Articolo di Giuseppe Pennisi su FORMICHE.NET
Si sta preparando una stangata prossima ventura sui redditi dei pensionati. Nessuno o quasi ne parla perché l’intenzione è di farla passare con un marchingegno di tecnica legislativa nel quadro della riforma tributaria. Ma potrebbe essere troppo tardi.
Oggi la partecipazione ai fondi pensione è incentivata in due modi: una parziale deducibilità dal reddito e un’aliquota sostitutiva agevolata.
Un pensionato, se paga un’aliquota del 39% o del 43% sul suo reddito e pensione di base, fruisce di un’aliquota tra il 9% e il 15% sulla pensione complementare o integrativa.
Nella proposta di riforma tributaria, l’aliquota sostitutiva sparisce e il reddito da pensione complementare verrebbe meramente sommato, con un aumento dell’aliquota marginale. L’erario ancora una volta progetta di mettere le mani nelle tasche dei pensionati, categoria che non può evadere o eludere se non vuole trasferirsi in «paradisi previdenziali» come Portogallo, Tunisia o Austria.
È un provvedimento miope perché oggi occorre incoraggiare, non scoraggiare, la previdenza integrativa o complementare se non si vuole essere costretti domani a intervenire. Il marchingegno è fortemente voluto dal Pd.