Inseriamo questi 2 articoli estrapolati da:
Cosa non va nella finanza pubblica. Il messaggio degli economisti
di Giuseppe Pennisi – 17.11.2021 – Formiche.net – Economia
Questa mattina la fondazione Tarantelli e l’associazione Economia Reale hanno presentato il XV Rapporto sull’Economia italiana redatto sotta la guida del presidente dell’associazione Mario Baldassari
La Fondazione Tarantelli e l’Associazione Economia Reale hanno presentato la mattina del 17 novembre il XV Rapporto sull’Economia italiana redatto sotta la guida del Presidente dell’Associazione Mario Baldassari. Il panel di commentatori includeva Romano Prodi, Gustavo Piga, Alberto Quadrio Curzio e Ferruccio De Bortoli. Sono intervenuti numerosi altri economisti presenti – i partecipanti erano circa una cinquantina.
Non è questa la sede per riassumere il rapporto (che è in corso di pubblicazione) o per dare conto del dibattito (di cui sarà disponibile una registrazione). È importante, tuttavia, fare alcune notazioni che possono essere utili al momento in cui il Senato sta cominciando ad esaminare il disegno di legge di bilancio…
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L’inflazione e le sue differenze
l’analisi di Pennisi – 16.11.2021 – Formiche.net – Economia
È chiaro che l’inflazione sta crescendo in tutto il mondo. È fenomeno di breve durata connesso con la ripresa od una “brutta bestia” per domare la quale si dovranno utilizzare tutti gli attrezzi che la politica economica ci ha dato? Ancora presto per rispondere esaurientemente a questa domanda.
L’inflazione fa tremare la politica negli Stati Uniti, perché viaggia ad un tasso annuo del 6,2%: in Congresso anche parlamentari “dem” accusano il programma d’investimenti della Casa Bianca di essere eccessivamente espansionista. Fa tremare ancora di più in Turchia dove è giunta al tasso annuo del 19,9% ed in Argentina ormai ad un tasso annuo del 52,5%…
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LEGGE di BILANCIO – I punti deboli della manovra in vista dello scontro in Parlamento
Articolo di Giuseppe Pennisi
La Legge di bilancio 2022 inizierà presto il suo iter parlamentare. Facile prevedere che ci saranno degli scontri tra i partiti.
Il disegno di legge di bilancio è finalmente approdato al Senato, con il peso dei suoi 219 articoli, molti di più dei 185 della bozza circolata a Ognissanti quale approvata dal Consiglio dei ministri del 28 ottobre. In breve, un ritorno alle “finanziarie fiume” degli anni Ottanta del secolo scorso, contro cui, nella doppia veste di vicepresidente del Consiglio e di ministro del Tesoro si era battuto Giuliano Amato con una riforma che prevedeva una legge di bilancio breve, di tre soli articoli per fissare i saldi, e una serie di “collegati” ordinamentali che, pur partendo con il ddl avrebbero potuto avere velocità, e tempi di approdo, differenti.
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PENSIONI in ESSERE: quale sarà il loro destino?
a cura di: Prof. Marco Perelli Ercolini, Dott. Stefano Biasioli, Dott. Pietro Gonella
In teoria, il 31/12/2021 dovrebbero cessare i tagli iniqui perpetrati anche dal governo Conte, in piena sintonia con tutti i governi (più o meno parlamentari) che si sono succeduti da Monti (2011) in poi.
Al proposito, il testo attuale del DDL bilancio “bollinato” nei giorni scorsi non prevede nulla. Anche se molti “amici” ci suggeriscono di non “muovere le acque chete”, Noi siamo preoccupati. Perché abbiamo forti sospetti che il maxiemendamento che chiederà (come di consueto) la sessione di bilancio veda inserito – nei giorni attorno al 28 Dicembre – un piccolo comma che preveda nuovi tagli pensionistici “perché ce lo chiede l’Europa” (!!)
Siamo preoccupati perché il clima pandemico di “democrazia sospesa”, “il torpore delle coscienze” e “la rassegnazione circolante, soprattutto tra i pensionati terrorizzati” potrebbero indurre governo e parlamentari ad un ennesimo colpo di mano, sapendo che – comunque- le elezioni nazionali si terranno (forse) nel 2023 e che memoria collettiva è scadente.
Chi scrive e gli amici di Federspev, Confedir e APS-Leonida non la pensano così e continueranno a “tenere in caldo” il tema delle pensioni attuali e future, il tagli delle pensioni di reversibilità, i ritardi nell’erogazione del TFR/TFS, la mancata separazione dell’assistenza dalla previdenza, nei bilanci INPS.
Di seguito, perciò, riportiamo alcune informazioni essenziali su questi temi….
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Il reddito criminogeno (e i suoi amici). L’analisi di Pennisi
In uno Stato Criminogeno ci sono norme che portano particolarmente a delinquere? Una di questa pare essere la legislazione sul “reddito di cittadinanza” (e alcuni aggiungono l’interpretazione che ne ha data l’Inps facendo i controlli sostanziali dopo aver accettato domande sulla base di autodichiarazioni)
Nel 1997, Giulio Tremonti pubblicò presso l’editore Laterza un saggio che non trattava della sua disciplina accademica (diritto tributario) intitolato “Lo Stato Criminogeno”. Il messaggio era semplice ed eloquente: uno Stato con troppe norme (spesso contradditorie le une con le altre) spinge i cittadini a contravvenire, quindi a delinquere. Nel 2018, Pierluigi Ciocca, economista il cui orientamento politico è marcatamente differente da quello di Tremonti, ha pubblicato presso l’editore Donzelli un saggio dal titolo “Tornare alla crescita – Perché l’economia italiana è in crisi e cosa fare per rifondarla”, il messaggio era il medesimo: da un’analisi della storia economica del Paese, Cioccia concludeva che l’Italia è cresciuta quando le regole (soprattutto del diritto pubblico dell’economia) erano poche, semplici e trasparenti in modo che potessero essere comprese e seguite.
In uno Stato Criminogeno ci sono norme che portano particolarmente a delinquere? Una di questa pare essere la legislazione sul “reddito di cittadinanza” (ed alcuni aggiungono l’interpretazione che ne ha data l’Inps facendo i controlli sostanziali dopo aver accettato domande sulla base di autodichiarazioni). Da quello che si legge nelle cronache giudiziarie della stampa quotidiana (ormai da due anni) sembra che uno strumento concepito per alleviare la povertà e fare uscire dalle sue molteplici trappole tramite la formazione ed il lavoro sia diventato un’incitazione a delinquere, non solo per qualche “furbetto” ma per la criminalità organizzata anche internazionale…. continua a leggere ⇒ formiche_Reddito criminogeno_14.11.21
Commento di Stefano Biasioli
Questo articolo dell’amico Giuseppe PENNISI – valente economista – appoggia chiaramente la NOSTRA RICHIESTA di SEPARAZIONE dell’ASSISTENZA dalla PREVIDENZA, nel BILANCIO INPS. Non solo, ma ipotizza la creazione di un ente separato per gestire l’assistenza e soprattutto il contestato reddito di cittadinanza, con adeguati controlli preventivi !
RESOCONTI CONGRESSUALI
Nei giorni scorsi (mercoledì 10 e giovedì 11 novembre) Stefano Biasioli ha partecipato a due eventi importanti per il mondo dirigenziale pubblico, sia in attività che in pensione.
Si è trattato dell’annuale Assemblee Nazionale FEDERSPeV e del Congresso elettivo della CONFEDIR. Della prima, troverete notizie in altra parte del sito. Della seconda, ci limitiamo a ricordare alcuni punti essenziali:
- La RIELEZIONE (per acclamazione) dell’amico Michele Poerio a SEGRETARIO GENERALE CONFEDIR, per altri 4 anni, con conferma dell’attuale squadra dirigenziale;
Un clima disteso, con una totale concordia sui princìpi istituzionali e sui temi da appoggiare, tutelare e diffondere. Tra questi:
- La TUTELA della AUTONOMIA CONTRATTUALE della DIRIGENZA;
- La TUTELA delle PENSIONI, in essere e future;
- La BATTAGLIA contro l’AUTODICHIA del mondo politico (uno scandalo istituzionale !);
- Il FALLIMENTO della PREVIDENZA COMPLEMENTARE;
- La LOTTA contro la scelta politica di “creare un paese di indigenti” (precariato, tempo determinato, tagli alle pensioni presenti e future, tagli ai TFR/TFS con ritardi nella erogazione, ritardi contrattuali, lavoro a cottimo, indennità fasulle per obiettivi fasulli etc).
- IL RUOLO della CONFEDIR COME “RISVEGLIO di COSCIENZE”, in un paese in cui l’evento pandemico ha creato rassegnazione e paura nella gente, con effetti paurosi sulla democrazia.
L’auditorio ha apprezzato soprattuto l’intervento del Prof. Marcello Pacifico (Presidente Anief e membro del CESE) che ha brillantemente ricordato che “nell’ignoranza si governa più facilmente” …che “stipendi bassi portano a pensioni basse”….e che “la CONFEDIR deve continuare svolgere una politica sindacale autonoma proprio a tutela dei dirigenti oggi rassegnati e per ridare valore al ruolo e al lavoro dei dipendenti pubblici tutti…”.
Il problema è come agire. Su questo, il Congresso Confedir ha dimostrato idee chiare, elaborando LINEE di AZIONI, chiare e concrete, per il presente e per il futuro prossimo.
In definitiva, totale sintonia con l’impostazione della nostra APS-LEONIDA !
Brevia 44 da Marco Perelli Ercolini
Da Marco Perelli Ercolini: Notizie in Breve n 44-2021 più allegati: 242 Disegno legge bilancio 2022 – 243 INPS Mess_3474 del_14ott2021
DDL CONCORRENZA e SALUTE degli ITALIANI
Articolo di Stefano Biasioli, 7 novembre 2021
Il governo Draghi, per ottemperare ai tempi previsti dalla Commissione Europea per la “concessione” dei denari UE (60% a prestito e 40% a fondo perduto) sta varando una serie di provvedimenti che – se approvati dal parlamento – puntano a cambiare la vita degli italiani.
Dopo il PNRR, dopo il DPB 2022, dopo un ennesimo DPCM, arriva ora questo DDL sulla concorrenza (ex art. 47 della legge 99/2009) che legifera, tra gli altri aspetti, anche sulla SALUTE (Sezione Va, articolo da 13 a 18).
A differenza di molti commentatori, Noi abbiamo letto con attenzione questi specifici commi e li commentiamo.
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Coronavirus: lo scenario – «Preoccupazione» per 21 Paesi Ue. Dalla Germania: no cure ai no-vax
Da Avvenire di Sabato 6 novembre
Secondo l’European centre for disease prevention and control (Ecdc), nove Paesi europei (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Olanda e Slovenia) destano «estrema preoccupazione» in relazione alla pandemia di Covid-19; 12 Paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania e Slovacchia) «forte preoccupazione »; cinque Paesi (Finlandia, Francia, Liechtenstein, Portogallo e Svezia) «moderata preoccupazione»; due Paesi (Cipro e Italia) «bassa preoccupazione »; due paesi (Malta e Spagna) «preoccupazione molto bassa».
Intanto, la Germania intraprende la linea dura contro i no-vax. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow, ha minacciato di non curare più chi non accetterà il vaccino, se dovesse salire la pressione sulle strutture sanitarie.
Mentre da lunedì la Sassonia – dove si teme un nuovo lockdown – diventerà il primo Land a limitare l’accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali ai soli immunizzati, escludendo la possibilità del tampone come lasciapassare. Un po’ come sta per fare l’Austria che, registrando un forte aumento di casi, da lunedì prossimo manderà in lockdown i non vaccinati. Chi non è immunizzato non potrà più accedere a ristoranti, movida, hotel, sport, eventi culturali e sarà escluso da iniziative di tempo libero.
( V. Sal.)