Per vie traverse, abbiamo ricevuto copia della Sentenza 1385/2024 del Tribunale di Roma – relativa alla causa civile di un ricorrente aderente CIDA, contro l’art. 1, c. 309 della legge 197/2022 (“la solita mancata/piena rivalutazione”).
Il ricorso è stato respinto per queste ragioni:
Sentenza della C. Cost. 234/2020, in cui la Consulta ha dichiarato “…costituzionalmente legittimi i tagli alla rivalutazione, per mantenere obiettivi di bilancio previdenziale…” e che “…questo sacrificio per i pensionati delle gestioni speciali non è irrazionale perché evita – in un momento di grave crisi economica – notevoli disparità tra le diverse categorie di pensionati….” …”che detto prelievo è sensibilmente contenuto, nelle sue dimensioni quantitative temporali…” …”che non viene violato il principio di proporzionalità che sorregge il sistema pensionistico…” (Corte Cost. 173/1986, n. 96/1991, n. 501/1988)….
N.B.)
Insomma, per rigettare il ricorso, si citano Sentenze “vecchie e bacucche” come se l’Italia del 2024 non fosse ben diversa rispetto a quella del 1986 e come se si volesse dimenticare che, è sempre mancata una VALIDA giustificazione ai tagli alle Ns. pensioni e inoltre che la misura è stata reiterata dal 2008 in poi.
Da ultimo, in questa benedetta Italia in cui il debito pubblico è progressivamente cresciuto negli ultimi 30 anni, (con regalie date a destra e a manca) solo ai pensionati INPS (over 5 volte il minimo) si da il compito “ingrato” di correggere il bilancio dello Stato e l’assurda spesa assistenziale dell’Inps!