev e Confedir su questo governo e sui vari parlamentari di ogni estrazione.

Il 2022 non sarà un anno facile per gli italiani, non tanto e non solo per il Covid, ma soprattutto per la nomina di un nuovo Presidente della repubblica, nomina strettamente collegata alla permanenza o meno di Draghi come capo del governo.

Grazie comunque per il Vostro supporto morale e economico, che ci auguriamo prosegua anche per il 2022. Infatti Vi assicuriamo che il Nostro impegno proseguirà per parecchi anni, a Dio piacendo!

Roberto Mencarelli, Presidente APS-Leonida
Stefano Biasioli, Segretario APS-Leonida

Attenti a quei tre!

Di Stefano Biasioli

L’abbiamo ripetutamente detto e scritto. Detto e scritto ai nostri amici pensionati (FEDERSPeV e APS-Leonida) e ai nostri amici della dirigenza pubblica, iscritti a CONFEDIR….

“State attenti a quello che cercheranno di scrivere nel MAXIEMENDAMENTO alla LEGGE di BILANCIO 2022… ci saranno agguati alle nostre pensioni e alla rivalutazione che riguarda le nostre fasce… Massima attenzione fino al 28/12/21 …limite massimo per approvare la legge di bilancio 2022…”
I fatti dimostrano che avevamo e abbiamo ragione.

I FATTI
La Gazzetta Ufficiale del 26 Novembre ha pubblicato il decreto del MEF del 17/11/21 che fissa in modo definitivo il tasso di adeguamento – delle pensioni – all’inflazione, tasso  da applicare dal 1° gennaio 2022. Li ricordiamo:

+1,7% fino a 2.063 euro lordi/mese;
+1,53% da 2.064 a 2.578 euro lordi/mese (in  soldoni, da +35 a + 42 euro/lordi/mese, circa)
+1,275% oltre 2.578 ( in soldoni, da +45 a +73 euro/lordi/mese, circa).

“Evviva! Potrebbe pensare qualcuno. Dopo il blocco del 2020, riprende la rivalutazione!”
Si, ma riprende in ritardo e in modo parziale, visto che – già oggi – l’inflazione supera il 3%…

I FATTI
Nella legge di bilancio 2022 è presente un’ipotesi di TAGLIO delle TASSE, con risparmio teorico annuale di circa 417 euro (per la fascia di reddito da 28.000 a 50.000 euro/annui/lordi), di circa 692 euro (per la fascia di reddito da 50.000 a 55.000 euro/annui/lordi) e di 468 euro (per la fascia da 55.000 a 75.000) nonché di 247 euro (per la fascia successiva).

Tutto bene? NO, perché a questo punto COMPARE IL TRIO LESCANO (PD-LEU-DRAGHI): trio che – nel Consiglio dei Ministri di venerdì 3 Dicembre – PROPONE di TAGLIARE LE QUOTE (alias risparmi teorici sulle tasse) DESTINATE AI REDDITI PIÙ ALTI!
Motivazione? La necessità di contrastare il “caro energia”….

… continua a leggere ⇒ Attenti a quei tre_6.12.2021

PENSIONI in ESSERE: quale sarà il loro destino?

a cura di: Prof. Marco Perelli Ercolini, Dott. Stefano Biasioli, Dott. Pietro Gonella

In teoria, il 31/12/2021 dovrebbero cessare i tagli iniqui perpetrati anche dal governo Conte, in piena sintonia con tutti i governi (più o meno parlamentari) che si sono succeduti da Monti (2011) in poi.
Al proposito, il testo attuale del DDL bilancio “bollinato” nei giorni scorsi non prevede nulla. Anche se molti “amici” ci suggeriscono di non “muovere le acque chete”, Noi siamo preoccupati. Perché abbiamo forti sospetti che il maxiemendamento che chiederà (come di consueto) la sessione di bilancio veda inserito – nei giorni attorno al 28 Dicembre – un piccolo comma che preveda nuovi tagli pensionistici “perché ce lo chiede l’Europa” (!!)
Siamo preoccupati perché il clima pandemico di “democrazia sospesa”, “il torpore delle coscienze” e “la rassegnazione circolante, soprattutto tra i pensionati terrorizzati” potrebbero indurre governo e parlamentari ad un ennesimo colpo di mano, sapendo che – comunque- le elezioni nazionali si terranno (forse) nel 2023 e che memoria collettiva è scadente.

Chi scrive e gli amici di Federspev, Confedir e APS-Leonida non la pensano così e continueranno a “tenere in caldo” il tema delle pensioni attuali e future, il tagli delle pensioni di reversibilità, i ritardi nell’erogazione del TFR/TFS, la mancata separazione dell’assistenza dalla previdenza, nei bilanci INPS.
Di seguito, perciò, riportiamo alcune informazioni essenziali su questi temi….

… continua ⇒ PENSIONI IN ESSERE 14.11

Il reddito criminogeno (e i suoi amici). L’analisi di Pennisi

In uno Stato Criminogeno ci sono norme che portano particolarmente a delinquere? Una di questa pare essere la legislazione sul “reddito di cittadinanza” (e alcuni aggiungono l’interpretazione che ne ha data l’Inps facendo i controlli sostanziali dopo aver accettato domande sulla base di autodichiarazioni)

Nel 1997, Giulio Tremonti pubblicò presso l’editore Laterza un saggio che non trattava della sua disciplina accademica (diritto tributario) intitolato “Lo Stato Criminogeno”. Il messaggio era semplice ed eloquente: uno Stato con troppe norme (spesso contradditorie le une con le altre) spinge i cittadini a contravvenire, quindi a delinquere. Nel 2018, Pierluigi Ciocca, economista il cui orientamento politico è marcatamente differente da quello di Tremonti, ha pubblicato presso l’editore Donzelli un saggio dal titolo “Tornare alla crescita – Perché l’economia italiana è in crisi e cosa fare per rifondarla”, il messaggio era il medesimo: da un’analisi della storia economica del Paese, Cioccia concludeva che l’Italia è cresciuta quando le regole (soprattutto del diritto pubblico dell’economia) erano poche, semplici e trasparenti in modo che potessero essere comprese e seguite.

In uno Stato Criminogeno ci sono norme che portano particolarmente a delinquere? Una di questa pare essere la legislazione sul “reddito di cittadinanza” (ed alcuni aggiungono l’interpretazione che ne ha data l’Inps facendo i controlli sostanziali dopo aver accettato domande sulla base di autodichiarazioni). Da quello che si legge nelle cronache giudiziarie della stampa quotidiana (ormai da due anni) sembra che uno strumento concepito per alleviare la povertà e fare uscire dalle sue molteplici trappole tramite la formazione ed il lavoro sia diventato un’incitazione a delinquere, non solo per qualche “furbetto” ma per la criminalità organizzata anche internazionale…. continua a leggere ⇒ formiche_Reddito criminogeno_14.11.21

Commento di Stefano Biasioli 

Questo articolo dell’amico Giuseppe PENNISI – valente economista – appoggia chiaramente la NOSTRA RICHIESTA di SEPARAZIONE dell’ASSISTENZA dalla PREVIDENZA, nel BILANCIO INPS. Non solo, ma ipotizza la creazione di un ente separato per gestire l’assistenza e soprattutto il contestato reddito di cittadinanza, con adeguati controlli preventivi !

RESOCONTI CONGRESSUALI

Nei giorni scorsi (mercoledì 10 e giovedì 11 novembre) Stefano Biasioli ha partecipato a due eventi importanti per il mondo dirigenziale pubblico,  sia in attività che in pensione.

Si è trattato dell’annuale  Assemblee Nazionale FEDERSPeV e del Congresso elettivo della CONFEDIR. Della prima, troverete notizie in altra parte del sito. Della seconda, ci limitiamo a ricordare alcuni punti essenziali:

  • La RIELEZIONE (per acclamazione) dell’amico Michele Poerio a SEGRETARIO GENERALE CONFEDIR, per altri 4 anni, con conferma dell’attuale squadra dirigenziale;

Un clima disteso, con una totale concordia sui princìpi istituzionali e sui temi da appoggiare, tutelare e diffondere. Tra questi:

  • La TUTELA della AUTONOMIA CONTRATTUALE della DIRIGENZA;
  • La TUTELA delle PENSIONI, in essere e future;
  • La BATTAGLIA contro l’AUTODICHIA del mondo politico (uno scandalo istituzionale !);
  • Il FALLIMENTO della PREVIDENZA COMPLEMENTARE;
  • La LOTTA  contro la scelta politica di “creare un paese di indigenti” (precariato, tempo determinato, tagli alle pensioni presenti e future, tagli ai TFR/TFS con ritardi nella erogazione,  ritardi contrattuali, lavoro a cottimo, indennità fasulle per obiettivi fasulli etc).
  • IL RUOLO della CONFEDIR COME “RISVEGLIO di COSCIENZE”, in un paese in cui l’evento pandemico ha creato rassegnazione e paura nella gente, con effetti paurosi sulla democrazia.

L’auditorio ha apprezzato soprattuto l’intervento del Prof. Marcello Pacifico (Presidente Anief e membro del CESE) che ha brillantemente ricordato che  “nell’ignoranza si governa più facilmente” …che  “stipendi bassi portano a pensioni basse”….e che “la CONFEDIR deve continuare svolgere una politica sindacale autonoma  proprio a tutela dei dirigenti oggi rassegnati e per ridare valore al ruolo e al lavoro dei dipendenti pubblici tutti…”.

Il problema è come agire. Su questo, il Congresso Confedir ha dimostrato idee chiare, elaborando LINEE di AZIONI, chiare e concrete, per il presente e per il futuro prossimo.

In definitiva, totale sintonia con l’impostazione della nostra APS-LEONIDA !