Pensioni e inflazione il governo chiede all’Inps l’impatto dei tagli
L’ente previdenziale è già al lavoro sulle simulazioni per la rivalutazione ridotta degli assegni. Sarebbe un modo di fare cassa per la manovra per il secondo anno consecutivo. Rabbia dei sindacati.
Roma — I sindacati non hanno preso bene l’intenzione del governo Meloni di rivedere e tagliare per il secondo anno consecutivo la riva- lutazione all’inflazione delle pensioni. E di certo non li tranquillizza il fatto che l’Inps sia già al lavoro sulle simulazioni per capire dove e quanto prelevare dalle indicizzazioni. Ecco perché Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di battere un colpo. E alla ministra del Lavoro Marina Calderone di presenziare al prossimo tavolo, al momento solo tecnico, sulle pensioni del 5 settembre.
L’Istituto di previdenza, guidato dalla commissaria Micaela Gelera, in realtà è al lavoro su molti dossier, non solo sulle indicizzazioni. Gli uffici stanno soppesando i costi e le platee di tutte le potenziali misure che potrebbero finire nel pacchetto previdenziale della legge di Bilancio: dall’Ape sociale più “rosa” con Opzione donna incorporata, al rinnovo di Quota 103, alla possibile Quota 41 con il ricalcolo contributivo mal digerita dalla Lega, all’aumento delle minime spinte da Forza Italia. Un pacchetto che ad una prima ricognizione del ministero dell’Economia non dovrebbe valere più di un miliardo o un miliardo e mezzo.
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