Incontro tra APS-Leonida e Associazione Pensionati Bancari di Verona

Questa mattina il Presidente Dott. Mencarelli e il Segretario Dott. Biasioli, hanno presenziato all’Assemblea dei Pensionati Unicredit di Verona che ha deciso all’unanimità di confluire nella Nostra APS-Leonida.

Si tratta di un passo estremamente importante che, per concludersi, avrà bisogno di un supporto notarile (speriamo a breve!)

Comunque sia questo auspicio è stato formulato, di cuore, da Mencarelli e Biasioli.

Ad maiora!

A proposito dell’IVA

 

Stefano Biasioli, Medico – 6 giugno 2022

IO, medico dipendente in pensione, settantanovenne,  sono arrabbiato perché – per me – l’IVA ha sempre rappresentato un  “puro” costo, che il mio tributarista non mi ha mai concesso di scaricare.
Mi sono preso uno sfizio.  Dopo 55 anni dalla laurea, ho deciso di verificare quanto pesi l’IVA sulla mia pelle, in aggiunta alle tasse ordinarie ( IRPEF valutabile sul 47%), legate ad una buona pensione INPS, maturata versando per oltre 40 anni fior di contributi. Contributi che non recupererò anche se arrivassi a 110 anni di vita. 110, non 120 , come quelli promessi da Don Verzè a Silvio Berlusconi…

Bando alle ciance.

Nel corso del mese di maggio 2022 ho pignolescamente tenuto conto di tutte le mie spese quotidiane, escludendo quelle legate all’alimentazione familiare.
Sono arrivato così ad identificare queste uscite (MAGGIO 2022): …

…continua a leggere ⇒ APropositodellIVA_6.6.2022

Chi e come vuole rivoluzionare i medici di famiglia – Startmag

di Giulia alfieri, 01.06.2022

La riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr passa anche dal nuovo ruolo dei medici di famiglia. Ecco cosa ipotizza la norma allo studio del ministero della Salute.

Il lavoro dei medici di famiglia non sarà più quello di una volta. Da liberi professionisti, regolati da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), a “para-subordinati”.
Ecco cosa prevede la norma allo studio del ministero della Salute che potrebbe essere inserita come emendamento nel decreto Pnrr 2.
Per ministero della Salute e Regioni, affinché i medici di famiglia si integrino con la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr – dalla quale nasceranno le Case della Comunità – è necessario rivedere il loro ruolo….

continua a leggere ⇒ StartMag.it_Chi e come vuole rivoluzionare i medici di famiglia_Sanità_1.6.22

Il CROLLO della SANITÀ ITALIANA

di Stefano Biasioli, 31 maggio 2022

Ci voleva il COVID per far capire anche agli italiani più sprovveduti che il mito della Sanità italiana pubblica “universale, efficiente, efficace e a basso costo” era un mito fasullo, quanto meno dagli anni 2010 in poi.

Nella realtà – e nei documenti dei sanitari e degli analisti più attenti – dal 1996 in poi le cose sanitarie sono sempre peggiorate, lentamente  ma inesorabilmente.

Dal 1996, ossia dal “fasullo teorema bocconiano” che sosteneva che la sanità pubblica doveva essere retta da prevalenti concetti economici, quali il budget delle unità operative e delle strutture ospedaliere (le “aziende sanitarie” o ASL), quali la dirigenza diffusa (medica o infermieristica) con abolizione delle carriere ospedaliere (assistente, aiuto, primario), con obbligo di contenimento dei costi ospedalieri, arbitrariamente considerati (dai bocconiani) come eccessivi. Per non citare i DRG, su cui chi scrive questo articolo ha scritto decine di articoli e pubblicato alcuni libri, dimostrandone l’assurdità.

Dai contratti (CCNL) ospedalieri del 1998 in poi l’ennesima squalificazione economica per i medici ospedalieri e per il personale sanitario ospedaliero, tutto. Contratti in ritardo, finanziamenti  inferiori alle necessità (tecnologiche e di personale) insufficienti, progressiva contrazione dei letti ospedalieri, assoluta inadeguatezza delle strutture per gli acuti (pronto soccorso, rianimazioni, infettivi, nefrologia-dialisi, trapianti, neurochirurgie, cardiologie interventistiche, su tutti).

IlCrollodellaSanitàItaliana_Biasioli_31.5.22

più articolo pubblicato su StartMag.it il 4 giugno 2022

 

SOLO in ITALIA

Stefano Biasioli, 28 aprile 2022

Solo in Italia, rispetto al resto del mondo conosciuto, può accadere che venga nominato ministro della salute un politico eletto con poche migliaia di voti, capo di un partitino comunista. Solo in Italia può avvenire che un tale individuo (privo di nozioni economiche e di esperienze gestionali nel mondo reale) venga messo a gestire una INDUSTRIA qual è quella della SANITÀ ITALIANA: oltre 120 miliardi di euro di spesa pubblica all’anno, cui si aggiungono circa 30 miliardi di euro di spesa privata. Sempre all’anno.

Da 3 governi, costui è ministro inamovibile, per volontà (colpa) anche di Salvini e dei berluscones.

Secondo costui, il suo ministero – sotto la sua guida – è stato il migliore nella lotta mondiale contro il Covid. La realtà (il numero dei morti per Covid e non “con il Covid”) è profondamente diversa. Un po’ alla volta, le statistiche “asettiche” dimostreranno che “tachipirina e vigile attesa” è stata una scelta folle, che la vaccinazione protegge contro le forme più gravi di virosi ma non annulla la possibilità di infezione, che il green-pass non serve a nulla, che i vaccini (Pfizer, Astra Zeneca, Moderna) possono provocare importanti effetti collaterali, come tutti i farmaci “pesanti”. Ossia come tutti i farmaci che debbono essere usati per patologie limitanti la vita.

Invece, sinora, il ministro e i suoi accoliti hanno taciuto sui potenziali rischi della vaccinazione, richedendo però ai vaccinandi la compilazione preventiva di un modulo di consenso, steso al fine di evitare possibili contenziosi legali.

Per fortuna che la gestione delle vaccinazioni è stata affidata all’esercito e non ai tecnici del ministero della salute: Figliuolo & C. (ossia la Protezione civile) sono riusciti a vaccinare il 90% della popolazione. Cosa che sarebbe stata impensabile se la campagna fosse stata affidata a chi ha fatto caos sulle mascherine, sui banchi di scuola, sui respiratori….

…continua a leggere ⇒ SoloinItalia_Biasioli_28.4.22

WHATEVER IT TAKES? Siamo proprio sicuri che sia così?

Stefano Biasioli, 16 aprile 2022

Alcuni amici mi sollecitano da giorni a scrivere qualcosa sui tempi attuali. Pur recalcitrando lo faccio. Recalcitrando perché sono consapevole che, di questi tempi, è difficile trovare chi la pensi come Noi.

Come Me, testardo Capricorno, nato nel Dicembre 1942 e con chiari ricordi di guerra, di bombe, di rifugi anti-aerei. Ricordi veri, non quelli dell’attuale presidente dell’ANPI, nato nel 1949 !

Dopo 77 anni, l’Italia è nuovamente in guerra. Certo, non una guerra sul nostro suolo, ma una guerra (la prima guerra, da allora) sul suolo europeo, distante circa 1500 km – in linea d’aria- dal nostro  Brennero.

Siamo in guerra, che l’Ucraina fa anche per conto terzi: UE, NATO, USA, paesi nord-europei. Per questa guerra abbiamo aumentato la spesa per la difesa (2% PIL), abbiamo inviato armi e mezzi, abbigliamento e prodotti alimentari. Direttamente o indirettamente. Stiamo accogliendo profughi ucraini, soprattutto donne e bambini, aggiungendo accoglienza “accolta” a accoglienza “subìta”. Emigranti per guerra versus emigranti economici, dall’Africa e dintorni….

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QUI CI VUOLE UN COMMISSARIO ALL’ENERGIA!

Stefano Biasioli 04/04/2022

Stamattina ho sentito (Radio 24) una intervista al ministro Cingolani. Alle domande, stringenti, del giornalista, il ministro (ma non si tratta di un tecnico?) ha risposto sempre in modo vago ….“vedremo…faremo…decisioni UE… c’è un problema di rapporti con le Regioni e con i provveditori alle belle arti e ambientali… etc etc”.
Insomma, una marea di “decisioni future e futuribili” come se la guerra Russia-Ucraina non abbia dimostrato con chiarezza la drammaticità della questione energetica in Italia.

Decenni di “NO a TUTTO” (NO TAV, NO TIV, No TIP)… decenni di no al pompaggio di gas in Adriatico, di no alla estrazione di metano in Basilicata, di no a nuove centrali idroelettriche, di no al carbone, di no al nucleare…. hanno – al dunque – messo in crisi, in Italia, la produzione (prima) e la fornitura (poi) di energia, per la quale oggi siamo larghissimamente dipendenti dall’estero. A partire dal 43% del gas russo, per finire con l’energia da fonte nucleari, che importiamo dai paesi UE che ci circondano. Il tutto, a caro prezzo e con un ricatto continuo, non solo russo.

Siamo IN TEMPO di GUERRA. Dopo la guerra al COVID (quasi conclusa…) è ora TEMPO di GUERRA ENERGETICA.
La guerra al Covid è svoltata grazie al Commissario Figliuolo e ai suoi vaccini. Non certamente grazie a Speranza, ad Arcuri e al fantomatico CTS….
La guerra energetica va affrontata nella stessa maniera: con un COMMISSARIO ENERGETICO cui spetti una totale autonomia di manovra, che impedisca le solite misure ostruttive da parte di Regioni, Comuni, Sovraintendenze, movimentini ecologici e “compagnia cantando”….

…continua a leggere ⇒ QuiciVuoleunCommissarioallEneriga_Biasioli_4.4.22

Graffio di Lenin: “NON SIAMO IN GUERRA…”

Stefano Biasioli, 12 marzo 2022

“No siamo in guerra…non è un’economia di guerra… È prematuro parlare di un recovery di guerra…”, queste sono (in sintesi) alcune affermazioni fatte da Draghi prima e dopo l’inutile vertice UE di Versailles, che non ha preso alcuna decisione sui temi caldi del momento: guerra, riscaldamento globale, crisi energetica, approvvigionamenti, difesa europea, nuove sanzioni anti-Putin.

Più passano i mesi, più Draghi sembra aver perso quell’alone iniziale di santità-tecnicismo-decisionismo, per cui era stato chiamato da Mattarella al capezzale dell’Italia, stremata dal Covid e dalle marachelle dei 2 governi Conte. Un anno dopo, Draghi ci appare spento, gonfio in viso e con la pappagorgia. Anche in Europa lo stanno snobbando, in particolare l’asse franco-tedesco. Ha chiesto che il “debito lo faccia la UE”, senza alcun riscontro. In definitiva, la volontà UE è fare a meno del gas e del petrolio russo, in tempi ristretti, mantenendo la transazione energetica entro il 2050. Come? Senza un piano europeo comune, basato su tempi certi e su finanziamenti concreti….

…. CONTINUA ⇒ GraffiodiLenin_NonSiamoinGuerra_12.3.22