di Vincenzo Olita da Società Libera online
È la seconda occasione in cui mi servo di un titolo plagiato che rende plastico il mio pensiero e immediatamente fruibile il nocciolo della narrazione.
Tra il XV il XVI secolo, vide la sua massima espressione il latino maccheronico come vero e proprio stile letterario, utilizzato dal potere dotto per rendere più garbata e accessibile la lingua ufficiale simbolo d’intellettualità. L’estensivo e gratificante uso popolare spinse, però, a conferirgli una connotazione burlesca che finì nel caratterizzarlo come linguaggio confuso, contraddittorio, dalle svariate interpretazioni che segnò una divaricazione, anche linguistica, tra strati sociali.
Il monaco benedettino Teofilo Folengo nel 1517 pubblicò l’Opus Maccaronicum, in latino maccheronico, appunto, un lavoro di grande successo contenente diversi poemi con molti effetti caricaturali tra cui la Moscheide che racconta il conflitto tra le mosche e le formiche.
Una ruffiana e falsamente amichevole cinquecentesca classe dirigente, nell’impapocchiare il popolo ne resta sostanzialmente impapocchiata, nel senso che sarà proprio il suo linguaggio a essere sopraffatto e pian piano sostituito dal volgare, dal latino vulgus proprio del popolo, anche se è corretto evidenziare che il declino del latino classico era iniziato già al tempo di Carlo Magno…
… continua ⇒ SocietaLiberaonline_OpusMaccaronicum_28.7.22