QUALE RIVALUTAZIONE per le NOSTRE PENSIONI?

I giornali di oggi (17/07/23) sono pieni di notizie e di tabelline sui diversi aspetti della legge di bilancio 2023, presentata ieri dal governo.

A Noi, già pensionati, interessa soprattutto di conoscere l’entità della rivalutazione 2024 delle nostre pensioni in essere. Ebbene, su questa questioncella, gli articoli degli 8 giornali da Noi letti riportano notizie difformi tra loro.

Si va da una TABELLA ANALITICA di QN (Quotidiano Nazionale) a NOTIZIE GENERICHE e CONFUSE.

Per questo ci rifacciamo qui all’articolo di Marco Rogari (Il Sole, 17/11/23, pag.5) che scrive testualmente: “…viene RIMODULATO il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione attualmente in vigore, che :

  • assicurerà RIVALUTAZIONE PIENA (100%) ai trattamenti fino a 4 volte il minimo INPS (2.101,52 euro);
  • farà salire dall’85 al 90% quelle tra 4 e 5 volte il minimo INPS ( 2.102 – 2.626,69);
  • vedrà scendere ulteriormente (sotto il 30%) la perequazione dei trattamenti superiori a 10 volte il minimo INPS (5.253,8)”

Sulla base dell’attuale schema invece scatterà, con il decreto fiscale approvato ieri, l’anticipo (dal 1° gennaio 2024 al 1° Novembre 2023) del conguaglio dell’indicizzazione 2022: lo 0,8% necessario per recuperare l’inflazione effettiva 2022 (8,1% e non 7,3%).

PRIME CONSIDERAZIONI APS-LEONIDA

Siamo troppo scafati per pensare che le norme attuali della legge di bilancio resteranno invariate durante i passaggi parlamentari, nonostante la maggioranza schiacciante del governo Meloni.

Qualche mal di pancia c’è, anche nel governo… anche se il messaggio di ieri è stato “. ..non saranno presentati emendamenti governativi…(!).

  1. Oggi possiamo ribadire che le NOSTRE AZIONI LEGALI 2023 contro i TAGLI RIVALUTATIVI SONO STATE GIUSTE e DOVEROSE….
  2. Solo il TESTO del DDL in Gazzetta Ufficiale ci dirà esattamente quanto sarà l’ulteriore taglio: dal 32% del 2023 al …28-20% del 2024?
  3. Ci saranno ipotesi di tagli anche per il 2025?

Comunque sia, ANCORA UNA VOLTA I PENSIONATI della DIRIGENZA PUBBLICA e PRIVATA continuano ad essere il BANCOMAT di QUESTO PAESE.

Su di loro TASSE OBBLIGATE e TAGLI PERMANENTI ALLE PENSIONI IN ESSERE (effetto inflattivo…).

La Meloni non ha speso, ieri, una parola per Noi pensionati, ancora una volta taglieggiati. Larga parte del Parlamento pensa che:

“SIAMO NOI i RESPONSABILI dei BUCHI PENSIONISTICI …..”

Dicono, pensano, agendo di conseguenza.

Invece NOI SIAMO QUELLI che GARANTISCONO IL WELFARE di FIGLI e NIPOTI e gli UNICI ad  ESSERSI PAGATI (in decenni di lavoro) gli ASSEGNI PENSIONISTICI, oggi via via taglieggiati e quindi calanti.

A cura di Stefano Biasioli, 17/10/2023 ore 10:34