Ma che governo è?

articolo di Stefano Biasioli, 13 febbraio 2021

Per tutta la durata della crisi ce ne siamo stati zitti, ma adesso no. Adesso proprio no.

Siamo passati dai conti ai draghi. Da un governo giallo-verde (prima) a un governo giallo-rosso (poi) a un governo giallo-bianco (ora). Con un bianco quirinalizio che rischia di diventare grigio, abbastanza rapidamente.

         Draghi ha messo sotto controllo dei suoi tecnici i ministeri a valenza economica, come programmazione e come spesa. Gli altri ministeri li ha indicati Mattarella… ai partiti sono rimaste solo le briciole: ministeri senza portafoglio o ministeri solo teoricamente importanti.

         Chi ha vinto e chi ha perso ? Hanno perso i partiti che hanno detto si all’ennesimo governo imposto dall’alto e ha vinto il Quirinale, che ha imposto l’ennesimo governo di sinistra, anzi di centro-sinistra. In cui il centro-centro è dato dai brandelli di Forza Italia e da un lega salviniana, con Salvini che ha perso la bussola.

“L’amico Draghi”ha concesso a Berlusconi solo frattaglie: il redivivo Brunetta torna alla Pubblica Amministrazione (dove aveva già creato il caos con le sue norme premiali incasinate); la Gelmini va alle Autonomie (vedremo se darà l’autonomia al Veneto!), in chiaro contrasto con la collega Gelmini (che dovrà invece favorire il SUD!). Quindi, litigi in casa.

E la LEGA? Si è sistemato Giorgetti (l’amico di Draghi!) cui compete il ministero dello sviluppo economico, comunque condizionato dagli uomini di Draghi nei settori essenziali.

Paradossale è l’assegnazione alla veneta Stefani (avvocato!) della delega alla disabilità, di cui costei non sa nulla. A Garavaglia un ministero tutto nuovo (e da creare da zero), quello del turismo. Con o senza lo sport?

E la Lega dovrà masticare duro, perché restano ai loro posti la Lamorgese (Interno) e Speranza (Sanità)… nonostante i borborigmi leghisti…

Il PD si è tenuto 3 caselle pesanti: Difesa (Guerini), Lavoro (Orlando), Franceschini (immarcescibile, ai Beni Culturali).

Di Maio si è tenuto la Farnesina;a D’Incà (rapporti con il parlamento), Dadone (retrocessione alle politiche giovanili), Patuanelli (politiche agricole) vanno ministeri marginali, come ci ha dimostrato la prassi degli ultimi 36 mesi. Ma enorme è stata la fregatura! Infatti il fantomatico ministero della transizione economica è andato ad un fisico estraneo alla Lega, Cingolani. Veramente un bel successo per Grillo e per chi ha votato si, sulla piattaforma digitale.

Per Matteo Renzi, solo le pari opportunità (Bonetti), con la Boschi rimasta a terra.

Per la Triplice, un governo “non amico” (nonostante le loro speranze): basta solo un nome, Brunetta !

È un governo maschilista (alla faccia di Zingaretti), un governo giallo-bianco. Draghi avrà la fiducia del parlamento (tutti appecorati, tranne la Meloni e frange dei 5S), ma questo governo avrà una vita difficile, a partire dalle scelte sui migranti e dalla prosecuzione della caotica gestione della pandemia.

Noi siamo sempre più convinti che Salvini abbia sbagliato strategia, per la terza volta su tre.Doveva lasciare che il Berlusca amoreggiasse con Draghi e prendere le distanze dall’ennesimo governo condizionato dalla sinistra e da chi pensa che la UE sia madre e non matrigna!

AMEN !