Pensioni, come cambiano gli importi con la rivalutazione 2024 (le tabelle)

di Simone Micocci, money.it – 11 novembre 2023

Nei prossimi giorni il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ufficializzerà il tasso di rivalutazione con cui le pensioni verranno aumentate e adeguate al costo della vita. Nel frattempo ad anticipare questo importante valore è Il Sole 24 Ore, che in esclusiva ha svelato che la variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, senza tabacchi, come rilevata dall’Istat in via definitiva per i primi nove mesi del 2023 e stimata per l’ultimo trimestre, è pari al 5,4%.

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Legge di Bilancio 2024 (bollinato) – Art. 29 pag. 39 Rideterminazione indicizzazione pensioni per l’anno 2024

ART. 29. (Rideterminazione indicizzazione pensioni per l’anno 2024)

1. Al comma 309 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, le parole «per il periodo 2023-2024» sono sostituite con le seguenti: «Nell’anno 2023».

2. Nell’anno 2024 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta:

a) per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento;

b) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi:

1) nella misura dell’85 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a quattro volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla lettera a), l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

2) nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a sei volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

3) nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a otto volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

4) nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a dieci volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

5) nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS.

Abbiamo inserito nella sezione  “DOCUMENTI” di questo sito il testo integrale aggiornato alla data del 30/10/23 bollinato.

Attenzione! “Bozza” Legge di Bilancio 2024 aggiornata al 23/10/23 e intero Art. 26 estratto dal testo

ART. 26. (Modifiche alla determinazione del valore della pensione in caso di accesso alla pensione di vecchiaia di cui all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201)

1. All’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 7, ovunque ricorrano, le parole: «a 1,5 volte», sono sostituite dalle seguenti: «all’importo»;

b) al comma 11, ovunque ricorrano, le parole: «a 2,8 volte», sono sostituite dalle seguenti: «a 3,3 volte».

Nella Sezione «Documenti» di questo sito abbiamo pubblicato il testo integrale della “Bozza” (aggiornata al 23/10/23)  del testo della Legge di Bilancio 2024

Spesa per le “pensioni previdenziali pure”: i veri numeri

08 luglio 2023

L’intervento di Michele Poerio, Presidente Nazionale FEDER.S.P.eV. e segretario generale CONFEDIR, Pietro Gonella, coordinatore Centro Studi, Stefano Biasioli, segretario APS-Leonida e segretario organizzativo FEDER.S.P.eV.

CONFEDIR, FEDER.S.P.eV. e APS-Leonida non possono astenersi dal fare conoscere ad una platea più numerosa qual è stato il vero esborso dell’INPS per le “pensioni previdenziali pure” negli anni 2019-2020-2021, cioè quelle pensioni che sono assistite/accompagnate/generate/finanziate dai contributi sociali versati – nell’arco temporale della vita lavorativa – e dal pensionato e dal rispettivo datore di lavoro.

L’intendimento dell’intervento è quello di confutare il Report Unimpresa (che ha elaborato i dati dell’ultimo Documento di economia e finanza del governo, con pubblicazione degli stessi su Startmag del 29 giungo scorso) al fine di rimettere a posto i dati/numeri contenutivi che sotto si riportano, così da conferire agli stessi una maggiore – più completa e compiuta – articolazione esplicativa:….

…. continua a leggere Spesa per le pensioni-StartMagazine 9_7_2023

DITELO alla MELONI! e articolo sui VERI CONTI della Previdenza Italiana

Il Presidente del Consiglio, in carica da circa 3 mesi, ha un mucchio di problemi da risolvere.

Il suo tappeto verde a Palazzo Chigi è pieno di “rogne e rognette”: dall’inflazione che non cala, alla ricerca di energia da zone non sovietiche, agli scioperi dei benzinai, alle “strane” direttive della UE in tema di alimenti e di bevande “salutari”, all’assenza di una vera industria farmaceutica italiana (con la carenza da mesi di farmaci brand in Farmacia) e, per finire, alla disfatta della sanità territoriale.

Problemi su problemi. Ma ne aggiungiamo uno. Quello del TAGLIO ALLA RIVALUTAZIONE delle PENSIONI superiori a 4 volte il minimo INPS, ossia superiori a 2102 euro lordi/mese.

Noi, che siamo ottimisti fino a prova contraria, pensiamo che la scrittura dei c. 309-310 della legge di bilancio 2023 (197/2022, in due gazzette ufficiali, quella 303/SO n°43 del 29/12/22 e quella in GU n° 12/2023 del 16/01/23) non sia stata fatta da esponenti del centro-destra ma dai soliti burocrati del Ministero guidato oggi da Giorgetti…

…continua a leggere ⇒ DiteloallaMeloni_Biasioli_26.1.23

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IVeriContidellPrevidenzaItaliana_26.1.23

INPS: “Una pensione sotto i 1000 euro al mese per il 32% de pensionati”

Da Agenzia Ansa.it

Presso la Sala della Regima di Montecitorio si è tenuta la presentazione del XXI Rapporto annuale InpsHa illustrato il Rapporto il presidente dell’ente previdenziale, Pasquale TridicoSono intervenuti il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. Ha partecipato anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

… continua a leggere ⇒ Ansa_su XXI rapporto INPS al 11.7.22l

L’INK per scaricare il XXI Rapporto Annuale INPS 2022

INPS, tra ASSISTENZA e PREVIDENZA ?

Inps: separazione tra assistenza e previdenza? L’intervento di Michele Poerio, Pietro Gonella e Stefano Biasioli

La FEDER.S.P.eV. (insieme alla CONFEDIR e a APS-Leonida) ha un DNA particolare, da sempre. Un DNA che non si è perso negli anni, ma che invece si è rinforzato (con mutazione positiva!), soprattutto sotto la Presidenza Poerio e del suo Direttivo. Quale? Quello di aver sempre detto “pane al pane, vino al vino” anche quando affermazioni di questo tipo o di ben maggior peso avrebbero certamente avuto un impatto negativo nei confronti dei potentati di turno, politici, ordinistici, tecnici di varia estrazione.

Nello specifico, la FEDER.S.P.eV. e la CONFEDIR da oltre trenta anni, da quando cioè è stata promulgata la legge 88/1989 che all’Art.37 prevede la separazione fra previdenza ed assistenza, hanno sempre sostenuto la imprescindibile necessità di separare, nel bilancio INPS, tali spese per definire con chiarezza i costi legati all’assistenza (e, quindi, a carico della fiscalità generale) da quelli legati alla previdenza (legati ai contributi lavorativi versati). Separazione prevista, peraltro, dalla nostra Carta costituzionale.

Da sempre la politica ha eluso la legge 88/1989; da sempre i vari presidenti dell’INPS (inclusi gli ultimi quattro) nulla hanno fatto in questa direzione, nonostante – nel corso degli anni dal 2011 ad oggi – i vari governi abbiano caricato sull’INPS almeno una decina di voci assistenziali.

Ci sarebbe da chiedersi il perché nessuno voglia questa separazione…

…continua a leggere ⇒ INPS, tra ASSISTENZA e PREVIDENZA_Poerio-Gonella-Biasioli

 

CONTRIBUTI di SOLIDARIETÀ? Ecco come uscire dal labirinto pensionistico

Di Giuseppe Pennisi, Formiche.net 12-12-2021

Il voto dei pensionati, conta e pesa. E  i “contributi di solidarietà” non fanno che complicare il tema e rendere più difficile la strada verso un sistema previdenziale equo e sostenibile. Il commento di Giuseppe Pennisi

Sta crescendo una nuova rivolta delle associazioni dei pensionati. Questa volta non contro i loro target abituali: il Movimento Cinque Stelle (M5S) ed il Partito Democratico (Pd), ma contro Fratelli d’Italia (FdI) ed in particolare la sua leader Giorgia Meloni, che in passato sono stati, per utilizzare il lessico della geopolitica, loro “alleati naturali” verso cui hanno convogliato la loro potenza di fuoco alle urne e da cui hanno sempre ricevuto supporto in Parlamento.

Il Fattore “P”, ossia il voto dei pensionati, conta e pesa. In Italia ci sono circa 20 milioni di cui circa 7 milioni con trattamenti inferiori ai 1000 euro al mese. Un terzo delle imposte viene pagato da pensionati del pubblico impiego, i quali, però, rappresentano il 17% del totale dei pensionati. Il 90% dell’Irpef  ha di recente ricordato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, proviene da lavoratori dipendenti e pensionati. Sono numeri che contano e pesano nell’agone elettorale….

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