17 aprile 2021
Sono perfettamente consapevole che, oggi, parlar male di Draghi produce lo stesso effetto dello sparlare del Pontefice (quale dei due ?).
Tuttavia lo faccio ugualmente, Capricorno come sono.
C’è stato un DRAGHI UNO,
Quello europeo, ieratico, magro, senza sorrisi, deciso. Il Draghi “Whatever it takes”.
C’è ora un DRAGHI DUE.
Quello a capo di un governo raccogliticcio, per scelta di un Presidente ormai mezzo rialzato dalla comoda poltrona quirinalizia.
DRAGHI DUE. Ingrassato, rosaceo in volto, forsanche con un po’ di edema. Un DRAGHI DUE, un po’ impacciato nella conferenza stampa di venerdì 16 pomeriggio, un po’ sorridente, un po’ così… poco preciso nelle risposte alla stampa, con il pallino spesso girato a quel fenomeno di Speranza.
Speranza, a cui, ancora – una volta – Draghi ha fatto elogi immeritati. Dalla cui bocca, ancora una volta, è uscita a malapena una data (26/04) relativa ai nuovi colori regionali. Speranza che, ancora una volta, vorrebbe tenere Noi italiani sotto scacco: uno scacco ingiustificato. Senza darci i numeri “veri” della pandemia; senza darci i numeri “veri” dei vaccinati (numeri e decadi di vaccinati); senza darci i numeri “veri” dei morti da SOLO COVID, ossia di coloro che sono morti per COVID, non avendo altre patologie preesistenti al COVID.
Speranza parlava e Draghi sorrideva, roseo. Su Speranza, DRAGHI ha messo il SUO MANTELLO PROTETTORE, non capendoche – quando si accerteranno tutti gli errori ministeriali sulla pandemia – l’aver protetto Speranza tornerà a SUO (di Draghi) DISCAPITO.
Ne prendo atto, ma la cosa non mi consola. Anzi.
Mi manca tanto il DRAGHI UNO. Mi manca tanto un BRAVO MINISTRO della SALUTE. Sono arrivato a rimpiangere la Garavaglia, Storace e financo (udite udite!) la Bindi.
Ad maiora!
Lenin (Stefano Biasioli)
17/04/21