Graffio di Lenin

Quirinalizie…

Berlusconi si è  messo da parte e ha dato il niet a Draghi, giustamente accusandolo di essere stato un ingrato verso il Cav., colui che lo ha mandato in Europa e ne ha favorito l’ascesa a palazzo Chigi, addirittura bypassandolo sulla nomina dei ministri di Forza Italia.

Draghi, invece, non solo non si tira indietro ma addirittura pretenderebbe di essere votato quasi alla unanimità, senza ufficializzare la sua candidatura ma avendola solo suggerita nel discorso di fine anno.

Draghi viene spinto dai soliti poteri forti europei ma, fino a prova contraria, i voti sono italiani.

Draghi al Colle significherebbe la vittoria dei potentati economici, che tentano di imporci un uomo abile (ma non un deus  ex machina) ma che finora non ha ricevuto voto popolare che sia uno e che non è neppure senatore a vita…

Che cosa succederà?

Ah, saperlo… ma c’è  sempre di mezzo un vecchio democristiano.
Bisaglia diceva: “a roma ho due figliocci, uno brutto ma bravo e uno bello ma furbastro e ammanicato…”.

Non sarà  che arrivi al Colle il secondo?