TRA TACITO e CICERONE

di Stefano Biasioli – 17 maggio 2021

È dai tempi del Liceo Classico Maffei di Verona che non ho dubbi: tra la prosa di Tacito e quella di Cicerone, preferisco la prima.
Pertanto ho deciso, oggi, di essere molto sintetico.

DEMOCRAZIA SOSPESA

Che da anni la democrazia italiana sia in sostanziale “sospensione”, pare evidente non solo a me ma anche a una cospicua pattuglia di cervelli “liberi”. Quei cervelli che i genialoidi di sinistra (quelli che pensano che “solo loro siano degli intellettuali con la “I” maiuscola”) considerano pericolosi sovranisti, privi di cultura e di pensiero autonomo.

È dal 2011 che la maggior parte dei governi è stata decisa al Quirinale, prima da Napolitano (1° e 2°) ed ora da Mattarella (solo 1°, spero!). La storiografia italica dirà tra qualche decennio quanto Napolitano abbia alterato il corso delle scelte democratiche dei cittadini votanti. Per quanto riguarda Mattarella, sono le cronache del suo settennato a dimostrare il peso specifico delle sue scelte nel formare e nel mantenere i governi Conte 1 e 2 e il governo Draghi 1 (solo uno o 2 o 3 ?).

Siamo arrivati al punto che non è più possibile criticare le scelte e le omissioni di un presidente della repubblica? Criticare, non minacciare. In ogni democrazia, la critica è lecita e ammessa! In Italia, sembra che non lo sia più. Eppure, eppure il presidente di questa povera Italia non viene votato direttamente dagli italiani ma viene scelto dai parlamentari, anzi dai partiti, con giochi e giochetti che si protraggono per 6-8-10 votazioni.

Pensateci. Finito il Mattarella 1° sarà questo parlamento, che Mattarella ha voluto tenere in vita, a scegliere il nuovo presidente. Ma si tratta di un parlamento artificiale, perché il titolare del Quirinale ha deciso che non si poteva andare a votare per un nuovo parlamento. Perché? Perché c’era il COVID o per altri motivi? Ditelo VOI…

Ebbene, potrebbe succedere che i veti incrociati impediscano a Draghi-D’Alema-Prodi-Cartabia di arrivare al soglio sacro e che – guarda guarda – tocchi a Mattarella il destino di Napolitano. Ossia la riconferma per uno, due, 5, sette anni, con grande scorno del centro destra e di chi ritiene che, in tutti questi anni, chi siede al Colle non sia stato sufficientemente imparziale o neutro. Basti ricordare i veti posti su alcuni potenziali ministri, la tutela di Speranza, i silenzi ripetuti: sul CSM, sulla vicenda Palamara e sulla magistratura, su Arcuri e dintorni.

Capite? Se sarà rieletto Mattarella, chi ci garantirà che si terranno regolarmente le politiche tra 2 anni? Chi ci garantirà che potremo finalmente spazzare via, con un voto democratico, quegli estremisti di sinistra che vedono come loro guida gente come Speranza? Nomen, omen.

TERQUE QUATERQUE …….. con quel che segue.