Graffio di Leonida: Meloni e le PENSIONI: un esempio di DISINFORMAZIONE

Leonida, 17 settembre 2022

Per l’ennesima volta dobbiamo registrare un’ennesima dichiarazione della Meloni sulle “pensioni ricche”.
Giovedì sera, alla TV, ha ribadito ancora una volta la sua proposta di “RICALCOLARE le PENSIONI RICCHE, SULLA BASE dei CONTRIBUTI REALMENTE VERSATI”.

Sono mesi che abbiamo invitato la “prossima leader vittoriosa del centro-destra” a informarsi meglio sul problema pensionistico e, in particolare, sulla correttezza del calcolo che ha portato  i “presunti pensionati ricchi” a fruire di “pensioni ricche”.
Ripetutamente abbiamo pubblicato i nostri conteggi relativi a questo tema, ripetutamente abbiamo chiesto (FEDERSPeV, CONFEDIR, APS-LEONIDA) un confronto con la Meloni su questo tema.
Purtroppo ci è stato negato e la Meloni e i suoi consulenti si sono negati.

Pur con la consapevolezza di avere a che fare con “sordi ignoranti sul tema in questione”, per l’ennesima volta riformuliamo una serie di domande, cui la Meloni dovrebbe rispondere PRIMA delle elezioni.

  1. COSA SI INTENDE PER “PENSIONI RICCHE”? Quelle superiori a 5 volte il minimo INPS (524,35 euro/mese) , quelle superiori a 10 volte il minimo INPS? Quali altre? E il valore in questione è al lordo o al netto, detratte le tasse?
  2. Secondo la MELONI, quali categorie di PENSIONATI INPS godrebbero di PENSIONI SUPERIORI ai CONTRIBUTI VERSATI?
  3. Lo sa, la Meloni, che il sistema contributivo è partito dal 1996 e che – quindi – ancor oggi esistono pensionati con pensioni “miste” (quota retributiva e quota contributiva), pensioni totalmente retributive e pensioni totalmente contributive?
  4. Conosce, la Meloni, la variegata normativa che ha portato all’INPS attuale, con inglobamento nell’INPS di Enti pensionistici attivi (INPDAP) e Enti pensionistici cronicamente passivi (Artigiani, Commercianti, Agricoltori) ? Passivi, perché erogatori di pensioni non legate ai contributi versati?
  5. Lo sa, la MELONI, che l’INPS non è in grado di ricostruite l’entità dei contributi versati pre-gennaio 1996?
  6. Lo sa, la Meloni, che la politica – tutta – ha gratificato alcuni settori della P.A. (su tutti le forze armate) con scatti di carriera pre-pensionamento e, quindi, regalie pensionistiche?
  7. Lo sa, la Meloni, che – dal 2011 in poi – tutti i governi hanno taglieggiato le “cosiddette pensioni ricche” fino al 31/12/2021 ?
  8. Lo sa, la Meloni, che il BILANCIO PREVIDENZIALE INPS è IN ATTIVO e che le criticità economiche dell’INPS sono invece legate alle sue VOCI ASSISTENZIALI, non adeguatamente coperte da entrate statali (tasse)? Voci, falsamente imputate alla previdenza.
  9. Lo sa, la Meloni, che la SPESA PENSIONISTICA “PURA” INPS rapportata al PIL è esattamente in linea con i valori europei ?

SE NON LO SA, è COLPA SUA e dei SUOI TECNICI.
Noi, lo sappiamo, perché abbiamo fatto e rifatto i conti.
E, Meloni, se non crede a Noi, creda almeno a Alberto Brambilla !

Graffio di Leonida

Mentre ci sono quasi 15 mln di italiani al limite di povertà e gli stipendi si sono depauperati di oltre il 30% e le pensioni oltre questo non hanno più la scala mobile da decenni, ieri il CDM ha tolto il limite di 240 mila euro ai dirigenti pubblici cioè più dell’appannaggio annuale del Presidente della Repubblica.

Graffio di Leonida – Ricalcolo contributivo delle pensioni?

In aggiunta ai commenti fatti in precedenza, vorremmo aggiungere questa “chicca”, con due passaggi.

1) A quei partiti che, in campagna elettorale, ipotizzano un ricalcolo contributivo delle pensioni, “ricche o non ricche”, chiediamo.

Come faranno a fare il RICALCOLO CONTRIBUTIVO  per il personale statale (ufficiali dell’ esercito, magistrati, alti dirigenti ministeriali, etc.) cui è  stato acceso  un conto dei contributi effettivamente versati  soltanto dal 1 gennaio 1996?

2) La verità è che, In precedenza – per tutte le categorie citate- i contributi venivano iscritti – in entrata e in uscita-  nei  conti/poste d’ordine dei singoli bilanci ministeriali, ma mai sono stati versati ad alcun ente previdenziale.

3) E siamo sicuri che in casa INPS siano in grado di ricostruire i contributi versati ante 1996? Ricordiamo che, per la sanità, le cose sono andate in modo diverso, fino al passaggio INPDAP—> INPS, con la sanità che ha “foraggiato” le casse dell’INPS.

Graffio di Lenin: EFFETTO del TRIDUO PIOGGIA ?

Leonida, 8 settembre 2022

Strana, questa Italia.

Siamo travolti da una sequela infinita di emergenze: COVID 1-2-3; SICCITÀ; GUERRA RUSSIA-UCRAINA; UNIONE EUROPEA a guida incerta, tardiva e incompetente; SICCITÀ con crolli e morti in montagna e con bacini idrici esauriti. Fino a ieri. Oggi, 8 Settembre è, Vicenza, celebra la festa religiosa per la Madonna di Monte Berico, quella che ha liberato la città dalla peste, secoli fa.
È la “festa dei Oto”Ebbene, proprio oggi la Madonna ha esaudito i tridui fatti per richiedere la pioggia: per le campagne e per i bacini idrici.
Da stanotte PIOGGIA. NON a catinelle ma DILUVIO, a gocce enormi, per ore.
Fiumi e fiumiciattoli in piena, strade allagate, luci che saltano.
Alla faccia della “gretina”: notte e giorno, caldo e freddo, asciutto e acqua, continueranno ad alternarsi, anche se con ritmi diversi da quelli degli ultimi decenni.

Chi ricorda ancora l’inverno STRARIGIDO e PIENO di NEVE del 1985?  Caterve di neve, in quel gennaio…
Scommettiamo che, dopo questi mesi di extra-caldo, avremo l’inverno più rigido degli ultimi 10 anni?
A chi accetta la scommessa dico che, se la perderò, regalerò un bicchiere di “SPRITZ”.
Scherzo?
Chi mi legge capirà, spero, che sto cercando di esorcizzare le “regolette civiche di Cingolani”, ovvero di un ministro che avrebbe dovuto non darci suggerimenti ridicoli (perché da sempre usati nelle famiglie, per non sprecare denari) ma pratici, come quello di DIRE a DRAGHI di NOMINARE SUBITO FIGLIUOLO come COMMISSARIO STRAORDINARIO per l’ENERGIA, con pieni poteri. Per by-passare i veti di sindaci, Regioni, verdi & C., no VAX – NoTAV – NoTIP, no-tutto.

Cingolani, ci fai o ci sei ?

ECONOMIA – Pensioni, che cosa c’è e che cosa non c’è nei programmi elettorali

di Michele Poerio, Pietro Gonella e Stefano Biasioli

L’intervento di Michele Poerio, Presidente Nazionale FEDER.S.P.eV. e Segretario Generale CONFEDIR, Stefano Biasioli, Segretario APS-Leonida e FEDER.S.P.eV. e Pietro Gonella, Responsabile Centro Studi FEDER.S.P.eV.

Riparte la giostra delle promesse elettorali con  una campagna in cui tutti i partiti promettono per le future pensioni mirabolanti interventi di “flessibilità in uscita” (in parole povere andare in pensione prima). Inoltre il 31 dicembre scadono non solo quota 102 (pensione a 64 anni con 38 di contribuzione) ma anche “l’opzione donna” e “l’ape sociale” (canali che consentono di andare in pensione prima)….

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PRAGMATISMO: dove sei?

da “Graffio di Leonida” del 31 agosto 2022

Saremo anche nati in tempo di guerra (la seconda guerra mondiale, non quella attuale…) ma i nostri genitori ci hanno insegnato che la vita è fatta di sfide da superare, di idee da difendere, da regole da rispettare, di soluzioni pratiche da trovare.

Senza sperare nella fortuna….

Pandemia, guerra russo-ucraina, inflazione, crisi energetica  hanno reso evidenti la superficialità della nostra classe politica (e di quella dell’eurozona) nell’affrontare e nel risolvere problemi strutturali già esistenti prima del 2020, ma tenuti volutamente sottotraccia dai politici italiani e europei, in nome di una “green economy”, sparsa ai quattro-venti, con scelte che ora si rivelano chiaramente catastrofiche.

Draghi o non Draghi, Conte 1 o 2, pandemia in fase acuta o in fase decrescente, l’atteggiamento dei soloni della politica non è mai cambiato. Diktat su diktat, sanitari e non sanitari, sulla base non di scelte tecniche ma di scelte politiche spacciate per tecniche.

Le misure economiche contro la Russia ci si sono rivoltate contro. Ora Putin gioca a ridurre, all’improvviso, i flussi di gas per l’Europa, con esplosione dei costi legati all’energia (si tratti di gas o di elettricità), che hanno colpito soprattutto l’Italia, priva di centrali nucleari e esposta al minimo refolo energetico per quelle deteriori scelte “verdiane” che hanno portato  alla chiusura di centrali a carbone, alla chiusura del 90% degli impianti di estrazione del gas in Adriatico, alla demonizzazione dell’energia da fonti idroelettriche, alla demonizzazione dell’idrogeno.

Come se l’idrogeno non fosse, in assoluto, la fonte energetica più pulita…

E allora, direte, cosa fare? …

… continua a leggere ⇒ GraffiodiLeonida_31.8.22

Sanità: la “cenerentola” nei programmi elettorali – Parte 2

Una cosa è certa: l’emergenza Covid-19 non è finita!!!
Ma tutti i partiti nei loro programmi hanno fortemente trascurato il settore sanitario né discutono nel corso della campagna elettorale di sanità, salute e welfare, limitandosi ognuno a richiamare alla memoria gli errori dell’altro, senza farci conoscere come intenderebbero gestire le grandi emergenze sanitarie ed ambientali che stiamo vivendo.

Da destra a sinistra, per non parlare dei “grillini”, tutti hanno commesso errori, sarebbe, quindi, ora di smettere di guardare al passato e pensare al  futuro.

Continuano a morire in Italia ed in Europa migliaia di persone ogni mese, alcuni con il virus, altri per il virus, comunque il Covid è pur sempre una concausa dell’aggravamento finale ed i numeri dei decessi sono inaccettabilmente elevatissimi. Nonostante ciò nessuno sembra preoccuparsi dei probabili colpi di coda che la pandemia potrebbe riservarci in autunno, mentre la guardia in questi due ultimi mesi di luglio e  agosto si è abbassata eccessivamente.

L’agenda Draghi è diventata un vero e proprio mantra, a volte a proposito, ma il più delle volte a sproposito. È pur vero che il suo PNRR destina importanti  risorse economiche alla sanità, risorse, come più volte da noi evidenziato, insufficienti per far fronte sia ai nuovi bisogni di salute determinati dalla pandemia che alla drammatica carenza di personale sanitario, soprattutto medico ed infermieristico.

Non esiste struttura sanitaria che non sia in affanno per una grave carenza di organico. Il Presidente della regione Calabria qualche giorno addietro  ha firmato un accordo con la Società Medica Statale di Cuba per avere circa 500 medici al fine di “garantire il diritto alle cure dei cittadini calabresi” senza considerare che avrebbe potuto richiamare ai suoi doveri, anche da un punto di vista legale, l’università di Catanzaro che ha in pratica impedito l’utilizzo di oltre 650 specializzandi nelle varie strutture sanitarie calabresi. A ciò si aggiunga la notevole spesa di 3.500 euro mensili netti per medico, più rimborso spese di 1.200 euro mensili, più benefit vari, senza considerare la diversità di lingua, la non sempre semplice integrazione in un sistema di cure diverso da quello cubano e tutti i problemi medico-legali inerenti. Anche la regione Friuli Venezia Giulia ha approvato l’assunzione di personale sanitario non UE con titolo di studio non riconosciuto dal Ministero della Salute. Possibilità esistente anche in Emilia Romagna e Toscana.

Ciò premesso passiamo  alla marginalità con cui i temi sanitari vengono trattati all’interno dei programmi elettorali: poche idee, in parte trite e ritrite, nessun accenno ai costi dei progetti, nessuna attenzione “vera“ verso i protagonisti della sanità: medici, infermieri e tecnici.

Per questo, abbiamo deciso di esaminare analiticamente i temi sanitari elettorali. Perché? Perché la PANDEMIA ha messo in chiara luce lo stato disastroso della sanità pubblica attuale, sia ospedaliera che territoriale.

La sanità/salute, bene pubblico per eccellenza, è stata  oggetto di tagli massicci (superiori ai 35 miliardi in 11 anni), di pesanti blocchi nell’assunzione del personale, di contratti collettivi di lavoro varati in ritardo per ben quattro volte, di massicci pensionamenti, senza ricambi (nemmeno numerici) decenti.

A ciò si aggiunga il dato numerico relativo a quanto  avverrà nei prossimi cinque anni: ben 45.000 medici andranno in pensione, un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. E le previsioni a 10 anni sono ancora peggiori: da oggi al 2028, infatti, andranno in pensione complessivamente 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676  MEDICI.

E i MEDICI, checché se ne dica, sono il cuore pulsante del sistema: senza medici il restante personale sanitario (pur preparato e importante) può svolgere solo un ruolo ancillare perché – questa è la realtà – solo i MEDICI fanno diagnosi e terapia. Gli altri “dottori” sono importanti, importantissimi (lo sappiamo da decenni!) ma hanno altre funzioni.

Di fronte a queste prospettive, pensavamo di  trovare proposte innovative nei programmi elettorali: ricorso a fondi europei (quali il Meccanismo europeo di stabilità – Mes) per aumentare il finanziamento al settore, rimozione dei vincoli di accesso agli studi universitari ed alle specializzazioni, ritardo (su base volontaria) del pensionamento; modifiche organizzative e – soprattutto – la proposta di una REVISIONE COMPLETA del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, datato 1978.

E, invece, nulla di tutto questo…

… continua a leggere… ⇒ Sanita_Cenerentolanei ProgrammiElettorali_Poerio-Biasioli-Gonella_22.8.22-new

…articolo pubblicato sabato 27 agosto su ⇒ StartMagazine.it

Sanità: la “cenerentola” nei programmi elettorali – Parte 1

Dato il livello medio della politica e dei politicanti attuali, non ci aspettavamo nulla di buono.

Non parliamo solo della violenza verbale adoperata dalla sinistra nei confronti del centro-destra. Non ci riferiamo solo al modo in cui sono state compilate (da parte del PD e dei suoi alleati e in parte dai 5S) le liste elettorali: candidati paracadutati in collegi elettorali distanti dalle loro residenze, parentopoli  della peggior specie (come usava una volta in ambito accademico, ai tempi dei “baroni”), coesistenza – nello stesso partito- di personaggi con idee opposte (esempio classico, Speranza e Crisanti ), sciacallaggi sul Covid, vendette personali consumate a freddo etc.  etc.

No, ci riferiamo invece alla marginalità con cui i temi sanitari vengono trattati all’interno dei programmi elettorali: poche idee, in parte trite e ritrite, nessun accenno ai costi dei progetti, nessuna attenzione “vera“ verso i protagonisti della sanità: medici, infermieri e tecnici.

Per questo, abbiamo deciso di esaminare analiticamente i temi sanitari elettorali. Perché? Perché la PANDEMIA ha messo in chiara luce lo stato disastroso della sanità pubblica attuale, sia ospedaliera che territoriale.

La sanità/salute, bene pubblico per eccellenza, è stata  oggetto di tagli massicci (superiori ai 35 miliardi in 11 anni), di pesanti blocchi nell’assunzione del personale, di contratti collettivi di lavoro varati in ritardo per ben quattro volte, di massicci pensionamenti, senza ricambi (nemmeno numerici) decenti.

A ciò si aggiunga il dato numerico relativo a ciò che avverrà nei prossimi cinque anni: nei prossimi cinque anni: ben 45.000 medici andranno in pensione, un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. E le previsioni a 10 anni sono ancora peggiori: da oggi al 2028, infatti, andranno in pensione complessivamente 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676 MEDICI.

E i MEDICI, checché se ne dica, sono il cuore pulsante del sistema: senza medici il restante personale sanitario (pur preparato e importante) può svolgere solo un ruolo ancillare perché – questa è la realtà – solo i MEDICI fanno diagnosi e terapia. Gli altri “dottori” sono importanti, importantissimi (lo sappiamo da decenni!) ma hanno altre funzioni…

… continua ⇒ Sanità_Cenerentolanei ProgrammiElettorali_Biasioli-Gonella_18.8.22

Formiche SALUTE NEI PROGRAMMI ELETTORALI

 

Programma elettorale: “SANITÀ CENERENTOLA”

Forse il centro-destra vincerà la lotteria elettorale del 25 settembre.

Forse, perché recenti (Renzi docet) e lontane (la gioiosa macchina da guerra di Occhetto) vicende insegnano ad essere prudenti nelle previsioni. In Italia “del doman non c’è certezza”.

Comunque sia, data per scontata la tematica sinistroide a favore di minoranze e di ideone non realizzabili, data la crisi mondiale e europea, ci si domanda perché nel programma del CENTRO-DESTRA, tra i quindici punti, non ce ne sia uno significativo dedicato alla SANITÀ.

La prolungata pandemia ha dimostrato in modo inequivocabile che QUESTO SISTEMA SANITARIO ITALIANO è VECCHIO e INADATTO ai BISOGNI SANITARI ATTUALI.

Quelli legati alle pandemie ricorrenti ma – soprattutto – ad una popolazione che INVECCHIA e che è fatta di milioni di italiani soli, malati o malaticci, con difficoltà di accesso alle cure per scarsa mobilità (personale e automobilistica) e per inadeguatezza informatica.

Anche i sassi sanno che OGGI mancano in Italia almeno 120.000 medici e 35.000 infermieri.

Se è così, nel PROGRAMMA del CENTRO DESTRA avrebbero dovuto inserire un PUNTO FONDAMENTALE: UNA RIFORMA UNIVERSITARIA in cui l’università fosse costretta ad adeguare i suoi programmi di accesso agli studi alle RICHIESTE del MERCATO.

Nello specifico, ELIMINAZIONE del NUMERO CHIUSO a MEDICINA, con blocchi successivi al 2° e al quarto anno di laurea.

Ancora, una PROGRAMMAZIONE delle SPECIALITÀ articolata sulle carenze reali di specialisti.

Ancora, una PROGRAMMAZIONE REGIONALE della MEDICINA GENERALE, con passaggio alla dipendenza dei nuovi medici territoriali.

Poche, ma chiare proposte. Per rompere il GUSCIO della CORTECCIA SANITARIA risalente al 1978.

 Stefano Biasioli  – 16 agosto 2022, ore 09:00

 

 

NB) “Certo, potreste dirmi che il punto 7 del programma del centro destra parla di sanità.
Si ma lo fa in modo generico – come quello dei 5S – ma senza toccare il punto cruciale: le regole universitarie per accedere a medicina e alle specialità…