FINIANZIARIA E PENSIONI… NOTIZIE IN DATA 1.11.2018

(a cura di S. Biasioli)

Ieri, Di Maio DIXIT….. « …Riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza sono finanziate nella legge di bilancio (7 + 7 miliardi) ma le norme relative saranno varate a parte, con un decreto sùbito dopo la legge di bilancio o prima della fine dell’anno…».

Al di fuori del «dimaiolese», il significato è chiaro.

Lo ha esplicitato su “LA VERITÀ” (01/11/18, pag. 2) Claudio ANTONELLI . Ne riportiamo integralmente lo scritto.

« Il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni saranno esaminati DOPO la LEGGE di BILANCIO, con iter diversi e tempi più lunghi. Probabilmente saranno inseriti in un COLLEGATO, che non avrà un iter ordinario ma userà la DELEGA (Art.76 della Costituzione, potere legislativo al governo). Si tratta di una DELEGA PREVENTIVA che consente al governo di muoversi senza sorprese o agguati… Di solito lo si fa per le leggi fiscali. Lo schema ha però un lato negativo: i TEMPI.  L’iter del collegato durerà almeno 4 MESI… non solo ma il DECRETO COLLEGATO richiederà  numerosi DECRETI DELEGATI… per cui il reddito di cittadinanza potrebbe essere erogato a partire da Luglio 2019…

…A slittare (il 31/10/18) è stato anche IL TAGLIO alle PENSIONI D’ORO, che (secondo fonti governative) rientrerà tramite un EMENDAMENTO o uno dei DECRETI COLLEGATI alla finanziaria….

Forse per recuperare un parere di costituzionalità, forse per una scelta politica… In ogni caso, sembrerebbe accantonato il “calcolo Boeri” (NdR= taglio retroattivo basato sul delta tra età al pensionamento e nuova età pensionabile) ma RESTA LA MINACCIA del TAGLIO PENSIONISTICO che… partirebbe dai 2.800 euro netti/mese, creando un pericoloso precedente:              lo schema applica infatti una logica progressiva. Va inoltre ricordato che, dall’1/1/19, scatterà  l’adeguamento ISTAT delle pensioni… con un costo di 2 miliardi…

Per recuperare questi costi, il Governo potrebbe usare uno SCHEMA PROGRESSIVO, per TAGLIARE la RIVALUTAZIONE delle PENSIONI proprio partendo dalla SOGLIA di 2.800 euro. Sebbene, fino ai 3.000 euro netti/mese, si tratterebbe di pochi euro/mese, lo scherzetto  consentirebbe di risparmiare una cifra attorno al  MILIARDO e MEZZO…. ».

FIN QUI Claudio ANTONELLI (La Verità).

Ma, aggiungiamo NOI LEONIDA,

DEVE ESSERE BEN CHIARO AI PENSIONATI (attuali e futuri) che il GOVERNO GIALLO-VERDE HA INTENZIONE di COLPIRE 2 VOLTE i PENSIONATI:

  1. Con la MANCATA RIVALUTAZIONE delle PENSIONI, che continuerà anche dopo l’1/1/019, e che avrà un CARATTERE PROGRESSIVO (per tamponare la Corte Costituzionale), a partire dalle pensioni superiori a 5 volte il minimo INPS (circa 2.580-2.800 euro/mese);
  2. Con il NUOVO CONTRIBUTO di SOLIDARIETÀ QUINQUENNALE, che COLPIRÀ le PENSIONI over 90.000 euro lordi/anno, con tagli che (ipotesi A) saranno a partire dal REDDITO ZERO o (ipotesi B) saranno a partire da 90.000 EURO IN SU (per fasce).

In ogni caso, scatteranno nuovi furti pensionistici, più  lunghi e più pesanti dei precedenti.

Pietro Gonella li ha quantificati (si vedano al proposito, in questo sito, le TABELLE GONELLA…- Sez. Notizie – data 29.10.18).

DI FRONTE alle CIFRE CHE CI SARANNO TOLTE, OGNI PENSIONATO DOVRA’ DECIDERE: restare “passivo” o ” ricorrere a massicce azioni legali” ?

NOI dell’APS-LEONIDA, di certo, RICORREREMO…..

VOI PENSIONATI, UNITEVI a NOI !!!!!!