di Stefano Biasioli, 17 gennaio 2021
Durante la consueta passeggiata domenicale (7 km), per passare il tempo penso e ripenso. Questi sono i pensierini di oggi.
- Nei giorni scorsi è morta una mia parente, per complicanze terminali di un vecchio tumore mammario, operato circa 15 anni fa. È morta piena di dolori, ma – nella cittadina in cui viveva – non c’era un REPARTO di TERAPIA ANTALGICA, ma solo un Hospice (struttura per i malati tumorali terminali). Non c’entra il COVID, ma chi può dire se – in tempi diversi da quelli COVID – avrebbe ricevuto o meno un supporto antidolorifico adeguato? E quanti casi analoghi sono avvenuti, durante il COVID, in questi 12 mesi?
- Ormai abbiamo capito. Dal 2006 il Ministero della Salute non ha rinnovato il Piano Pandemico Nazionale, nonostante le sollecitazioni dell’OMS. Anzi, taluni dirigenti del Ministero hanno cercato di intorbidire le acque. Qualcuno li chiamerà a rispondere, di queste mancanze? Ci limitiamo a osservare e a aspettare che sia svolta un’inchiesta, per omissione di atti di ufficio. Solo allora, a sentenza avvenuta, chiederemo a gran voce la rimozione dei responsabili di questa grave omissione. Dimissione/allontanamento dei dirigenti del Ministero coinvolti; dimissione/allontanamento di chi doveva controllare questi dirigenti ma non ha controllato. Nonostante la «legge Brunetta» e le previsioni dei CCNL della dirigenza pubblica.
- Sulla nuova bozza del Piano Pandemico 2021-2023ci siamo già espressi, soprattutto sull’Art. 24 dello stesso, che ipotizza una selezione dei pazienti sulla base del rapporto costo/benefici. Per fortuna, le nostre critiche non sono rimaste isolate ma sono state riprese e arricchite da altri osservatori (Prof. Boscia, articoli di Start-Magazine, dell’Avvenire e de La Verità). Ora la bozza sembra scomparsa. Ma Qualcuno ci ha provato, ha provato a selezionare i pazienti, contro il dettato e lo spirito della Costituzione, contro i doveri deontologici. Qualcuno ci ha provato, tentando il giochetto di scaricare sull’ultimo medico di turno, responsabilità e scelte che debbono invece ricadere sulla politica e debbono trovare consenso nel Paese (eventuale referendum contro una possibile legge «taglia vecchietti»).
- Le sollecitazioni della FEDERSPeV e dell’APS-Leonida hanno indotto il Presidente della FNOMCeO (Anelli) a convocare una commissione nazionale sul tema. Ne faremo parte, Michele Poerio e il Sottoscritto, e faremo valere le nostre ragioni. Che sono basate su oltre 50 anni di professione medica, fatta sempre secondo scienza e coscienza.
- Il CNEL sta preparando un documento sullo STRESS-TEST, in cui compaiono proposte concrete sulla necessità di rivedere la STRUTTURA del SSN, per continuare a garantire l’universalità del servizio, anche e soprattutto ai più vecchi, ai più deboli, a quelli con minori risorse economiche.“Nessuno deve essere lasciato indietro”, anche e soprattutto in tempi di COVID. Con i fondi europei (se e quando arriveranno) non si dovrà finanziare solo la digitalizzazione della sanità (peraltro indispensabile) ma dovrà essere rifinanziata l’intera struttura (personale, ospedali, poliambulatori) per togliere quelle crepe del sistema che il COVID ha evidenziato, senza pietà.
- È un problema di strutture (Ospedali per acuti e Poliambulatori esterni per tutti gli altri), di personale (da formare, incentivare economicamente, tutelare normativamente), di norme salutari (da insegnare nelle scuole), per evitare che – oltre alle virosi universali – esploda da Noi il problema “diabete nutrizionale”.
Già, 6 pensierini 6, ma la politica romana pensa ad altro: alle poltrone parlamentari da difendere fino al 2023, quando – obtorto collo – “ci faranno il piacere di farci votare”….
Come oggi ci danno il permesso di andare nelle seconde case….
Mah !