Di Giuseppe Pennisi da il sussidiario.net
Dal 22 dicembre, il Governo è in apnea, a ragione delle elezioni del Capo dello Stato e soprattutto del fatto che il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa pre-natalizia, si è, più o meno implicitamente, candidato alla carica. Senza peraltro avere successo. In queste sei settimane circa, il mondo non si è fermato, soprattutto sotto il profilo economico e sociale. In primo luogo, a ragione in gran misura della nuova ondata della pandemia, la ripresa internazionale – e quindi quella dell’Italia- è in fase di rallentamento.
In secondo luogo, l’inflazione è meno temporanea di quello che sembrava alla fine del 2021: in questi giorni – pochi lo hanno notato – la Federal Reserve americana ha deciso un primo aumento dei tassi a cui ne seguiranno forse alti due prima della fine del 2022. A questo si potrebbe accompagnare un Quantitative tightening (Qt), una riduzione dei titoli di Stato che la Fed ha acquistato al culmine della pandemia. Gli investitori non stanno aspettando: hanno svenduto azioni e obbligazioni nelle ultime settimane, Non è detto che la Banca centrale europea segua pedissequamente la Fed. Così come nel 2012 dovette varare una politica di Quantitave easing che negli Usa era iniziata due anni prima, occorre vedere quando e come seguirà la Fed nel Quantitative tightening. Nel nuovo scenario è difficile ipotizzare, come fanno alcuni economisti che dicono di essere “vicini” al presidente del Consiglio, che la Bce parcheggi per diversi anni i titoli italiani acquistati durante la pandemia…
… continua a leggere ⇒ Sussidiario_DOPO IL QUIRINALE: Le cinque sfide economiche_31.1.2022